Londra.

-'Amy,hai intenzione di restare lì per sempre?su che sto per essere un tutt'uno con la neve'
fu quasi come un risveglio.
ero ferma davanti a quell'infinito albero di natale al centro di quella grande citta'.

ogni singolo brivido di freddo del mio corpo,cesso'.Ero come sola,coi miei pensieri,davanti a quell'albero che per qualche minuto scomparve.

ripresi conoscenza di ciò che succedeva intorno a me e sentii le mani gelate,e il naso freddo.Mi voltai e vidi che Allison,la mia migliore amica,era ferma,impalata nella neve aspettando che mi svegliassi da quel 'sogno'.
La guardai e sorrisi.Lei a momenti correva da me per affogarmi nella neve,ma si limitò ad un'espressione che lasciava a desiderare.

Decisi di andarle incontro e scusarmi,ma non me lo lasciò fare.
-'La prossima volta che hai intenzione di fermarti sotto un'albero di natale per qualche ora,dimmelo così mi porto una sedia e una stufa'
scoppiai a ridere,ma ridere di cuore.
Non risi solo per quelle parole,ma per le sue espressioni che le si disegnavano sul viso.
Era buffa.
-'Scusa,dai.'
Nelle mie parole notò quella leggera trsitezza.Di solito non lasciavo trasparire la minima emozione quando stavo male.Stavo male,e me lo tenevo per me.Era sempre stato così.
Cambiò espressione e si avvicinò a me come per farmi sentire il suo calore.
-'Ei,che ti succede?'
abbassai lo sguardo per qualche secondo,lo rialzai ma mi sentivo un nodo in gola.Avrei tanto voluto parlare ma le corde vocali erano come scariche.
La mia bocca non riusciva a produrre un suono.
era terribile.
Allison capii e mi strinse forte a sè.
ero scioccata e non riuscii a muovere le mie abbraccia che avrei voluto intrecciare nella sua vita.
mi lasciò e mi guardò come per volermi dire di non piangere,perchè sapeva che lo stavo per fare.
continuavo a ripetere nella mia mente 'non qui,non ora,fermati.' ma era tutto inutile,le orbite si stavano riempiendo di acqua,acqua all'1%.
l'altro 99% era fatto di tutte le emozioni che percorrevano ogni cellula del mio corpo.
-'E' per Bart?'
Quella domanda mi pietrificò.
no.
non era per lui,lo avevo dimenticato.Lui era solo un ricordo,lui DOVEVA rimanere un ricordo.
non ebbi il coraggio di risponderle,avevo paura si vedesse la finzione,avevo paura mi si leggesse negli occhi la bugia che dicevo.
-'Amy,mi dici che succede?'
-'Scusa'
solo questo riuscii a buttare fuori.
ero nervosa.
sentivo incredibilmente caldo,benchè ci fossero 5°.
era sovrumano.
-'Mi sono lasciata andare improvvisamente,scusa.'
-'basta chiedermi scusa,stai bene?'
quante volte questa domanda mi è rimbombata nella mente,cercando una risposta.
cercando una motivazione per rispondere quel 'si' abituale.
mi uscii un lieve 'sto bene'.
come sempre.
e la cosa buffa,è che la gente ci credeva,ci credeva davvero.
questo mi faceva gioco e continuavo a mettere la maschera della 'bella ragazza sorridente'.
quella maschera prorpio non mi apparteneva.
-'Amy,andiamo a casa'
Londra era una grande città,mi sarei dimenticata presto di tutto,lasciandomi trasportare dalla miriade di divertimenti che questa città aveva da offrirmi.
ah.
non ho parlato di 'bart'.
il personaggio misterioso.
bart era il mio migliore amico.'Era' perchè un giorno decise di andarsene.Decise che il suo posto non era a londra,o meglio,non era nella mia vita.
Il suo posto era altrove,e beato chi l'ha trovato.
Non so dov'è adesso,non so chi è adesso,non so più nulla di lui da un anno.
La cosa che mi fa più male,è che per me è ancora qui,è ancora il mio migliore amico.