“They don’t know about us”

Ho voglia di piangere. Ho di nuovo voglia di piangere, Harry e sai perchè?
Non lo so nemmeno io. Dovrei essere felice in fondo. Ho tutto, una casa, degli amici, una famiglia e persino tanta di quella fama che mai avrei immaginato di avere, tanta da farmi quasi schifo, eppure non ho la felicità, non quella vera per lo meno.
Sai che vuol dire dover fingere e fingere? Oh Harry, sto morendo dentro e neanche te ne accorgi.
Sto morendo a veder perdere splendore e lucidezza al tuo sorriso.
Sto morendo ad osservare la tua giovinezza scorrerti nelle vene e neanche graziarti di essere amato dalla persona che vuoi davvero, Harry.
E sto morendo perchè una tristezza cronica si è impossessata delle mie membra sempre allegre.
E saranno parole già dette, già fatte, già riciclate, ma cosa cambia? Se sono quelle , sono quelle no? Si puó cambiare la propria natura di essere uomo con quella.di animale o vegetale? Ancora no, mi pare e allora non si possono neanche correggere i propri sentimenti.
Saranno diverse le forme, le persone, gli aspetti e i caratteri, ma mai le parole.
Certo c'è chi usa più sovrastrutture degli altri, chi parole piú semplici, ma il punto d'arrivo è sempre lo stesso. Credo. No, non credo, ne sono certo.
Ne sono certo come sono certo che il corpo che mi dorme qui accanto è il tuo e non una mera illusione.
Ne sono certo come so che il materasso non sia vuoto e freddo, ma caldo.
E ne sono certo perché so che posso toccarti, scendere dai ricci fino alla tua schiena diafana e bianca, nuda, perché anche se abbiamo solo dormito abbracciati e non abbiamo fatto nulla, Harry Styles non dorme mai neanche in boxer .
E poi, come negare la sua chiusura a riccio non appena sente un tuono? Harry ha sempre avuto quell'aura indifesa, quella che prega di essere protetta, quella che ti fa nascere istinti materni, tanti istinti materni. Per cui capisco a fondo Liam quando si preoccupa per noi e , in particolare, quando ci sgrida o ci abbraccia .Lui è uno di noi. É un semplice ragazzo che ama divertirsi, fare cavolate, ma rimanere responsabile. Perché si sa, per quanto bambineschi si possa sembrare, noi tutti abbiamo i nostri limiti, quelli che ci dicono quando è l'ora di smetterla,ma a volte può sembrare interessante poterli oltrepassare...
 Ti Stringo Harry tra le mie braccia, andandoti  a baciare quella folta chioma che ti ritrovi.
Hai freddo, si vede, ed hai paura. Paura di tutti quei suoni orribili che il mondo emana. Paura di tutte quelle bugie dette e non che è sempre stato costretto ad affrontare. Paura che io possa svanire da un momento all'altro per rifugiarmi chissà dove.
"They don't know about us "
Loro non sanno di noi, ma forse ne sanno anche di più di quello che crediamo o , forse ancora, nessuno sa davvero di noi, nemmeno noi stessi, Harry.
Harry, Harry, Harry.
I brividi che ti pervadono il corpo mi portano a stringerti ancora di piú a me, lasciando che il tuo sesso sfiori lentamente il mio interno coscia, coperto solo da piccoli e fini pantaloni del pigiama.
Le tue gambe si avvinghiano e si avvinghiano ad ogni suono dell'esterno , sempre di piú, sempre piú su, finchè non mi finisci sopra quasi del tutto, facendomi morire dall'imbarazzo.
 
E lo so. So che fa male e farà sempre male non poter dire a tutto il mondo che sono solo tuo, ma tu, almeno, una ragione di vita, di sorridere e scherzare ce l'hai
Giusto cuppy cake?
Oh. Sei così splendido con quelle tue espressioni addormentate, con quel filino di pancetta che ora vedo sporgere tra i tuoi addominali scolpiti dalla palestra.
Harry sei splendido eppure altamente eccitante. Sei così piccolo, da proteggere, ma in te racchiudi una potenza innata, quasi evangelica, una forza che va oltre il tempo e lo spazio, una forza che fa quasi paura, che io vedo abbattersi anche su di me, che ho creduto di poter sorreggere con le mie fragili gambe, che ho creduto di possedere, anche, ma che non ho mai avuto e mai avró.
Io, davvero, Harry non riesco a muovermi, non riesco a vedere oltre il mio naso, non riesco a non perdermi nei tuoi occhi chiusi, a non accarezzare la tua pelle tremante e  a non immaginarmi dentro di te.
É indescrivibile il suono che pervade le mie orecchie mentre la tua voce compone per me, mentre io , indisturbato, entro nella tua casa e mi approprio di tutto il calore che sai darmi, che solo tu sai concedermi.
Ed ho paura di farti male, a volte, ma tu non fiati mai su questo.Ti limito a muoverti verso le mie braccia e ad accarezzarmi con dolcezza i capelli, la fronte e la faccia.
Sei speciale, Harry.
Sei speciale perchè sai trovare la felicità anche senza un bicchierino di birra in mano, mentre io no.Io non so trovarla. Proprio non ci riesco.
Come posso, dimmi, rispondimi, svegliarmi la mattina e pensare che quando usciró di qui incideró nel tuo cuore tante spine, tanti pugnali, quante saranno le mie finzioni. Non posso, lo sai. Eppure sei felice, eppure mi sorridi, eppure rido alle mie battute.Le mie battute, Harry!
Il tuo sorriso si fa sempre piú flebile e sereno e i tuoi battiti meno accelerati: la tempesta sta passando.
Si, ma solo quella di fuori perchè entrambi, lo sappiamo, nel mio cuore, nei nostri cuori, il vento se ne frega di quello che pensiamo e continua a spazzare via tutte le nostre certezze.
E sorriderei, se potessi, ai tuoi movimenti controcorrente, al tuo strofinare la guancia arrossata contro la mia per cercare una posizione un pó più comoda, al tuo soffio vitale sempre più tranquillo   e al tuo mugolare quasi felino.
Sembri un gatto, Harry.
Tu parli sempre di gatti a destra e a manca , ma nessuno ha capito che , qui, l'unico furbo, l'unico felino, lo hanno di fronte.
Con quei tuoi occhi da so tutto io, con quelle espressioni furbe e maliziose, ma allo stesso tempo da bambino, con quelle mani agili e, inaspettatamente, complesse nei loro movimenti, in quelle gambe tanto fini e femminili, mi fai impazzire e sembri sempre più  un gatto da curare.
I felini si sa , sono imperiosi, sono fieri e indipendenti, ma questo è quello che ti distingue dai gatti , Harry: tu hai bisogno di qualcuno
Tu non puoi stare da solo, non quando ci sono i fulmini, non quando dormi, nemmeno quando mangi e passeggi.
Non sei solitario come un gatto e questo lo sai benissimo. E questo ti fa male e questo ti fa cambiare idea su quello che ti circonda e questo ti rende un pó più umano, Harry.
Sei sempre così incostante nei tuoi sentimenti, nelle tue azioni e nei tuoi modi di pensare, ma c'è sempre quel non so che ti caratterizza e che mi fa sperare in qualcosa di nuovo e fantasmagorico, Harry.
Ti stringo forte a me, carezzandoti per un ultima volta quel piccolo cespuglietto che tanto amo e che ti ostini a voler far crescere incolto e indefinito, anche se alla fine una definizione i tuoi capelli l'hanno sempre avuta. Tutta loro, ma si , c'è e c'è sempre stata.
Poi, poi mi soffermo a vedere fuori dalla finestra e penso a quanto sarebbe bello se riuscissi a farla finita, ma sono fin troppo codardo per farlo.
Peró, forse, in un momento di pura pazzia amorosa ci potrei anche riuscire. Forse, forse sarei meravigliosamente a casa con la morte e , forse, il distaccarmi dal tuo profumo, mi disintossicherebbe dalle droghe che tu stesso produci per me.
Così , in un attimo di lucidità lo faccio. Ti scosto dolcemente cercando di non svegliarti e procurare i minimo rumore, ma nel compiere la mia operazione ti scopro lasciandoti al chiarore della luna e delle stelle come mamma ti ha fatto: bellissimo.
Il tuo sorriso inconfondibile luccica e si accascia tra le tue guance, producendo quelle meraviglie do fossette che mai avrei pensato di rivedere. Mai più prima della mia morte, ora, in questo istante.
E lo decido. Decido di accarezzarti per un ultima volta, di sfiorare il tuo basso ventre e coccolarlo con le dita, fino a scendere più giu alle coperte e riportarle all'altezza delle tue spalle, così da poterti far percepire il loro calore che piano piano cresce e ti porta nella casa delle beatitudini.
Approfittando del fatto che sembra non disturbarti la mia assenza che ricerchi nella porzione di materasso su cui ero presente poco prima, mi dirigo verso la portafinestra e guardo giù.
Guarda giú e sto per buttarmi, sto per buttarmi, ma...ma qualcosa mi blocca e mi ferma: le lacrime.
Non posso.Non posso spegnere una vita così amaramente, Harry.Non posso nè per te , ne per gli altri.Se non per me, lo devo fare almeno nel rispetto di chi mi ha dato la vita.
E non posso nel rispetto delle mani  fredde, ma calde nelle intenzioni, che mi stanno cingendo da dietro i fianchi.
- Louis - e lo riconoscerei da per tutto, anche fra mille, quel flebile sussurro addormentato che si posa sulla mia schiena assieme ad una testa, una morbida testa.
- Harry - non mi serve più nulla. Solo un tiepido e dolce bacio notturno, al chiaro di luna, dentro la stanza, dentro di noi e nel nostro caldo ed accogliente letto temporalesco.