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Autore: Bobogi    03/11/2012    1 recensioni
Era tutto finito. Avevano vinto. Ma nella Sala Grande si vedevano i segni della battaglia. -
Ho scritto questo One shot per spiegare cosa penso, o meglio, cosa vorrei che fosse successo subito dopo la battaglia di Hogwarts. E' un po' troppo sentimentale forse, ma mi sentivo di dover far provare emozioni forti ai nostri cari protagonisti, perchè ne hanno passate davvero di tutti i colori!
Genere: Fantasy, Fluff, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Era tutto finito

Era tutto finito. Avevano vinto. Ma nella Sala Grande si vedevano i segni della battaglia.
 
Hermione se ne stava in disparte, contemplando il dolore palpabile delle perdite. Aveva paura che i Weasley fossero “arrabbiati” con lei. D’altronde lei non aveva perso nessuno. Non era vero. Fred. Per quanto lo avesse sempre rimproverato, gli voleva davvero tanto bene. Già sentiva la mancanza dei suoi scherzi e delle sue battute. Lupin. L’insegnante migliore di Difesa contro le Arti Oscure, forse addirittura di tutta Hogwarts, ma non era sicura che superasse anche la McGrannit. Lui le aveva voluto bene, e anche lei, non era solo un professore, era un amico, uno “zio”. Tonks. I suoi capelli, il suo naso, la sua sbadataggine, le mancava tutto di lei. Avevano un figlio. Un figlio che non vedranno mai crescere. Ma era sicura che fossero tranquilli: ci sarebbe stato Harry con lui. Harry. Chissà come si sentiva in quel momento. In colpa, conoscendolo. Tutti quei morti. Ma lui ha sconfitto Voldemort. Sarà ricordato per sempre.
Ron le si avvicina. Non sapeva cosa pensare. Non sapeva cosa lui pensasse di lei. Se lo avesse saputo avrebbe sorriso. Pianto di gioia.
«Ehi» le sussurra. «E tutto finito. Ce l’abbiamo fatta.» nella sua voce c’è un briciolo di rancore. Rimpianto.
Ron si accorse che lei non era soddisfatta. Per lei era una misera consolazione. Le diede un bacio delicato sulla fronte. «Ora sarà tutto migliore».
Finalmente lei lo guardò negli occhi. Gli occhi di Hermione erano sempre brillanti, forse era la speranza a farli brillare, anzi, la saggezza. Ora erano spenti. Cupi. Privati di quella luce che li rendeva irresistibili.
Ron parlò di nuovo.
«Prima, volevo dirti una cosa, ma poi ho pensato che tu avresti creduto che te la stavo dicendo solo perché ero convinto che saremmo morti. Non volevo dirti la cosa più romantica che esista, rincorsi da un serpente assassino. Ma ora che non siamo più in pericolo, penso che mi prenderai più sul serio. Non posso più fare finta di niente. Non posso più aspettare, Hermione. Sono lucido, nonostante la morte di Fred» a quelle parole Hermione guardò verso il cadavere. «Non è il momento per i rimpianti, Hermione. Guardami.» Hermione distolse lo sguardo e cercò quello di Ron. Quando lo incrociò un brivido le corse lungo la schiena. Non riusciva a fissarlo senza sentirsi stupida. L’aveva sempre amato, ma, per orgoglio forse, non l’aveva mai ammesso. Poche ore prima l’aveva baciato, è vero, ma stavano per morire, era lecito.
«Senti, Hermione, forse è tardi per dirtelo, ma io… Hermione io ti amo».
Nel volto di Ron si leggeva la paura, di non essere ricambiato, probabilmente.
Per Hermione fu un insieme di emozioni troppo forti. Stupore. Paura. Rimorso. Rimpianto. Amore. Tenerezza. Felicità. Tristezza. Una lacrima le rigò il viso. Ron l’asciugò.
«Ti prego. Ti prego, non piangere»
«Oh, Ronald, ti amo anch’io»
Ora sul volto di Ron era ben visibile l’eccitazione, lo stupore, la felicità.
«Dici sul serio????»
«Certi che dico sul serio, stupido! Ma ora sta’ zitto e baciami.»
Colmo di felicità, Ron non se lo fece ripetere due volte. Le prese il viso tra le mani e la baciò con passione. Teneramente. Con forza. Con delicatezza. Mentre lei piangeva. Felice.
 
Un fragoroso applauso. Tutti nella Sala Grande li stavano guardando. Hermione e Ron sorrisero. Era tutto quello che avevano sempre desiderato. Insieme. Niente Voldemort. Poi una serie di abbracci. Ciascuna persona in quella sala aveva bisogno di affetto. Ora più che mai.
Ad un tratto tutti fissarono il portone d’ingresso. Era entrato Harry.
Ginny s’incamminò lentamente verso di lui. Era incerta. Magari Harry voleva solo un po’ di pace. Voleva stare solo. Poi, quando i suoi occhi si posarono su di lei, le divenne chiaro che un abbraccio, solo un abbraccio era quello di cui aveva bisogno. Così iniziò a correre e si buttò tra le braccia di Harry, che la cullò. Non servivano parole. Poi un bacio. Un bacio sfuggito dall’ira di Voldemort. Un bacio che diceva tutto. Ora finalmente potevano essere felici. Insieme.
«Mi dispiace. Per tutti voi. Per tutti loro» Harry gridava. Accennò ai cadaveri. La voce rotta dal pianto. Da lacrime invisibili.
«va tutto bene» sussurrò Ginny.
«NO! NON VA BENE! Loro sono morti, perché non sono stato in grado di fermarlo in tempo!» tutti sapevano che si riferiva a Voldemort.
«Non è colpa tua, se quel verme schifoso mi ha ucciso!» George parlava di Fred.
«Mi dispiace. Davvero.»
«Oh, Harry caro, vieni qui» la signora Weasley si era avvicinata e lo strinse in un abbraccio potente.
Harry, dopo essersi liberata dalla stretta di Molly, prese Ginny per mano e la condusse tra i cadaveri di Remus e Tonks. Si tenevano per mano. S’inginocchiò e finalmente lasciò che le lacrime scendessero imperterrite. Ginny gli appoggiò cautamente la testa al petto.
Ron fece per andare da Harry, ma Hermione lo fermò.
«Ha bisogno di lei adesso» disse.
Ron tornò a sedersi.
 
«Io credo che loro vorrebbero che tu sorridessi, Harry».
Harry guardò la McGrannit. Sorrideva. Si alzò e le si avvicinò.
«Grazie professoressa»
«E’ stato un piacere, Harry». Non l’aveva mai chiamato così.
Harry sorrise. Dopo tanto tempo. Poi parlò con voce sicura.
«Io credo che tutti qui meritino un applauso!».
Applaudirono. Sorridevano.
Harry sentì qualcuno battergli sulla spalla. Si voltò. Ron teneva Hermione per mano.
«Ehi, è così che ti voglio amico» disse Ron e poi baciò Hermione. Harry non era stupito. Li conosceva da troppo tempo. Si era accorto da mo’ che si amavano. Rise.
«Credo che anche a Ginny un bacetto farebbe piacere» sussurrò Hermione, facendo l’occhiolino.
Harry si girò e baciò Ginny, la quale non se lo aspettava affatto, ma fu sollevata da tanta passione.
«Non hai più scuse per abbandonarmi, ormai, credo che dovrei sopportarmi per un po’, Potter» disse.
«Ci farò l’abitudine, credo».
  
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