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Autore: Struck By You    02/11/2012    1 recensioni
[Heavy Rain][Heavy Rain]Fanfiction su: Norman Jayden,Ethan Mars,Carter Blake,Leighton Perry.
"Cosa accade quando due universi come i nostri,devastati entrambi da questa debolezza umana...si urtano?" domandò a fronte bassa cercando di non scivolare nuovamente nel vuoto dei suoi occhi.
"Si salvano." rispose lui d'un fiato.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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۵ Capitolo 1 ۵



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-Norman fermati,immediatamente.- gli ordinò la sua coscienza con tono incisivo,facendo scivolare l’uomo in una pozza di dolore lancinante.
 
“Prove..devo trovare...le prove.” Mormorò digrignando i denti, consapevole anch’esso di aver varcato il limite della razionalità.
Con le dita tremanti,costantemente sconvolte da brutali scosse, cercò di sostenere il suo peso aggrappandosi alla sponda del ponte.
Aveva ancora il respiro affannato quando, finalmente, riuscì a sollevare il capo umido dalla stretta delle sue mani.
A dir la verità il suo cappotto lercio e gocciolante rappresentava un perfetto riassunto della sua prima giornata lavorativa,dedicata all’investigazione dell’Origami killer.
Norman era arrivato a Philadelphia solo da pochi giorni eppure le ore sembravano trascorrere più lentamente di quanto avesse mai immaginato: in un certo senso aveva sperato che dopo essersi lasciato Washington alle spalle avrebbe ottenuto una seconda possibilità per iniziare a vivere un’esistenza sopportabile, cancellando magicamente ogni sua dipendenza.
Ma non era stato così.
L’aspettativa di rendersi finalmente utile per qualcuno stava iniziando a dissolversi nella nebbia di quella maledetta città.
Si sentiva come uno squarcio incapace di cicatrizzarsi.
 
Con le tempie ancora pulsanti osservò il lento accendersi delle prime luci della città,imponendosi meccanicamente di mollare immediatamente le redini della ricerca,ritenendo del tutto eccessivo un’ulteriore sforzo psicologico.
Sucessivamente,con passo moderato, attraversò l’intero ponte cercando di risultare il più lucido possibile,nonostante non avesse la minima idea di quale fosse la sua prossima meta.
Nell’aria si poteva perfettamente attingere ad una strana senzazione di elettricità derivata probabilmente da un’imminente acquazzone,ragion per cui l’uomo decise che sarebbe stato meglio rifugiarsi in un locale nei dintorni dato che il suo appartamento distava almeno 8 isolati dal punto in cui si trovava.
 
“Non lo prenderanno mai quel maniaco!” udì improvvisamente una voce provenire da un bar alla sua sinistra. “Le nostre famiglie non saranno mai al sicuro.” Terminò la frase,riponendo rumorosamente un bicchiere sullo scaffale.
Con passo felpato Norman si accostò delicatamente al muro scrostato del locale, incuriosito dal dibattito.
“...E tu chi sei?” chiese scettico il proprietario,accorgendosi della presenza di Norman sull’uscio della porta.
Più che ad un’essere umano assomigliava più ad un’armadio: il volto ricoperto da bruciature e cicatrici rendevano il suo aspetto ancora più temibile dei suoi bicipiti inverosibilmente gonfiati.
 
“N-Norman, Norman Jayden.” Rispose lui con un’espressione confusa.
Non si era reso conto che nel frattempo aveva erroneamente messo piede dentro a quella topaia..ma era troppo tardi:ormai aveva attirato l’attenzione dei pochi presenti,quindi decise di aggregarsi alla discussione.
 
“Stavo casualmente ascoltando la vostra conversazione...” avanzò insicuro verso l’energumeno che stava dietro al bancone,zittendo il brusio generale.
In qualche modo i clienti avevano intuito dalla sua divisa lavorativa che non era un semplice residente,bensì qualcuno che aveva a che fare con la polizia.
 
“Che cosa ordina?” chiese lui guardandolo dall’alto in basso, ignorando la sua affermazione.
 
“Un bicchiere di whisky,grazie.” Prese posto su uno sgabello instabile, piazzando 5 dollari sul ripiano.Per un momento si credette in grado di poter contare tutti gli sguardi che aveva attirato sulle sue spalle.
 
Dopo un’interminabile silenzio il proprietario si schiarì la voce tossendo.“..Non mi capita spesso di avere come ospite un’agente dell’ FBI .” lo ammonì con tono cupo,facendo abilmente scivolare sul banco l’ordinazione di Norman.
 
“Sono fuori servizio.” Dichiarò sganciando il cartellino di riconoscimento appeso alla sua giacca,cercando di far abbassare la guardia generale.
 
“Tuttavia deve aver passato una giornata intensa,signore.” La sua bocca si storse in un mezzo sorriso nel guardare quegli stracci umidi ricoprire l’esile corpo dell’agente.
 
“A quanto pare.” Confermò Norman ingollando l’alcool in un’unico sorso,per poi posare la sua attenzione sullo schermo impolverato del televisore appeso sopra la testa dell’energumeno.
 
٭Continuano le indagini sulla vera identità dell’ormai noto criminale,ormai conosciuto da tutti come L’ Origami killer.Attualmente ci troviamo nella zona industriale più remota di Philadelphia,dove questa mattina è stato rinvenuto il corpo di un bambino di età compresa tra i 10 e i 12 anni.Per il momento non è stata proclamata nessuna versione ufficiale sul delitto,ma sembra che la morte sia stata provocata da un’affogamento volontario.Purtroppo non ci è consentito ottenere ulteriori dettagli,tuttavia, tra le forze della polizia giudiziaria gira voce che ci siano numerose probabilità che l’autore di questo scempio sia stato proprio l’assassino del secolo:L’Origami killer..٭
 
Per poco Norman non si strozzò con la sua stessa saliva nel vedere nell’ultima inquadratura il volto raggrinzito del suo superiore Blake e quello di tutti i collaboratori con i quali aveva discusso poche ore prima.
 
“Blake,quel coglione.” sentenziò il proprietario con una smorfia infastidita.
 
“Lo conosce?” chiese Norman incuriosito.
 
“E’ stato uno dei miei primi clienti.Ogni volta che viene a farsi una bevuta in questa bettola non fa altro che blaterare su cosa farà quando riuscirà finalmente ad incastrare quel maniaco maledetto.”
 
“Non mi è sembrata una persona spregevole.” Rispose Norman ripulendosi l’angolo della bocca con il palmo della mano.
 
L’uomo alzò un sopracciglio,squadrandolo nuovamente. “Non mi starai mica dicendo che siete colleghi?”
 
“Così mi è stato ordinato:sono stato inviato da Washington per investigare sul caso dell’Origami killer.” Spiegò mantenendo un tono temperato.
 
“Beh, devi sapere che quel cane metterebbe dietro alle sbarre anche un barbone qualunque piuttosto di leggere sul giornale i suoi meriti nella cattura.” con una presa salda afferrò il bicchiere vuoto di Norman,riponendolo nel lavandino. “In  ogni caso,stronzaggine a parte, dovete scovare quel pedofilo e metterlo al rogo!”
 
Norman era interdetto.Come mai si allarmava tanto per un caso che non lo riguardava direttamente? Non sembrava essere un tipo compassionevole,eppure i suoi occhi davano l’idea di celare un mistero ben più grande.
 
“Posso chiederle il motivo di questo suo interessamento?” buttò lì la domanda dopo alcuni minuti,fingendo un pelo di indifferenza.
L’uomo fece scorrere lo sguardo da sinistra verso destra, per assicurarsi che nessuno potesse sentire le sue parole,ma ormai era tarda notte e la maggior parte dei clienti se ne era già andata da un pezzo.
Stava forse iniziando a fidarsi dell’agente?
 
“Questo..” sussurrò porgendo nelle mani di Norman un pezzo di carta “Questo è Jonah,il mio primogenito.”
 
La foto raffigurava un viso di un bambino un po’ in carne con un sorriso contagioso,decorato da uno spruzzo di lentiggini con allegri occhi color nocciola.
 
“Lui...lui è stato la prima vittima dell’Origami Killer.” Norman socchiuse la bocca incredulo,riconoscendolo immediatamente.
 
“E’ morto tre anni fa.” Cercò inutilmente di trattenere le lacrime che erano ormai affiorate sulle sue guance. “Il mio unico figlio se ne è andato per colpa di un malato.Di uno psicopatico!” urlò scagliando i pugni sul bancone,facendo tremare i posacenere.
L’agente avanzò la mano sul suo braccio,rassicurandolo.
“E io non ho potuto fare niente.Nemmeno voi,bastardi.Vi pagano fin troppo per far morire delle persone innocenti.” Fece per scaraventare via la presa di Norman,ma con pochi risultati poiché si ritrovò ben presto con le mani affondate nel viso,inondato dalla disperazione.
 
Norman esitò prima di aprire nuovamente bocca:non poteva consolarlo fingendo di sapere cosa provava,perchè non era assolutamente vero.E’ incredibile come dei sentimenti possano ridurre a brandelli un’essere umano.
In un certo senso si sentiva colpevole di aver negato la felicità di un padre.
Possibile che non fossero riusciti ancora a trovare qualche prova tangibile?
Possibile che in circa quattro anni di costanti ricerche tutto quello che erano riusciti ad esaminare erano solamente i corpi di bambini innocenti strappati dalle loro famiglie per motivi ancora oscuri?
 
Fuoco.Ecco cosa sentiva bruciare dentro di sé Norman.
 
La rabbia e la frustrazione che provava non poteva essere di certo paragonata all’immenso dolore di queste famiglie,ma gli bastarono questi due elementi per prendere una decisione drastica.
 
Ritirò così la mano,passandosela sugli occhi stanchi.
“Ha ragione.” Sentì dirsi l’uomo dopo una breve pausa. “Non siamo ancora stati in grado di riconoscere l’assassino..” Norman si alzò posando lo sguardo oltre ai vetri della finestra,notando che la pioggia aveva appena ricominciato a cadere. “..ma le prometto che faremo il possibile per sbatterlo in galera.” L’agente si avviò verso l’uscita,dedicando un’ultimo sguardo pieno di compassione al pover’uomo che,senza volerlo,aveva regalato a Norman una motivazione in più per avanzare nella ricerca.
 
“Ora devo andare.Probabilmente l’Origami killer ha già scelto la sua prossima vittima.”




N/A

Innanzitutto vi ringrazio per essere arrivati fino a qui!
Questo capitolo voleva essere una piccola introduzione al personaggio di Norman che mi ha colpito profondamente sin dall'inizio.
Ammetto di non aver mai giocato a Heavy Rain ma osservando vari playthrough su internet (ringrazio PewDiePie xD) mi sono affezionata immediatamente ai personaggi e ovviamente alla trama.
In questa breve fanfiction volevo descrivere e approfondire a modo mio i pensieri dei personaggi principali (tra i quali sarà presente anche Ethan Mars ) e una possibile storia d'amore tra Jayden e Ethan: due personaggi dalla psicologia molto differente,ma  sotto un certo aspetto molto simile.

P.s Nel prossimo capitolo sarà descritto il rapporto tra Ethan e Shaun...e diciamo che le cose inizieranno a farsi molto più interessanti ;)

-Elix



  
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