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Autore: Sam27    04/11/2012    10 recensioni
"L’ho capito Fred, mi ci sono voluti diversi anni, l’aiuto di Angelina e dei miei figli, ma alla fine l’ho capito, ho capito cosa volevi dire, perché ora tu vivi dentro di me e non morirai mai perché noi viviamo sempre nelle persone a cui vogliamo bene"
Vi siete mai chiesti cosa successe a George una volta che la sua metà, la sua ragione di vita, suo fratello morì? Come riuscì a vivere ancora? Come sposò Angelina? Da dove trovò la forza di andare avanti?
Io sì.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Famiglia Weasley, Fred Weasley, George Weasley | Coppie: Angelina/George, Arthur/Molly, Bill/Fleur, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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-Papà te eri Grifondoro,vero?- chiede Fred al padre, tirandolo per una manica.
-Sì, figliolo- risponde George, sorridendo.
E’ la mattina del primo settembre e piccoli e giovani maghi sono in attesa di salire sull’espresso per Hogwarts. La piccola famiglia Weasley si dirige tranquillamente verso il binario nove e tre quarti.
-Anche tu mamma, giusto?- chiede Roxanne.
-Sì, io e tuo padre giocavamo insieme nella squadra di Quidditch di Grifondoro- spiega Angelina.
-Fred, tu finirai sicuramente a Tassorosso!- esclama Roxanne.
-Se non ci sei finita te cara sorella mia, così sbadata e rammollita come sei, non ci finirò di certo io …- ma Fred, viene interrotto dall’occhiata severa di Angelina, che però ha appena visto una vecchia amica, Katie Bell e così si dirige verso la famiglia Jordan, lasciando i figli ad attraversare il muro che separa la stazione dei babbani da quella dei maghi.
George osserva i suoi due figli, che discutono animatamente su quale casa sarà smistato Fred. Roxanne, la sua primogenita, ha 14 anni e Fred 11.
Roxanne e Fred non si assomigliano molto, sono completamente diversi o almeno questo dall’aspetto esteriore.
Roxanne ha la pelle color cioccolato, così simile a quella della madre, gli occhi da cerbiatta e i capelli castani con alcuni riflessi rossicci.
Fred è chiaro di pelle, con i capelli rossi e corti, il sorriso sempre dipinto sul volto vivace e gli occhi furbi di una tonalità tra l'azzurro e il verde.
I suoi occhi,pensa George.
Ogni anno che passa gli assomiglia sempre di più.
Tutti dicono che Fred è uguale a George, parenti e amici gli fanno sempre notare l’evidente somiglianza, eppure lui non è dello stesso parere, ha gli zigomi più alti Fred, il naso più piccolo, il mento più sporgente,  sono dettagli, dettagli che però lui sa benissimo a chi appartengono o almeno a chi appartenevano …
Oppure tutti dicono che assomiglia a me solo perché anche per loro il ricordo è troppo doloroso,si ritrova a pensare ancora George.
-Fred! Roxanne!- esclama Lily, andando verso di loro. George sorride e,insieme ai figli, saluta la famiglia Potter.
-George! Come va il negozio?- chiede Harry, sorridendo all’ormai, quasi fratello.
-Benissimo! Gli affari vanno alla grande, come sempre!- esclama George, pensando al negozio I tiri vispi Weasley.
-E la carriera di Angelina?- chiede Ginny, sua sorella, lui la guarda bene, assomiglia sempre di più a mamma, pensa con dolcezza.
-Bene, l’hanno appena chiamata per entrare a far parte dell’Inghilterra-
-Ottimo!- commenta lei.
-Papà giocherà con i magnifici sette- dice James, il primogenito Potter.
-Anche io voglio giocare in una grande squadra di Quidditch!- esclama Albus.
-Giocheremo insieme nei Channon Chudley!- esclama Fred.
-Ciao ragazzi!- un’altra famiglia si è aggiunta, quella di Ron, pochi minuti più tardi arrivano anche Bill e Fleur. Chiunque guardi dall’alto in questo momento, vedrebbe una moltitudine di teste rosse, intente a chiacchierare, ridere, shcerzare e rincorrersi.
I minuti trascorrono veloci, poi arrivano le undici e anche Hugo, che non ne voleva sapere di salire sul treno, è costretto a partire. George saluta i suoi figli con la mano, fino a quando non li vede sparire all’orizzonte, tenendo un braccio sulle spalle di Angelina.
C’era stato un tempo in cui anche lui saliva su quel treno. George si ricorda benissimo quando, insieme a Fred, cercava uno scompartimento libero e lì si davano ai piani per il nuovo anno, agli scherzi che avrebbero fatto e alle ragazze che sarebbero riusciti a conquistare.
Ma quei giorni sono lontani e Fred è morto, pensa George.
C’era stato un tempo, subito dopo la fine della guerra, in cui non era riuscito ad accettarlo. Subito dopo la morte di Fred, ben vent’anni prima, era caduto in una depressione da cui era uscito con sforzi immensi. George ricorda quel giorno, come fosse ieri ed ora che ci pensa le immagini gli scorrono davanti, come un film già visto troppe volte.

George guarda Fred, lo spirito dell’ultima risata ancora sul volto, Molly è accasciata sul petto del figlio e George sa che dovrebbe consolarla, ma non ha le parole e soprattutto non ha la forza. Arthur è sconvolto, la sua è una tristezza che va al di là di ogni lacrima, Ron è vicino alla madre, il suo fratellino, piange anche lui e George non ci può fare nulla, stringe i pugni, Ginny è vicino a lui, batte una mano sulla spalla a Molly e piange anche lei, cercando di asciugarsi le lacrime con l’altra mano, Percy è sconvolto, piange anche lui, senza ritegno, senza pensare a nascondere i suoi sentimenti dietro quell’aria di superiorità che ha sempre, poi abbraccia Arthur, Bill abbraccia Fleur, col viso rigato di lacrime e Charlie è in ginocchio vicino al letto, con la testa nascosta fra le mani. George non sente neanche una lacrima bagnarli il volto, lui è vuoto, si sente vuoto e sa che è così che si vuole sentire, si accascia anche lui sul corpo del gemello e realizza che nulla sarà più come prima.
 
La battaglia è finita, hanno vinto, anche lui va da Harry, come gli altri lo abbraccia gli batte una pacca sulla spalla e Harry dice che gli dispiace, anche lui ed Hermione raggiungono il capezzale di Fred, con la coda dell’occhio vede Hermione e Ginny abbracciarsi e Harry che si lascia sfuggire una lacrima, poi passa oltre e osserva gli altri cadaveri, George gli va vicino, d’altronde non può sopportare ancora di vedere il corpo di Fred esamine.
-Non è colpa tua- dice George.
-No?- chiede Harry.
-No, io e Fred- continua George, con la voce spezzata –Sapevamo benissimo che sarebbe potuto succedere-
-Lo so, ma se io mi fossi consegnato subito …-
-Harry …- George gli mette una mano sulla spalla, Harry si gira verso di lui e lo guarda negli occhi.
Dov’è George? Dov’è la vita che animava i suoi occhi? Si chiede Harry, più guarda George e più pensa che George, l’amico che conosceva lui non c’è più, il battitore che ammirava e a cui voleva bene è sepolto, chissà dove, no, Harry sa dove, vicino al corpo di Fred, ed è questo che lo fa parlare, con voce tremante.
-Nella foresta, in mezzo agli alberi, c’è una cosa, una pietra, è la pietra della resurrezione.- George lo guarda, inespressivo –Se la trovi, tienila in mano e pensa intensamente a lui, ma devi promettermi una cosa-
-Cosa?- domanda George.
-Promettimi che non ti perderai, promettimi che lo vedrai una volta sola, l’ultima, per dirgli addio- dice Harry e George vede in lui un uomo, l’uomo che forse lui non sarà mai.
-Te lo prometto- risponde allora lui, stringendogli la mano.
-Ginny, Ron, Molly e tutti gli altri, nessuno riuscirebbe a permettersi un’altra perdita- aggiunge, poi George gli volta le spalle. Dietro di lui ci sono gli ultimi addii e le promesse, per un mondo migliore, chi si affretta a rimettere Hogwarts a posto e chi a fare i progetti per una nuova rinascita.
La trova quasi subito, la pietra, gli basta seguire la sua disperazione.
La tiene stretta in mano e pensa a Fred, quante ne avevano passate insieme, quante volte avevano ricevuto una Strilettera da far rizzare i capelli, quante volte avevano rischiato di essere espulsi, quante volte l’avevano scampata, ma sempre e comunque insieme. Ora, lui, da solo com avrebbe fatto?
-George- è così lo rivede, la sua voce è come la ricordava, limpida, solo che sembra provenire da un altro posto, come un eco lontano, è lui, è sempre lui. George lascia andare ogni ritegno e lo abbraccia, anche Fred risponde all’abbraccio ma il suo corpo è freddo, non ha lo stesso calore che conosce da quando è piccolo, ma a George non importa.
-Che hai fatto?- gli chiede ancora Fred.
-Io non ce la faccio senza di te-
-Che dici caro il mio romano?- chiede Fred, accennando all’orecchio di George, e lui quasi si lascia sfuggire un sorriso.
-Fred, tu mi manchi, io da solo non sono nulla.-
-Ma tu non sei solo- Fred sorride, lo stesso sorriso di sempre, il suo sorriso, il loro sorriso.
George aggrotta la fronte.
-Noi due saremo sempre insieme, George, ricordatelo, sempre, tu non sarai mai solo, perché noi siamo una cosa sola, dove c’è uno c’è l’altro, i gemelli Weasley non potranno mai separarsi-
-Ma tu sei morto!- George, non capisce o forse non vuole capire.
-Sì, ma non dentro di te- Fred sorride ancora e George lo abbraccia per l’ultima volta, restano così, fino a quando la figura di Fred non sparisce.
George lancia la pietra davanti a sé, chiudendo gli occhi, non vuole avere la tentazione di riprenderla. Ritorna al castello e fa un cenno ad Harry, lui capisce e sorride. Ma George no, non ha motivo di sorridere, il suo motivo per sorridere non c’è più.
 
 
-George ..-
-Angelina lasciami stare!-
-Ma non può essere così! Non puoi continuare così!- la pioggia cade, incessante e loro devono urlare per coprire il suono del temporale.
-Tutti a dirmi cosa devo o non devo fare! Ma voi non potete nemmeno immaginare come sto! Che cosa provo! O meglio che cosa non provo!- gli urla George.
-Pensi che Fred manchi solo a te? Pensi che nessun altro oltre te, in questi tre anni, abbia cercato di reprimere il suo ricordo in lacrime e in mille altre cose?- la voce di Angelina è rotta dalle lacrime, ma lei non capisce, nessuno capisce, George non sta cercando di cancellare Fred, il suo ricordo è sempre dentro di lui, eppure non vive dentro di lui, perché Fred è morto e con lui, anche George. Ed è questo che gli urla George, con i capelli rossi appiccicati al volto e, dietro di loro, le luci della Tana accese e il profumo di arrosto.
-Io non posso più vivere!-
-Certo che puoi!- Angelina è accesa da un fervore cieco, gli occhi le brillano e George pensa che non è mai stata così bella.
-Io non ne ho più la forza! Io non so in chi trovare la forza per vivere…- la voce di George è poco più di un sussurro,ora, ma Angelina lo sente benissimo.
-In me, George, potresti trovarla in me la forza- George incrocia gli occhi di Angelina e solo ora capisce che non ha mai smesso di amarla e che forse sì, avrebbe potuto trovare la forza in lei.
-Io … - forse può davvero farcela, forse George non è morto del tutto e forse con lui può vivere anche Fred –Io ti amo- conclude.
Le labbra di Angelina sono calde e hanno un buonissimo sapore, George le racchiude tra le sue e la bacia, con passione, con amore.
-Angelina io voglio iniziare a vivere, di nuovo e voglio farlo con te-

 
-George, andiamo, o faremo tardi alla cena a casa di Katie e Lee!- esclama Angelina, distogleidno George dai suoi pensieri, lui si gira verso di lei e la bacia, lei risponde al bacio sorpresa, ma felice.
Poi si smaterializzano con un "pop" che risuona nella stazione, ormai quasi vuota.
 
 
L’ho capito Fred, mi ci sono voluti diversi anni, l’aiuto di Angelina e dei miei figli, ma alla fine l’ho capito, ho capito cosa volevi dire, perché ora tu vivi dentro di me e non morirai mai perché noi viviamo sempre nelle persone a cui vogliamo bene.
Una lacrima calda gli scende giù per la guancia e si posa sulla tomba di Fred, e Angelina, più avanti, lo aspetta, paziente. George sorride.
Il sorriso di George
Il sorriso di Fred
Il sorriso dei gemelli Weasley.

Ciao ragazzi! Come state? Io adoro la coppia Fred/George e ho pensato che questa stroia vi sarebbe piaciuta, recensite se vi va, oppure leggetela in silenzio. A me è scesa una lacrima a scriverla, perchè anche io ho un fratello e una sorella, spero che vi piaccia.
Martina

  
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