03/11/2012
3 recensioni
Anche se si Odiano quei Due si vogliono Bene
-RanMasa-
-Bene, per oggi abbiamo finito!- annunciò l’allenatore Endou Mamoru con il solito brillante sorriso acceso sul suo viso.
I membri della Raimon si allontanarono dal campo chiacchierando, diretti verso lo spogliatoio.
Dopo essersi fatto una bella doccia rinfrescante ed essersi cambiato, Kirino si avviò verso la strada che era solito percorrere per andare a casa.
Mentre attraversava il principale ponte di Inazuma-Cho, una voce attirò la sua attenzione –Kirino-senpai!-
Si voltò di scatto, riconoscendola all’istante, e vide il suo compagno di squadra, Kariya Masaki, che gli correva incontro sorridendo.
-Qualcosa non va?- gli domandò non appena l’ebbe raggiunto.
Lui scosse il capo –No, nulla. Ho solo pensato che avremmo potuto fare due tiri prima di andare a casa- disse indicando il campetto lungo la sponda del fiume, praticamente sotto di loro.
-Abbiamo appena finito l’allenamento- si voltò e riprese a camminare –Non vedo perché dovremmo farlo-
Kariya sorrise, diabolico –Non mi dica che non vuole accettare la sfida perché ha paura di perdere…-
Ranmaru si fermò all’istante.
Strinse i pugni irritato e si voltò sorridendo, ma la sua espressione celava in realtà tutto il suo fastidio e disappunto –Era una sfida? Perdonami, non avevo capito. Accetto volentieri-
Attraversarono il ponte e scesero in campo.
Si allenarono per almeno una mezz’ora buona, stranamente Kariya non gli tirò nessun tiro mancino; per sicurezza lui mantenne comunque sempre alta la guardia.
Infine, visto che ormai il sole stava tramontando, Kirino decise saggiamente di smettere.
-E’ tardi Kariya, torniamo a casa- esordì stirandosi stancamente la schiena.
Kariya annuì.
Si distrasse solo un attimo, uno solo, e se ne pentì amaramente.
-Kirino-senpai! Attento!- gridò Kariya, falso.
Non fece in tempo a voltarsi che una pallonata lo colpì dietro la schiena; non riuscì a mantenere l’equilibrio e, essendo molto vicino alla riva del fiume, cadde disastrosamente in acqua.
Masaki corse immediatamente in suo soccorso.
-Scusi senpai, non volevo- esclamò –Non si è fatto male, vero?- domandò trattenendo a stento una risata.
Da più in basso rispetto a lui, Ranmaru, bagnato fradicio, digrignò i denti irritato “Lo sapevo” pensò gocciolante d’acqua, i capelli attaccati alla fronte.
-Afferri la mia mano senpai- propose Kariya porgendogli una mano.
Mai l’avesse fatto.
Il compagno afferrò la sua mano, sì, ma invece di lasciarsi aiutare lo tirò in acqua assieme a lui.
“Occhio per occhio, dente per dente” pensò soddisfatto mentre il blu riemergeva tossendo violentemente.
-Senpai, è impazzito per caso!?- esclamò sconvolto.
Kirino tirò fuori l’espressione più dolce e innocente del suo repertorio –Scusami Kariya, non volevo- rispose facendogli il verso.
Rimasero alcuni istanti in silenzio, immobili a mollo nell’acqua.
Poi, improvvisamente, Ranmaru si lasciò andare in una sincera risata; e Kariya gli andò subito dietro.
Era incredibile, nonostante si odiassero si volevano ugualmente un gran bene.
Certo, lo dimostravano in un modo tutto loro, però era così.
E mentre si aiutavano a vicenda ad uscire dall’acqua senza smettere di ridere, e si allontanavo dal campetto da calcio, Kirino pensò che infondo, ma proprio infondo, Kariya era un buon amico.
O forse anche qualcosa in più…
.: Angolo dell'Autrice :.
Aloha! XD
Che bello, sono ispirata *^*
Certo, quello che scrivo non è il massimo, però l'importante è che riesco a buttar giù qualcosa *^*
Questa volta ho scritto una RanMasa, però non sono sicura che sia venuta bene... Spero sia piaciuta a qualcuno :)
Questa shot e quella precedente ("Alone? Never" la TakuRan di qualche giorno fa) fanno parte di una serie chiamata "TakuRanMasa", che comprenderà storie sulla TakuRan, sulla RanMasa e sul triangolo che formano tutti e tre insieme.
Concludo qui, sono stanca e quindi per oggi stacco.
Kisses ~
_Pandora_