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Autore: SmartisPanda    21/05/2007    2 recensioni
in questa ff ho scritto i pensieri di Edward nell'11 fumetto all'incontro col padre. AVVERTO CHE CI SONO DELLE PARTI IN SPOILER, PERCIò, CHI NON VUOLE ROVINARSI UNA COSA IMPORTANTE DEL FUMETTO, LA LEGGA APPENA HA FINITO DI LEGGERE IL MANGA...beh...buona lettura^^
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Hohemheim Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Come osi presentarti dopo tanto tempo?

Come osi chiamarmi figlio?

Come puoi definirti mio padre dopo tutto quello che mi è successo?

Non capisco.

Non ti sei mai presentato, non hai mai dato tue notizie, come se fossi morto…infatti…per me lo sei da molto tempo. Eppure ora sei lì e mi guardi, come se fosse la cosa più normale, come se tu l’avessi sempre fatto…quando non mi hai mai visto crescere non hai mai dato insegnamenti che un padre può dare al figlio…

Me la sono sempre dovuta cavare da solo…senza di te…

Tu sei fuggito Edward” mi dici…io sono fuggito? Forse è vero, forse hai ragione…anzi…tu Hai ragione…

ma tu? Tu cosa hai fatto? Tale padre, tale figlio, si dice…anche tu sei fuggito.

Mentre mi osservi, il dolore che ho provato aumenta, ritorna com’era stato quel giorno…o forse è ancora peggio. Vorrei che tu sparisti, vorrei che tu non continuassi a fissarmi in quel modo: potrei piangere..e non voglio farlo davanti a te, MAI. Non voglio mostrarti la mia debolezza. Eppure tu vuoi renderla evidente, vuoi che te la mostri, perché continui a fissarmi per tutta la sera. Ma io non ti do l’onore di specchiare i tuoi occhi nei miei…perché tu non l’hai mai fatto nella mia infanzia, perché dovrei permettertelo ora?

Io penso a questo, ma…perché ad evitare il tuo sguardo mi sento male? Come se fosse un bisogno fondamentale per me…non riesco nemmeno a capire il peso che ho nel cuore…e mi fa male, come non aveva mai fatto.

Sono in camera mia, tento di dormire, ma ogni volta che chiudo gli occhi, mi appare il tuo volto…non voglio! Ho paura che potrei provare l’amore di un figlio verso il padre quando, invece, dovrei odiarti…ma…io…non ci riesco…lo ammetto…

Sento dei passi entrare nella mia stanza…il tuo odore la riempie…perché sei entrato? Non riesco a capire…perché da quando sei arrivato non riesco a capire niente? Come se il mio corpo fosse impazzito.

Ti avvicini al mio letto…potrei voltarmi e chiederti “cosa vuoi” con rabbia, ma…il mio corpo non risponde alla mia mente, rimane immobile e il mio cuore inizia a battere forte…

Ti sei fermato…vicino al mio letto…vicino a me…cosa vuoi fare? Guardarmi?

Toccami

Questo pensiero lo scaccio dalla testa…eppure sento che è il mio vero bisogno…ma non voglio che sia così, io ti voglio odiare!

Accarezzami come un padre fa col figlio mentre dorme…ti prego.

No! non ho bisogno del tuo affetto…vattene!

Perché ho paura? perché sento paura per una carezza? Non dovrei, anzi, dovrei voltarmi e scacciarti via.

Sento la tua mano che mi sfiora i capelli e io rabbrividisco leggermente…il mio cuore batte forte, ormai sta scoppiando.

Ma poi… i tuoi passi si allontanano…

Perché? Perché ci sto così male? Perché sto provando una delusione? Io non voglio il tuo tocco, il tuo affetto, anche perché…non l’ho mai avuto…forse…il mio animo ha bisogno di tutto questo, di quel calore che mi spettava di diritto…non lo so…mi sento stupido e impotente.

Sento che stai parlando con la zia e, dato che non riesco a dormire, perché non avvicinarmi e sentire meglio la tua voce? La voce che avrebbe dovuto far parte della mia vita, da sentirla tutti i giorni.

Ma…tu…non so se mi hai visto oppure hai solo controllato che non ci fossi, ma ti volti nella mia direzione e dici…quello che non volevo sentire…quello che mi perseguita giorno e notte…il mio peccato più grande…che non doveva esserci, oppure che avresti dovuto fare tu…mi dici…la cosa più grave e più meschina che potevi affermare…che quella creatura…di quel giorno…non era mia madre…

Il mondo mi crolla addosso con una pesantezza che non ritenevo possibile…non mi accorgo che Den mi sta leccando la mano…perché quelle tue parole mi riempiono la testa…il mio cuore non lo sento più battere…eppure sento il dolore sul petto…sento che batte più forte del solito, ma…non lo riesco ad udire…

Perché mi hai voluto dare un altro dolore? perché mi vuoi far soffrire per l’eternità? Perché?

Mi odi? Oppure mi ami a tal punto da dovermi dire la cosa fondamentale per un alchimista: la verità?

Non ti capisco…vorrei piangere, ma ho paura che tu mi senta…

Io ti odio…ti odio come non potrei odiare alcun essere vivente o non vivente…eppure…allo stesso tempo…la tua voce desidero non dimenticarla fino alla fine dei miei giorni…io dovrei odiarti…eppure sento il bisogno di provare affetto nei tuoi confronti...

È una maledizione questa? Se puoi rispondermi…dimmelo, in modo da alleggerirmi almeno di un poco il dolore che provo ogni giorno che passa e che diventa sempre più pesante e insopportabile.

Sì…hai capito bene…ti sto solo chiedendo…e implorando…di aiutare tuo figlio per la prima volta…ma tu…non lo fai…come volevasi dimostrare…non sei cambiato per niente in tutti questi anni…
  
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