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Autore: Be Mine    20/05/2007    4 recensioni
IPORTANTE!LEGGERE. Dante e il tabù della morte, l'amore che è tale ma non lo è, il dolore del conoscere troppo di tutto e di essere forse troppo razionali, tanto da divagare completamente nell'irrazionalità nei momenti opportuni. C'è il volto di donna che ho visto in questo personaggio, le sue sofferenze e i sentimenti di cui nessuna di noi si può sbarazzare e che ti fanno soffrire, seppur continuare a vivere.Purtroppo, o dovrei dire per fortuna: una donna però non sa mai in che misura amare, un difetto il quale fa si che soffriamo più degli uomini. Ma non stà a me decidere se il suo fosse amore vero o no, non prendetela troppo sul serio. Non scartatela a priori perchè non è una RoyXEd o una WinXEd, credo che per la prima volta una fanfiction da me scritta mi abbia toccata davvero. Spero si colga bene il paradosso della morte che da vita all'amore eterno; in fondo questa donna col suo agire non ha fatto altro che autodistruggersi, e per scampare alla morte ha perso le uniche cose che forse avrebbero potuto dare un senso alla sua esistenza.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dante
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giuro che aggiorno le altre fic! Solo che la scuola mi occupa a tempo pieno!!! Q_Q


Ho pensato:"Cosa ci poteva star scritto sulla lettera che Dante scrisse 400 anni prima al padre di Ed e Al?"

Ed ecco quello che ne è venuto fuori.


Be Mine


"Ma allora Dante non sapeva che un giorno ci sarebbe stata un'altra donna nel cuore dell'alchimista della luce, colei che gli avrebbe dato quello che lei non era riuscita a dargli: una famiglia."


Death

Morte

Perché temi tanto la morte?

Il suo è l’unico volto che potrai dire di non aver mai visto, perché i tuoi occhi si chiuderanno molto prima che ti attraversi anche il solo pensiero di guardarla in faccia.

Non potrà darti sofferenza, perché in pochi istanti non esisterà più dolore.

Arriverà quando meno te lo aspetti, e non patirai attendendola con ansia o rammarico: ti prenderà nel sonno, nel tuo letto o nel mezzo di un campo di battaglia, ma ti prenderà comunque e ti porterà via con sé.

Il suo caldo abbraccio sarà unico e irripetibile, tale che dirai monotoni quelli che non potrai mai ricevere, mentre il bacio che ti poserà sulle labbra carminie parrà freddo e vuoto, privo di essenza...

Ma non avrai il tempo di rimpiangere i miei, perché sarai morto prima di poterlo fare, e il tuo corpo esanime ormai troppo freddo per potermi donare ancora un po’ di calore umano.

E non saremo più insieme...

Saremo semplicemente io e te.

Perché allora hai paura di morire?

Se è la solitudine quella che tu tanto rinneghi e odi, puoi ben rallegrarti...

Perché se e quando il tuo cuore cesserà di pulsare prima del mio, stanne certo, la mia anima ti seguirà e il mio corpo perirà su questa fertile terra rendendola sterile, il mio sangue avvelenerà le acque degli oceani e le mie ceneri cospargeranno i campi ingiallendo le colture, mentre turbini e tempeste spazzeranno via ciò che rimane dei miei resti, e finalmente coronerò il sogno di viaggiare trasportata dal vento.

Potremo dire allora di aver vinto anche la morte mio dolce amore, mentre ci scambieremo l’ultimo nostro bacio dal sapore amaro, prima di carezzare per l’ultima volta l’oro dei capelli e fissare l’ignoto ambra dei tuoi occhi, un istante dopo esserci accorti di starci consumando l’un l’altro ormai da una vita. Ma mai sarà sciupata la tua bellezza, che vado comparando solo alla luminescenza del Sole e delle stelle, e al candore della Luna.

Mi dirai in quel momento di essere stata l’unica, la sola, la prima ad avere occupato realmente un posto nel tuo cuore: non saprò cosa fare, se non donarti un mio amorevole, ultimo, sorriso dicendoti che ti amo...

E risponderai che mi ami.

E spentasi sulle tue labbra quest’ultima parola ci sarà poco altro da dirci.

Allora ci spegneremo, mia vita, cosicchè eterno sarà quell’ istante e perpetuo il nostro amore, il quale pagheremo con le nostre stesse vite, rendendolo immortale.

Dante

Agosto, 21-1654"


Izumi

"Forse allora Dante non sapeva che un giorno ci sarebbe stata un'altra donna nel cuore dell'alchimista della luce, colei che gli avrebbe dato quello che lei non era riuscita a dargli: una famiglia...

Già, dei figli..."


Ed

"Chissà se per la mamma era lo stesso...

No, conoscendola, era molto molto di più...era amore.

Questo invece mi sa di qualcosa di diverso."




   
 
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