Erano entrambi nelle segrete di una prigione. C'erano almeno altre quattro celle divise solo con le sbarre che non lasciavano ad alcuna privacy tra loro. Vi erano dentro altrettanti carcerati, ma della peggior specie.
-Eddai, Dante, non essere arrabbiato con me per quello che è successo!- esordì Boccaccio nonchè migliore amico di quest'ultimo. Forse, l'unico vero amico che avesse mai avuto. Amico di scorribade e cazzate notturne, e Dante, inesorabilmente, veniva coinvolto.
-Bischero- rispose Dante.
-Eddai, Dante, solo perché siamo stati sbattuti quì dopo essere stati convolti in una rissa perché hai avuto da ridire sullo strawberry, e siamo scappati su di un ' auto  che abbiamo rubato, e sfondato una vetrina non vuol dire che ci siamo comportati male-
-Bastardo!-
-Edd...- azzardò Boccaccio ma stavolta fu Dante a prendere parola - Se non la smetti ti sputo in un occhio e io sono il campione mondiale in questa disciplina. Prima di me mio padre, Sparda!- minacciò l'albino.
-Stai bluffando!- rimbeccò l'altro.
-Ah, sì?- fece Dante... e così, "caricò" con tutta la forza che aveva in corpo, puntò l'occhio dell'amico e...SPUT.
Da una distanza così lunga, lo sputo arrivò come un proiettile che centrò in pieno l'occhio di Boccaccio che "visse" la scena a rallentatore senza poter muovere un muscolo tanto che lo sputo (rasca) fu potente e veloce. Mezzo secondo netto calcolato da un cronometro ad alta precisione. Tutti gli altri detenuti, nel vedere tale scena, all'unisono fecero una sonora standing ovation! Dante fece un inchino.