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Autore: Demone    03/11/2012    0 recensioni
Una ragazza si aggira per le vie di Londra. E' bellissima, attira tutti gli uomini ma in realtà lei è qualcosa di più. Lei è una demone. Ogni sera uccide un ragazzo diverso e si diverte nel farlo. Crede di aver abbandonato il passato ma il passato, prima o poi, torna sempre. Puoi scappare, puoi fuggire ma tutto ciò che hai lasciato alle spalle ti salta addosso. Forse per Kayline è arrivato il momento di cambiare, di affrontare il passato. Chissà, anche nel cuore meno umano c'è una scintilla di vita che può germogliare in amore....
E' la mia prima ff, l'avevo pubblicata in un'altra categoria prima di postarla qui, spero di non aver sbagliato! Perfavore leggete e recensite, sono curiosa di leggere i vostri pareri e, se la storia piace, sarò ancora più invogliata a scrivere! Buona lettura :)
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Kayline si svegliò la mattina. Stava ancora nel letto di Ciano. Si erano addormentati abbracciati. Avvertì una sensazione strana. Fastidio forse? Dopotutto Ciano la voleva portare in quel college odiato e lei che faceva? Invece di affrontarlo passa la notte abbracciata con lui! Si alzò dal letto in silenzio. Non voleva svegliarlo. Voleva andare via da lì. Quella stanza la odiava, le sembrava di stare in gabbia. Aveva fame, non si nutriva di anime da un bel po’. Si avvicinò alla porta e provò ad aprirla. Era chiusa a chiave. Ciano aveva previsto la sua reazione? Riprovò ad aprirla. Inutile. Si guardò intorno cercando la chiave. Non la vedeva da nessuna parte. Si mise una mano fra i capelli. Non voleva andare in quel dannato college. La sera prima era stata solo una debolezza. Lei non era così. Lei era la demone assettata di anime che ammazzava un ragazzo ogni sera. Era la demone che lottava, non quella che si arrendeva. Si avvicinò al piccolo balcone. Poteva provare a uscire da lì. Si affacciò. Il paesaggio era bellissimo. Si vedeva tutto il centro di Londra. Le persone sembravano tante formichine. Un leggero vento le scompigliò i capelli neri. Guardò sotto di se. Erano almeno 100 piani. Non poteva saltare da lì.
“Dannato te! Hai pensato a tutto stronzo…”
L’ira era contenuta nella sua voce ma questo non le impediva di farla tremare. Ritornò nella stanza come una furia e si mise a cercare dappertutto la chiave. Guardò sul tavolino, sulla poltrona, nei cassetti dell’armadio. Nulla. Avvertì una risatina dietro di lei.
“Cerchi questa per caso?”
Ciano fra le mani aveva una piccola tessera di quelle elettriche. Ci giocherellava. Sembrava così rilassato! Kayline lo bloccò al muro.
“Dammela.”
Ciano era ancora rilassato e sorrideva. Lo sguardo infuriato di Kayline non lo toccava minimamente. In quel momento era più demoniaca che mai con i capelli scompigliati e gli occhi accesi da una fame mal controllata. Si sforzava di non attaccarlo, di non nutrirsi della sua anima, ma non ci riusciva. Ciano iniziò a pensare velocemente. Non si nutriva da circa due giorni. Doveva essere a dir poco affamata. Affamata e debole.
“Cosa vorresti farmi? Sei affamata, te lo leggo negli occhi. Non ti conviene provocarmi. Ti ricordo che io mi sono nutrito in questi due giorni tu invece, a quanto pare, non l’hai fatto.”
“Lo farò ora, non ti preoccupare.”
Ciano la guardò senza capire. Lui era un vampiro e lei una demone. Non poteva nutrirsi di lui. Doveva essere immensamente potente per farlo. Stava pensando a quelle cose quando avvertì un incredibile dolore al petto. Kayline lo guardava negli occhi senza muoversi eppure lui sapeva che lei stava facendo qualcosa. Stava perdendo qualcosa di se stesso. La sua anima.
“Cosa stai facendo? Cosa cazzo stai facendo?”
Un sorriso sadico illuminò il viso di Kayline.
“Te l’ho detto. Mi nutro di te. Non è la prima volta che uccido un vampiro in questo modo. *
La rivelazione lasciò Ciano ancora più sorpreso. Ecco perché volevano Kayline a tutti i costi al Blood college. La volevano per quei suoi poteri così sviluppati. Ma perché proprio lei? Come faceva il direttore a sapere che lei era così potente? Non aveva tempo di pensarci. Sapeva che in quel momento Kayline era più vulnerabile. Doveva approfittarne se non voleva morire. Si avvicinò a lei e le morse il collo con forza. Sentì un sussulto e il dolore che fino a pochi secondi prima gli attanagliava il petto sparì. Lasciò subito Kayline. Lei lo guardava con un odio ancora più forte.  Quell’odio lo spaventava e lo faceva infuriare contemporaneamente. Chi era quella lì per fare così? Non era altro che una demone. Una demone potentissima ma pur sempre una demone. Andò dietro di lei e le tirò indietro la testa. Avvicinò le sue labbra al suo orecchio.
“Tu sei prigioniera in questa stanza. Tu non puoi uscire e non ti puoi nutrire. Non io. Sai una cosa? Rimandiamo il viaggio di un giorno. Oggi tu rimani qui e io esco. Io vado a saziare la mia fame e tu la fai crescere, che dici? Ti piace l’idea?”
Non le lasciò il tempo di rispondere e si dileguò via, lasciandola sola nella stanza.
 
Kayline camminava irrequieta nella stanza chiusa. Non riusciva a fermarsi. Erano già passate ore da quando Ciano era andato via. Si mordicchiava il labbro con impazienza. Quello stronzo sapeva quel che faceva. Lei non poteva uscire, nessuno tranne lui poteva entrare. Era sola, completamente sola. Mai la solitudine le era pesata così tanto. Stava male. Avvertiva una fame senza fine. Esasperata andò a farsi una doccia, l’ennesima. Mentre l’acqua le scivolava in lunghe gocce sul viso i ricordi la colpirono all’improvviso.
 
Kayline stava con Ciano. Lo odiava ma non poteva fare nulla. Il suo morso l’aveva fatta urlare con tutto il fiato che aveva in gola. Aveva visto l’eccitazione della caccia nei suoi occhi quando aveva iniziato a scappare. Correva e il vestito le si impigliava nei bassi arbusti. Era più veloce di un qualunque umano. Veloce come una demone. All’improvviso aveva avvertito una mano sul suo polso ed era caduta a terra. Si era rialzata e l’aveva visto. Non era un ragazzo, era un vampiro. L’aveva presa per il polso e l’aveva trascinata via, nonostante le sue urla. Le aveva spezzato il polso. Ora stavano di nuovo nella radura. Lei piangeva in silenzio e lui sorrideva rilassato. Stava godendo del suo pianto. Era stato in quel momento che aveva deciso che sarebbe diventata più forte e non avrebbe più pianto. Aveva aspettato che Ciano andasse a dormire. Non voleva andare da nessuna parte. Non si sarebbe fatta portare via. Probabilmente Ciano non si aspettava una reazione simile da parte sua perché non aveva preso precauzioni. Si alzò in silenzio e si avvicinò al cavallo. Quello nitrì e Ciano si svegliò. La raggiunse in pochi secondi. La buttò a terra e la bloccò lì.
“TU NON VAI DA NESSUNA PARTE. RIPROVACI E MUORI!”
Quell’ira era spaventosa. Kayline rabbrividì. Ciano la lasciò andare. Voleva essere temuto. Le accarezzò il collo, lì dove l’aveva morsa.
“Quello era solo un assaggio di quello che potrei farti. Non costringermi. Dopotutto, perché rovinare un visino così bello?”
Rise e si allontanò. Lei era troppo spaventata per reagire ma in qualche modo la sua rabbia fu più forte. La sua rabbia e la sua natura di demone. Andò alle sue spalle e gli spezzò il collo. Non pensava di essere in grado di farlo e invece l’aveva fatto. Rimase immobile mentre, in silenzio,  piangeva. Non voleva uccidere nessuno eppure da quando era diventata una demone aveva ucciso così tante volte! Aveva perso il conto. Si sedette a terra. All’improvviso Ciano mosse un dito e Kayline capì. Non poteva ucciderlo in quel modo. L’aveva solo fatto svenire. Si rialzò in fretta, salì sul cavallo e scappò via da lui. Non l’avrebbe mai trovata.
 
L’aveva trovata invece. Si lasciò cadere a terra, nella vasca e rimase così per ore, scossa dai brividi di freddo e di fame.
 
Ciano camminò per tutto il giorno per Londra. Dissanguò molte ragazze, entrò in tutti i bar possibili. Sapeva che aveva fatto una cosa infame. Aveva lasciato una demone affamata in una stanza chiusa. Una demone che odiava gli spazi chiusi. Probabilmente l’avrebbe ucciso appena l’avrebbe rivisto per fargliela pagare. Ridacchiò fra se e se. Si, l’aveva fatta grossa. Doveva farsi perdonare in qualche modo. Non gli interessava dell’odio di Kayline ma voleva andare via da Londra. Per farlo però doveva aspettare che lei fosse in grado di viaggiare. Era sera ormai e il celo diventava di un viola cupo. Camminava veloce per le vie quando si scontrò con un ragazzo. Era bello, capelli biondi e occhi verdi. Ciano lo guardò negli occhi e lo soggiogò.
“Vieni con me. Andiamo da una nostra amica che ha tanto bisogno di te.”
Il ragazzo lo seguì senza parlare. Il soggiogamento sugli umani era sempre così affascinate. Loro non potevano fare nulla, non se ne rendevano neanche conto. Lo condusse all’hotel. Appena arrivò davanti alla porta della stanza la aprì e ci buttò il ragazzo dentro. Kayline era seduta sul letto, scossa dai brividi. Un sorriso di trionfo illuminò quel viso perfetto di Ciano. Il viso di uno stronzo. Amava vedere le persone così indifese, così vulnerabili. Probabilmente Kayline era ossessionata dalla fame. I suoi capelli era bagnati come se fosse uscita dalla doccia da poco. Gli prese il viso fra le mani e la costrinse a guardarlo negli occhi. Lei sostenne il suo sguardo.
“Uhm..fammi immaginare..sei affamata e faresti qualunque cose per un’anima. Allora ti propongo un patto. Sei disposta ad ascoltarmi?”
“Parla”
Kayline faticava a parlare, la sua voce era bassa.
“Io ti permetto di nutrirti e tu mi seguirai al Blood college senza fare storie.”
“NO! Io non verrò mai in quel dannato college con te!”
“Bene. Passerai molto tempo qui dentro. Da sola. Com’è stata la giornata di oggi? Ricorda ogni dettaglio di questo giorno perché finché non accetterai questa sarà la tua vita.”
“No… no..non puoi  farmi questo… Ciano non puoi.. sai anche tu cosa mi stai facendo…non puoi farlo”
La paura di Kayline gli piaceva, la adorava. Anche lui forse si sarebbe comportato in quel modo ma non gli importava. Ora si godeva la sua paura.
“Non posso? Non posso? Sei sicura? E se ti sbagli? Rischi di soffrire tanto per tanto tempo per cosa poi? Per testardaggine.”
“NON VOGLIO VENIRE CON TE IN QUEL COLLEGE!”
Kayline si liberò dalla sua presa e abbassò il viso. Doveva accettare quel compromesso. Strinse i pugni con rabbia.
“Ti odio. Ti vorrei vedere morto eppure sono costretta ad accettare”
Il suo sussurro riempì la stanza. L’aveva fatto alla fine…era scesa a compromessi. Aveva venduto la sua libertà. Si odiò una volta in più. Ciano rise. La fece alzare e le diede il ragazzo.  Kayline si nutrì di lui in pochi secondi. L’anima dissipava la sua fame, la fermava. I tremiti piano finirono. Quando il ragazzo cesso di respirare Kayline si allontanò dal corpo e si avvicinò a Ciano. I suoi occhi incontrarono i suoi. Gli sorrisi con cattiveria.
“Ora che sei riuscito a piegarmi cosa vuoi fare? Vuoi restare qui? Ora che hai vinto ti senti forte e potente?”
“No. Io ho fatto quello che dovevo. Prendi le tue cose. Andiamo via da qui.”
Il cuore di Kayline accelerò il battito. Sperava di poter rimandare la partenza. Ciano se ne accorse e fu lui a sorridere.
“Non ti concederò neanche un altro secondo a Londra. Andiamo via ora. Hai già cambiato idea, Kayline?”
“No..no..andiamo.”
Si girò e iniziò a prendere le sue cose. Un’ora dopo stavano all’aeroporto per prendere un aereo. Prima di salire a bordo Kayline guardò Londra per l’ultima volta. Bella, antica, misteriosa. Sua. Per la prima volta capiva che quella città era stata la SUA città per tanto tempo. La guardò in silenzio.
“Kayline Sali sull’aereo”
La voce annoiata di Ciano. Lei semplicemente ubbidì. Aveva fatto un accordo. Lo doveva mantenere. 
  
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