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Autore: Samidare    04/11/2012    1 recensioni
Spoiler se seguite solo l'anime ita su Italia 1, se invece leggete il manga siete a posto.
(Oneshot)
La guerra è finita e Naruto può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Anche se.. Come mai c'è un chakra che non riesce più a percepire?
Per la prima volta, dopo mesi, posso di nuovo ascoltare la sua voce: per la sorpresa lascio cadere il cucchiaio nel piatto con un tonfo, mentre chiazze verdastre compaiono sulle lenzuola in seguito all'impatto. Alzo lo sguardo su Gaara e mi accorgo che sta tremando senza riuscire a controllarsi, sconvolto.
-Cosa..?- Mormoro, mentre mi affretto ad allontanare il piatto di lì e a rimuovere le lenzuola macchiate. Torno a sedermi sul letto candido e stringo istintivamente quel corpo gracile e tremante tra le braccia.
-Ti devi calmare.- Bisbiglio. Una mano gelida stringe un lembo della mia maglia in una morsa disperata, senza osare toccarmi, ma strappandomi comunque il calore.
-Non mi lasciare, Naruto. Resta qui.-

Ok questa fanfiction è quello che succede quando mi ritrovo a sperimentare per la prima volta sia il genere song fic che la coppia Naruto/Gaara - che evidentemente non so gestire.
Enjoy!
Genere: Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara | Coppie: Naruto/Gaara
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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everybody hurting just from being alive

Autrice EFP: Samidare
Autrice sul Forum: SamidareEfp
Titolo: Everybody hurting just from being alive
Personaggi: Naruto, Gaara, Shikamaru
Pairing: Naruto/Gaara
Rating: PG13 - Giallo
Note: What if?

Avvertimenti: Shonen-ai, Spoiler
Genere: Song-Fic, quindi consigliamo di ascoltare questa.
Tipologia: One Shot
Conteggio parole: 2032
Intro: La Quarta Grande Guerra Ninja è terminata, l'Alleanza ha vinto. Naruto si accorge che di non essere più in grado di percepire il chakra di qualcuno.

Note dell'Autrice: Questa fic partecipa a due contest: "Tutti pazzi per Naruto" indetto da Soly Dea  e  "Numeri da coppie" indetto da La Lolly Dolly. Per puro caso ho estratto con entrambe la stessa coppia, una coppia con cui non avevo mai lavorato e che spero di aver reso abbastanza  credibile, anche se ne dubito. A voi il giudizio.
Ps: Il fatto che Naruto si rivolga a Gaara in una parte con la seconda persona e in un'altra con la terza è voluto, non sono schizofrenica. O forse sì, ma comunque non c'entra con la fic.
Pacchetto Numero, Lettera e Colore (Tutti pazzi per Naruto): 9, G e Rosa





everybody hurting just from being alive

tutti soffrono, solo per il fatto di vivere




Avete presente la capacità dei bambini di formulare pensieri astratti su argomenti che da adulti neanche consideriamo, dandoli ormai per scontati? Ricordo che durante la mia infanzia decisi che, tra i cinque sensi, l'udito era senza dubbio quello maggiormente rilevante.

Non avendo avuto molti amici a quel tempo penso di non averne mai discusso con nessuno, e fino ad oggi neanche ricordavo questa mia idea; ora però tutto quello che percepisco, nell'incedere lungo questo corridoio vuoto, è il rumore secco dei miei passi – che si diffonde nell'aria e rimbalza di parete in parete, creando un concerto di suoni quasi ipnotico.

Avverto le mie gambe muoversi in modo meccanico, ma frenetico. Tump, tump.

Le suole schiacciano il pavimento lucido, lasciando tracce di fango. Non mi sono fermato a toglierle, all'ingresso.

Svolto a destra, proseguo e trovo Shikamaru appoggiato contro la porta della stanza 47L.

-Naruto?- Chiede, manifestando una moderata sorpresa.

Mi dirigo verso la porta deciso ad ignorarlo, ma lui resta immobile sbarrandomi il cammino.

-Cosa significa?- Chiedo, senza desiderare una risposta.

-Temari è dentro, Naruto. Credo abbia bisogno di un po' di tempo. E comunque tu..- Fa una pausa, e dirige il suo sguardo verso il pavimento. Poi conclude risoluto. -Non dovresti essere qui.-

Mordo il labbro inferiore, trattenendo la rabbia.

-Ma come..? Cosa è successo?-

Il suo sguardo si addolcisce. -Come l'hai saputo?-

-La modalità eremitica, non riesco più a percepire il suo chakra. Lui è..?-

La conversazione sta durando più a lungo di quando desideri, strappandomi tempo prezioso.

-Cosa è successo?- Ripeto, spazientito. - È stato nello scontro..? Sta bene?-

Shikamaru non dissimula la meraviglia, questa volta.

-Dunque davvero non sai.- Mi dice. -Gaara.. è in coma.-

La notizia mi attraversa come una scossa elettrica. Ora che la guerra è finita, lui.. -Come?-

-Quando Temari avrà finito potrai vederlo, se vorrai.-

-Sì, ma come è successo?-

Shikamaru sembra voler evitare di fornirmi quella risposta, ma infine cede.

-Ha cercato di togliersi la vita, è salvo per miracolo.-


Tell me where it hurts, so I can reach the pain.
Tell me where it hurts. Just pump it through my veins.
Be brave and tell me where it hurts.(1)


Da due settimane hai ripreso conoscenza, e io le ho passate in ospedale al suo capezzale. Osservo l'infermiera che si occupa di farti mangiare, mentre te ne stai in silenzio come al solito.

Sembra che la mia presenza ti procuri sentimenti contrastanti, non mi vorresti con te ma al contempo percepisco gratitudine; il suono del tuo respiro, lieve e regolare, catalizza la mia attenzione ed è l'unica cosa su cui mi concentro. Mi riprometto di parlarti della mia teoria sull'importanza dei suoni, quando l'infermiera se ne sarà andata.

Forse così ti deciderai a parlare.

Vengo sopraffatto nuovamente dal ricordo di Temari che mi urla contro, vomitandomi contro tutto quello che non avrei desiderato sapere: hai cercato di ucciderti quando ti è giunta la falsa notizia della mia morte, Gaara. Ti sei gettato contro un esagerato numero di nemici: una morte eroica quanto inutile.

Sto cercando di interpretare tutto questo, ma avrei davvero bisogno di una mano da te; invece te ne stai seduto su quel letto da due settimane, aprendo la bocca solo per mangiare.

Mi guardi, e percepisco tra noi la barriera del sospetto: cosa, di preciso, temi così tanto che io scopra? Cosa ti spaventa al punto da non rivolgermi la parola, pur di non sapere?


There's something deep inside than you don't want to show.
There's something that you hide, 'cause you're afraid I'll go.
But no.
Tell me where it hurts.(2)


Osservo quasi dall'esterno la mia mano avvolgersi intorno al polso dell'infermiera, e per un momento è come se non sapessi come si evolveranno le mie azioni.

-Finisco io, qua. Vada pure.-

Non posso ignorare lo sguardo velenoso che Gaara appunta su di me, mentre mi offro di finire di servirgli il pasto. La donna ignora il nostro scambio e si congeda con un inchino, per poi chiudere la porta dietro di sé.

Sono due settimane che non mi occupo di altro che Gaara, e non so spiegarmi il perché: dovrei aiutare nella ricostruzione del villaggio, e chiuso in questa stanza luminosa mi sembra di fuggire le mie responsabilità. Passo le mie giornate accanto al Kazekage, e ormai perfino Temari sembra abituata alla mia presenza.

Gaara, inizialmente soccorso in un ospedale da campo, è stato trasferito d'urgenza all'Ospedale Militare del Villaggio Segreto della Nuvola subito dopo l'incidente – in quel momento si trattava dell'ospedale più vicino – e nonostante le sue condizioni ormai stabili nessuno sembra intenzionato a predisporre un ulteriore trasferimento, per riportarlo nel Paese del Vento.

Immergo parzialmente il cucchiaio al di sotto della superficie del liquido denso che riempe metà del piatto, e osservo quella sostanza verde rovesciarsi nella concavità lucida del metallo.

-Beh, ci credo che lo mangi controvoglia.- Mormoro. Non ricevere nessuna reazione non mi meraviglia.

Porto il cucchiaio alla giusta altezza e lo affianco alla sua bocca serrata. C'è qualcosa che lo tormenta e non gli permette di riposare, lo osservo lamentarsi nel sonno ogni notte.

-Avanti, devi mangiare tutta la sbobba, altrimenti non ti rimetterai in piedi.-

-Non posso accettare di essere imboccato da te.-

Per la prima volta, dopo mesi (*), posso di nuovo ascoltare la sua voce: per la sorpresa lascio cadere il cucchiaio nel piatto con un tonfo, mentre chiazze verdastre compaiono sulle lenzuola in seguito all'impatto. Alzo lo sguardo su Gaara e mi accorgo che sta tremando senza riuscire a controllarsi, sconvolto.

-Cosa..?- Mormoro, mentre mi affretto ad allontanare il piatto di lì e a rimuovere le lenzuola macchiate. Torno a sedermi sul letto candido e stringo istintivamente quel corpo gracile e tremante tra le braccia.

-Ti devi calmare.- Bisbiglio. Una mano gelida stringe un lembo della mia maglia in una morsa disperata, senza osare toccarmi, ma strappandomi comunque il calore.

-Non mi lasciare, Naruto. Resta qui.-


You tell me not to go. (Tell me where it hurts)
Say you want to be my holy grail. (Tell me where it hurts)
And your skin is white like fallen snow. (Tell me where it hurts)
I don't want to leave my marks. (Tell me where it hurts)
But if I do, are you brave enough to let me through to touch you where it hurts?(3)


Sono scomodo in questa posizione, proteso verso Gaara e con la testa reclinata in modo innaturale perché possa restare appoggiata alla sua spalla; neanche per un secondo penso però di sciogliere quest'abbraccio. Avrei bisogno di una forza che non ho, per farlo.

Lui è abbandonato a sua volta contro di me; il calore umido che avverto alla spalla mi annuncia le sue lacrime, prendendomi di sorpresa.

Afferro la sua testa tra le mani e mi allontano del necessario per poterlo guardare negli occhi; con il pollice catturo le gocce salate pulendo le sue guance lisce.

-Non sono stato in grado di proteggere nessuno.- Mi dice, posando lo sguardo sulle mie ginocchia. Si sforza di parlarmi, finalmente, e non oso interromperlo neanche per incoraggiarlo: mi limito a continuare ad accarezzare il margine del suo volto stravolto, meccanicamente.

Mi rendo conto che il gesto potrebbe apparire strano, se qualcuno ci vedesse; ma è un pensiero quasi inconscio, che mi abbandona subito. Percepisco quella mia azione come naturale ed ovvia, Gaara è così indifeso sotto il mio tocco. Desidero proteggerlo.

-Sono morti, Naruto. Uno dopo l'altro, senza che potessi fare nulla per impedirlo. Ogni mio sforzo, ogni tentativo è stato inutile. Potevo..- Si blocca, e io faccio scendere la mia mano sulla sua spalla, per confortarlo. -P-potevo vedere i loro sguardi spegnersi, nell'attimo in cui i loro cuori cessavano di battere.- Balbetta. -Ero impotente. Ero il Comandante Generale, e non sono riuscito a salvarli nonostante i loro occhi mi implorassero disperati.-

So che Gaara si riferisce alla propria Divisione. Ricordo di aver avvertito i chakra dei suoi uomini spegnersi uno dopo l'altro; e infine, anche Gaara...

-Poi- Continua lui. -È arrivata quella notizia. Mi dissero che avevi perso la vita, e..-

Sembra che trovi maggiore difficoltà nel parlare, ora. Si morde le labbra e percepisco l'odore metallico del sangue. -Che stai..?- Comincio, preoccupato.

-Eri tutto, per noi.- Mugola. -L'intera guerra aveva come unico scopo quello di tenerti al sicuro. Non ero riuscito.. Non ero riuscito a proteggere neanche te.-

Il silenzio cala inesorabile, e stringo di nuovo la sua spalla cercando di fargli sentire la mia presenza. Lui fissa ostinatamente le mie ginocchia, ha il respiro pesante.

Mi perdo nella regolarità di quel suono, tranquillizzandomi lentamente. Il suo respiro mi trasmette, in qualche modo, una discreta serenità; che in quel momento mi dà il coraggio di affrontare quella situazione delicata.

-Non è compito tuo, proteggermi. Sono un ninja, e se voglio diventare Hokage credo di dovere imparare a difendermi da solo. Ti prego di smetterla di tormentarti per questa ragione.-

-Hai salvato la mia vita.- Mi dice, con tono che non ammette repliche. -Tu salvi sempre tutti, Naruto.-

-Permettimi di considerare il debito sciolto, allora. La vita di un amico vale sempre più della mia.-

-Non questa volta.- Sussurra lui. -La mia vita non vale nulla, senza di te. Tu l'hai salvata, tu la salvi sempre. Senza la tua, anche la mia si spegnerebbe.-

Sfioro inavvertitamente la sua mano, mentre mi sposto per incrociare il suo sguardo: lo trovo, la pelle arrossata, sconvolto dalle sue stesse parole.


I'll touch you where it hurts.
I'll touch you where it hurts.
I'll touch you where it hurts.
And you can touch me.
Come on and touch me where it hurts.(4)


Le lacrime tornano a rigare la pelle liscia, mentre cerca di fuggire i miei occhi azzurri.

-N-non volevo..- Balbetta. -Non intendevo..-

Il suo volto non mostra nessuna espressione, mentre quelle perle trasparenti rotolano sulla sua superficie. Una delle sue mani si porta con fatica alle guance e le dita affusolate trascinano via i residui del suo pianto silenzioso.

-Ma io ho capito lo stesso.- Mormoro.

Afferro il suo palmo con delicatezza, ma risoluto. Le dita pallide sono lucide delle sue stesse lacrime: le porto alla bocca e assaporo il loro gusto salato, succhiando le falangi lentamente e fissando il Kazekage negli occhi.

Il viso di Gaara si accende repentinamente, incapace di continuare a negare quei sentimenti così ovvi. Cede, e lentamente si abbandona a quella sensazione nuova.

-Perché?- Chiede spiazzato, e faccio quasi fatica a sentirlo.

-Ssssh.- Sussurro, liberando le sue dita. Forse i suoni non sono poi così importanti. -Lasciami toccare dove ti fa male.-

Mi avvicino al suo viso e dischiudo le labbra, così da potergli soffiare il mio respiro sulla bocca. Lo sento deglutire: mi avvicino cauto posando dapprima le labbra sulle sue, per poi cercare di strappare l'accesso anche alla sua bocca. Lecco le sue labbra con lentezza misurata, ma sembra come congelato; mi trascino nell'incavo del collo lasciando una scia di saliva e avverto la sua carotide pulsare con un ritmo sempre più serrato.

Gaara sospira, afferra la mia testa e mi stacca da lui.

-Perché?- Domanda di nuovo, mantenendo salda la stretta su di me. Deve costargli molta fatica, viste le sue condizioni.

-Non sei l'unico a soffrire, Kazekage.- Le parole mi escono con rabbia malcelata. -Cosa pensi che si provi, credendo che un amico ha perso la vita per proteggerti?-

Sembra realizzare davvero le mie parole. Leggo smarrimento nel suo sguardo, ma poi si fa coraggio e si rivolge ancora a me.

-Quindi.- Domanda, calmo. -Questo.. è solo un modo per lenire quella sofferenza?-

-Già.- Rispondo, senza guardarlo negli occhi. -Solo per alleviare questa sofferenza.-

Gaara, le mani ancora intrecciate sulla mia nuca, mi trascina a sé e mi bacia: ma senza nessuna dolcezza. C'è solo foga e desiderio.

-Solo per alleviare questa sofferenza.- Bisbiglia, separandosi per un attimo da me.

-Esatto.- Rispondo con urgenza, e torno ad affondare la lingua in quella apertura così confortevole. -Solo per quello.-

Nessuno dei due può credere veramente a quelle parole, ma fingere di farlo permette di rimandare il momento in cui dovremo affrontare quello che proviamo veramente. Anche se, ora, credo di essere pronto: sento che non possiamo far altro che continuare a danzare un valzer già ballato, a vivere una vita che è già stata vissuta da altri. E a ripetere errori che sono già stati commessi.

Siamo solo esseri umani, non ci inventiamo nulla di nuovo. 
Neanche il dolore ci appartiene, tutti coloro che vivono provano questi stessi sentimenti.

Everyone I know seems to be broken inside.
Everybody hurting just from being alive.

Touch me where it hurts.
Touch me where it hurts.
Touch me where it hurts.
Touch me where it hurts.
Come touch me where it hurts.(5)




          (*) Naruto non vedeva Gaara dal Summit dei Kage.


     (1) Dimmi dove ti fa male, così che possa raggiungere il dolore.

    Dimmi dove ti fa male, fai in modo che lo senta pompare nelle vene.

    Sii coraggioso e dimmi dove ti fa male.

    (2) C'è qualcosa dentro di te, che non vuoi mostrare.

        C'è qualcosa che nascondi, perché hai paura che me ne andrò.

        Ma non succederà.

        Dimmi dove ti fa male.

        (3) Mi dici di non andare. (Dimmi dove ti fa male.)

        Dici di voler essere il mio Santo Graal. (Dimmi dove ti fa male.)

        E la tua pelle è bianca come la neve appena caduta. (Dimmi dove ti fa male.)

        Non voglio lasciare i miei segni. (Dimmi dove ti fa male.)

        Ma se lo faccio, sei abbastanza coraggioso da lasciarmi passare per toccarti dove ti fa male?

        (4) Ti toccherò dove fa male.

        Ti toccherò dove fa male.

        Ti toccherò dove fa male.

        Ti toccherò dove fa male.

        E tu puoi toccarmi.

        Vieni e toccami dove fa male.

        (5) Tutti quelli che conosco sembrano essere rotti dentro.

        Tutti quanti soffrono solo per il fatto di vivere.

        Toccami dove fa male.

        Toccami dove fa male.

        Toccami dove fa male.

        Toccami dove fa male.

        Vieni a toccarmi dove fa male.


   
 
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