THRUTH








"Ti capisco, sai…?"

Elena si voltò di scatto. Seduta sulla panca sotto la finestra, con la pioggia che cadeva dirompente fuori fissava sgomenta l'ultima persona che si sarebbe sognata di rivedere.

"Che ci fai tu qui?!"

Per tutta risposta Katherine fece qualche passo avanti, afferrando una foto di lei e di Stefan appoggiata sul comò.

"Stefan è bravo a tenere al sicuro la gente… a farla sentire… amata…"

"E tu che cosa ne sai?!"

"Ti stupirebbe…" rispose voltandosi "e so anche perché ti senti così… ma purtroppo Stefan non è né sarà mai in grado di aiutarti…"

"Esci da camera mia!!!" gridò Elena, assumendo il volto della caccia.

Con un solo movimento fluido, Katherine la inchiodò al muro.

"Io so che cosa stai provando…. Ci sono passata molto prima di te. Questa rabbia, questo dolore… non far finta di essere superiore a tutto, sai bene che devi fare una scelta. Non fare anche tu il mio stesso errore…"

Lentamente, Elena ritornò al suo volto normale. Katherine la lasciò andare.

"Che cosa intendi dire?" chiese. L'arroganza di poco prima aveva lasciato il posto alla curiosità e al bisogno di sapere.

Katherine intanto guardava fuori dalla finestra, l'acqua che batteva furiosamente sul vetro, e sorrideva triste.

"Stefan non riesce a controllarsi, Elena… ci ha provato ma è più forte di lui e per questo motivo non potrà mai insegnarti ad essere altro che un vampiro represso. Ma d'altro canto, tu non puoi permetterti di buttare via la tua eternità e quindi devi chiederti: vuoi davvero sprecare tutto il tuo tempo piangendo la tua perduta umanità… oppure vuoi guardare avanti, lanciandoti nell'eternità insieme all'uomo che ami? Tu hai bisogno di lasciarti andare… e anche lui… ma non lo potete fare insieme. Lui ha bisogno di qualcuno che lo accompagni mentre supera il limite, mentre tu hai bisogno di qualcuno che non te lo faccia superare…"

"Stai parlando di Damon?" chiese lei, inarcando un sopracciglio

"Damon è un vampiro per scelta. È stato l'unico umano a cui non ho mai dovuto far bere a forza il mio sangue, ma se si è trasformato… se ha abbracciato la sua condizione di vampiro e la vita eterna è stato solo per un motivo…"

"Tu…"

Katherine sorrise, abbassando appena la testa.

"Già…" disse, in un sussurro "Damon mi amava. Voleva passare l'eternità con me e, onestamente dovresti farti anche tu qualche domanda su come vorresti vivere accanto ad un immortale da umana…"
"Ma tu non lo amavi…"

"No… certo… io amavo Stefan…"

Di nuovo, Katherine abbassò lo sguardo e raramente Elena ricordò di aver visto un'espressione del genere sul volto di un vampiro.

Solo Rebekah… una volta…

"Damon ama alla follia… è disposto a tutto pur di stare con la persona che ama e non accetta compromessi…"

"Questo non è vero."

Si pentì subito di averlo detto. Jathrine la guardava con l'aria di chi avesse capito tutto e fosse finalmente arrivata al suo scopo.

"Fino ad ora…"

Fece un passo indietro.

"Che vuoi dire…?" chiese, arretrando mentre Katherine la raggiungeva, un passo dopo l'altro.

"Che per te Damon si è spinto oltre, che ha fatto così tanto senza pretendere niente… o quasi. Apri gli occhi, Elena: Damon è disposto a insegnarti ad essere un vampiro in vece del fratello per poi lasciarti essere felice tra le sue braccia. Un po' t'invidio, sai… nessuno ha mai fatto una cosa del genere per me…"

Elena cercò di ribattere, ma prima che potesse aprire bocca Katherine era sparita.

In quel momento il cellulare di Elena squillò. Era un messaggio di Damon.

Spero tu ti sia divertita ieri sera al party di Halloween perché stasera si replica. Ti vengo a prendere alle 20. Ps: Mettiti qualcosa di sexy!

"Non cambierai mai…" sussurrò Elena sorridendo e raggiungendo il comò. Appoggiò il cellulare e aprì il cassetto dell'intimo. Subito ne estrasse un completino di pizzo nero e lo rimirò allo specchio.

"Mi piaci ora… così come sei…" le sussurrò una vocina nella sua mente e, per la prima volta, Elena non trovò nulla da obiettare…

FINE