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Autore: Ruta    02/11/2012    2 recensioni
Della prima scatola di acquerelli, Rapunzel ricorda la sensazione di sgomento e fibrillazione che l’ha scossa nel profondo. Si è sentita vibrare fin dentro il cuore, le mani hanno tremato e quando ha impresso il dito nella rientranza del colore – è un dispiacere non riuscire a ricordare precisamente quale, anche se ha questo vago ricordo che fosse giallo, dorato e brillante come le spighe di grano - ha sentito un mondo spalancarsi tra le mani, sotto gli occhi.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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una

Prompt: Rapunzel, Rapunzel, Scatola di Acquerelli
Titolo: Una scatola di mondi
Autore: Ruta
Wordcount: 290
Rating: verde
Avvertimenti: Post!movie; Flash-fic
Introduzione: Della prima scatola di acquerelli, Rapunzel ricorda la sensazione di sgomento e fibrillazione che l’ha scossa nel profondo. Si è sentita vibrare fin dentro il cuore, le mani hanno tremato e quando ha impresso il dito nella rientranza del colore – è un dispiacere non riuscire a ricordare precisamente quale, anche se ha questo vago ricordo che fosse giallo, dorato e brillante come le spighe di grano - ha sentito un mondo spalancarsi tra le mani, sotto gli occhi.



 

 

 

 

Una scatola di mondi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Della prima scatola di acquerelli, Rapunzel ricorda la sensazione di sgomento e fibrillazione che l’ha scossa nel profondo. Si è sentita vibrare fin dentro il cuore, le mani hanno tremato e quando ha impresso il dito nella rientranza del colore – è un dispiacere non riuscire a ricordare precisamente quale, anche se ha questo vago ricordo che fosse giallo, dorato e brillante come le spighe di grano - ha sentito un mondo spalancarsi tra le mani, sotto gli occhi. Non poteva vederlo, ma riusciva a immaginarlo. Poteva ricrearlo.
Così è cominciato il suo viaggio. Solo che poi sognare, guardare con gli occhi della mente senza poter fare altrettanto con quelli reali, ha perso lo smalto del principio. Sognare richiedeva uno sforzo continuo e lei doveva dare fondo ad ogni energia, ogni immagine, ogni fantasia, anche la più piccola. Lo spazio sui muri è diminuito progressivamente e quello nella sua testa, nel suo cuore, invece, è aumentato a dismisura.
La prima scatola di acquerelli che le regala Eugene non è la prima che riceve né sarà l’ultima molto probabilmente. Ma è la prima con cui disegna il mondo vero, con cui può abbellire pareti che non siano quelle circolari della torre, ma dritte, lineari, - ci sono così tante e tante sale a Palazzo che pensa ne potrebbe avere per tutti gli anni a venire e oltre -.
È la prima volta in cui sogno e realtà coincidono. Perché c’è in quei dipinti e ci sarà sempre una bambina che osserva da lontano le luci fluttuanti di mille lanterne di carta che esplorano il cielo per cercarla, ma anche quella stessa bambina cresciuta e non più perduta che sorride nell’abbraccio della sua famiglia e finalmente ha fatto del sogno la sua realtà.


  
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