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Autore: Luna Crescente    03/11/2012    5 recensioni
Era la notte di Halloween e l'attenzione di tre ragazzi fu catturata da un'inquietante casa rossa.
Cosa e Chi c'è all'interno di essa, ma sopratutto, cosa accadrà ai tre amici?
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una casa rosso sangue

Era la sera di Halloween e tre ragazzi, Anna, Marco e Francesca, passeggiavano per il quartiere chiedendo “dolcetto o scherzetto?”
Arrivati alla fine della via notarono che in lontananza, nascosta da una foltissima vegetazione, c’era una maestosa casa, colorata interamente di rosso.
“Ma…voi l’avete mai vista quella casa rossa?” chiese Marco un po’ intimidito alle sue amiche “no” risposero in coro le due ragazze  “andiamo a vedere!” gridò Francesca dopo aver preso coraggio. Entrarono.
La porta non era chiusa a chiave e apparentemente era disabitata.
Appena entrati i tre amici accesero la torcia che si erano portati dietro, per poi rimanere a bocca aperta, la casa era rossa anche all’interno e per rendere il tutto più inquietante essa era completamente vuota, o quasi.
A ‘decorare’ la casa c’erano solo quadri, miliardi e miliardi di quadri.
La maestosa casa era a più piani e tutti quanti erano tappezzati da essi.
Nei quadri erano dipinti dei volti, essi erano tristi e pallidi, con il terrore che, anche attraverso ad una tela, si poteva leggere nei loro occhi; le bocche spalancate in urli.
“Questi quadri mettono i brividi” disse Anna dopo aver sonoramente deglutito “puoi dirlo forte” aggiunse Francesca nascosta dal corpo di Marco.
Sobbalzarono, un urlo terrorizzato rimbombò per tutta la casa e i tre istintivamente si misero a correre verso l’uscita.
La loro torcia si spense all’improvviso e nello stesso istante che accadde ciò la porta d’ingresso si chiuse con un sonoro e inquietante boato.
Marco inizio a battere con forza contro la porta, mentre le ragazze urlavano a squarcia gola.
I loro urli si bloccarono, per poi ricominciare ancora più forti.
La torcia si riaccese all’improvviso permettendo la vista di una scena raccapricciante, i quadri ornati da preziose ed antiche cornici si erano impregnati di sangue, o meglio, erano proprio i quadri che facevano fuoriuscire esso.
A Francesca numerose lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi nocciola, mentre Marco ancora non si era arreso e con sempre meno forza continuava a battere sul portone.
All’improvviso si sentirono dei rumorosi scricchiolii, qualcuno stava scendendo le scale “ch-chi c’è?” chiese Anna con le lacrime agli occhi, gli scricchiolii smisero.
“Chi sei?” chiese questa volta Marco con la rabbia strozzata nella gola “chi?” insistette per poi bloccarsi di colpo.
Accanto a loro tre c’era il corpo di una giovane donna, ormai priva di vita.
Il suo volto era modellato dal terrore, la bocca spalancata, la pelle bianca e il sangue inesistente, come se esso fosse stato risucchiato via per poi essere stato buttato sul pavimento.
Infatti i quadri continuavano a sanguinare e quel sangue ormai aveva formato una gigantesca pozza che arrivava all’altezza delle caviglie.
Un’altra terrorizzante cosa stava per pararsi di fronte ai tre ragazzi, un quadro, un nuovo quadro, su cui c’era dipinto il volto della donna stesa al suolo esanime.
I tre vennero presi di nuovo dal panico che accresceva nel vedere il sangue aumentare, per poi improvvisamente sparire, quasi risucchiato dal lurido parquet.
“Cosa sta succedendo!” gridò Marco con il terrore negli occhi, la torcia iniziò a lampeggiare per poi spegnersi del tutto.
Al posto della fievole luce si accese però un enorme e splendido lampadario che nessuno aveva notato.
Al comparire di esso la casa si trasformò, le pareti erano sempre piene di quadri, ma la casa non era più vuota.
Oh no, la casa era ricca e maestosa, c’erano preziose poltrone, tappeti decorati e lampadari ad illuminare la casa.
E poi, c’era un caminetto acceso con ai suoi piedi un tappeto, sul quale una bambina giaceva apparentemente esanime.
Essa aveva lunghi capelli biondi ricchi di boccoli, era vestita con un sontuoso abito che pareva delle bambole.
I ragazzi, con non poco timore, si avvicinarono; Marco poggiò una mano su una spalla della bambina per vedere se era viva. La reazione fu a dir poco terrorizzante.
La bambina si voltò e mostò un volto solcato da rughe, esso era pallido come la marte e malvagio come solo il demonio può essere.
Gli occhi intrisi di sangue fissavano con orrore i tre bambini, la strega spalancò la bocca mostrando denti aguzzi e iniziò ad urlare con una voce terrorizzante e acuta che faceva penare i timpani dei tre, ormai terrorizzati a morte, ragazzi.
Il suo bel vestito rosa iniziò a incupirsi fino a diventare uno logoro e nero straccio, proprio come i suoi radi capelli.
La casa tornò vuota all’istante e Anna alla vista di tutto ciò cadette al suolo esanime.
I suoi capelli divennero  bianchi, essi come la sua pelle e il suo sangue iniziò a colare dal soffitto per poi arrivare ad un quadro, un quadro con il suo volto.
I ragazzi iniziarono a strillare terrorizzati ora più che mai, mentre l’ormai strega lentamente si avvicinava a loro “vi va di giocare con me?” iniziò l’arpia con una dolce vocina innocente che ad ogni ripetizione di faceva sempre più stridula, fino a far esplodere i timpani dei ragazzi e non solo.
Il cuore di Marco iniziò a battere all’impazzata per poi scoppiare letteralmente in un mare di sangue che ricopri il muro e il “suo” quadro. Ora rimaneva solo Francesca.
La casa ormai era intrisa nel silenzio, la strega avanzava e ormai Francesca si era rassegnata al suo destino. Poi una trillo ed un altro che fecero sobbalzare Francesca.
Essa aprì gli occhi, era nel suo letto e appena capì che aveva appena avuto un incubo iniziò a ridere sonoramente. Ma era davvero stato solo un incubo?
La ragazza si alzò di scatto dal letto per andare a raccontare il sogno ai suoi amici, ma una scena la pietrificò, prima di afferrare la maniglia si guardò in uno specchio, l’immagine riflessa era quella della strega.
Francesca iniziò ad urlare e il suo prima bianco muro divenne rosso e tre ritratti terrorizzanti apparvero per ornarlo. C’era Marco, Anna e…Francesca.
Un urlò rimbombò nella stanza e il piccolo ed esile corpo della ragazza esplose ricoprendo l’intera stanza di un intenso rosso sangue. 
  

  
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