Un angelo sotto la neve

12 novembre 98
Nevicava forte quella notte e il cielo non aveva colore,un gran silenzio aveva avvolto la città già addormentata, forse l’unico rumore, il rompersi di qualche piccolo ramo di acacia piegato dal peso della candida neve.
Io spiavo da dietro i vetri della mia camera, quel paesaggio lunare, candido e leggero come il passo di un astronauta avvolto da una luce quasi fluorescente. In lontananza, scorsi la presenza di una bambina bionda con grandi occhi azzurri, una camicia bianca che lasciava scoperte due gambe esili e livide e i piedi scalzi affondavano nella neve.
Ripeteva con una voce debole, quasi come un lamento:
Spaventata prima abbassai le serrande ma continuavo a spiarla; i suoi occhi non si staccavano dalla mia finestra come ad implorarla di riaprirsi e di fargli vedere di nuovo il mio viso spaventato.

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Nel frattempo i suoi capelli biondi si ricoprivano di bianco candore. M’intenerii, affacciandomi le dissi di entrare nel portone così avrebbe potuto riposarsi e se avrebbe voluto l’avrei ospitata volentieri in camera mia.
Lei non parlava era immobile, come congelata. Decisi di scendere e a fatica cercai di raggiungerla, la neve scendeva più copiosa e soffice e il mio passo diventava sempre più pesante. Un vento gelido si sollevò all’improvviso,pungente più che mai e quelle pochissime foglie degli alberi volavano via proprio come lei. Quella nuvola bianca che poco prima era una bambina, si disperse nella notte con quel lamento implorante che risuonò nelle mie orecchie come un malinconico eco che durò pochi minuti ma che a me sembrò non abbandonarmi mai.
Per tante notti ancora, quasi come un appuntamento, mi riaffacciavo, ormai non nevicava più, la luna illuminava ogni cosa ed io la cercavo con lo sguardo tra le ombre degli alberi, tra i vicoli delle case ma lei non tornò.
Seppi in seguito dagli anziani della zona che proprio in quel posto molto anni prima, una bambina era stata uccisa da un mostro e sepolta sotto la neve. Il suo corpo, era stato ritrovato congelato da quel ghiaccio che sembrava avesse voluto lavare il suo corpicino lacerato.
Non mi davo pace, attendevo e speravo tornasse il gran freddo per vederla ancor e non farla scappare questa volta ma la pioggia cancellava sempre ogni cosa…………

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Angolo autrice:
Spero la storia vi sia piaciuta e se volete fatemi sapere che cosa ne pensate.

Baci Angelica Weasley