Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Ricorda la storia  |       
Autore: Alexiel_Slicer    04/11/2012    4 recensioni
Tom Kaulitz sempre circondato da bellissime ragazze, da modelle dai corpi perfetti potrà mai considerare e innamorarsi di lei, una ragazza dalle forme un pò più morbide che non rientra negli standard di taglia 38-40?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Love and size"

Image and video hosting by TinyPic
CAPITOLO 1


Camminava a passo svelto per riuscire a raggiungere in orario il suo posto di lavoro. Era quello che faceva tutte le mattine Alison, una ragazza comune, come le altre che per vivere lavorava come commessa presso un altrettanto comune supermercato.
Aveva capelli biondi e gli occhi di un azzurro intenso, sorrideva sempre ed era di una semplicità assurda. Non aveva strani grilli per la testa e non aveva nemmeno sogni impossibili. Lei voleva solo vivere, sorridere, innamorarsi ed essere felice.
Aveva finito il liceo da poco ed andare al college non rientrava tra i suoi progetti. Amava gli animali e voleva fare di quella passione una futura professione, infatti, stava cercando di tirare su un rifugio per animali in difficoltà.
Passò davanti ad una vetrina di una boutique che esponeva un semplice vestito beige dalle bretelle spesse che cadeva retto sul manichino, la sua attenzione però fu catturata dallo schermo dietro di esso dove scorrevano brevi stralci di video di sfilate e immagini di modelle bellissime e dal corpo perfetto. A quelle foto si contrappose la sua immagine riflessa nel vetro: una ragazza dal viso grazioso che portava una taglia 44. Non potè fare a meno di storcere il naso in segno di protesta. Sospirò e risprese a camminare: essere un pò più morbida non le aveva dato mai nessun problema, anzi lei si era sempre sentita bene con se stessa, ma da un pò di giorni a quella parte dentro la sua testa era scattata una molla che la faceva sentire perennemente a disagio.
Tutto a causa di un ragazzo irraggiungibile che non l'aveva mai degnata di uno sguardo, tutto perchè si era innamorata della persona sbagliata.
Raggiunse il supermercato e vi entrò. Indossò quell'orrendo grembiule verde che riportava il nome del supermercato e si posizionò alla sua cassa abituale: la numero 3. Lì iniziò la sua solita giornata di lavoro passata a prelevare i prodotti dal nastro trasportatore, batterli sulla lucina rossa, fare scontrini e dare il resto ai clienti.
Dopo non si sa più quante volte aveva fatto quelle azioni guardò l'orologio al suo polso che segnava le 12 in punto. Aggrottò la fronte: era strano che a quell'ora ancora lui non avesse fatto il suo ingresso. Sbuffò delusa lasciandosi cadere sullo sgabello alle sue spalle, quando Emma, la ragazza che stava alla cassa di fronte alla sua, bisbigliò tutta eccitata "Eccoli! Eccoli!".
A quelle parole si voltò di scatto in direzione delle porte scorrevoli che per l'ennesima volta si erano aperte lasciando entrare due ragazzi che non passavano inosservati e che ormai andavano abitualmente lì una volta alla settimana. Due ragazzi che a detta delle altre ragazze erano i famosi gemelli tedeschi Kaulitz leader di una band di successo. Due ragazzi che lei stava aspettando con ansia di vedere, anzi lei aspettava solo uno dei due: Tom Kaulitz.
Alison non riusciva a toglierli gli occhi di dosso. Quel giorno le lunghe treccine nere erano raccolte in un enorme coda, sul viso teneva un paio di occhiali da sole, come ogni volta che l'aveva visto, e indossava una maglietta verde acido accompagnata da un paio di pantaloni larghi sul verde militare. L'osservò con la bocca semiaperta in un'espressione inebetita fin quando questo non scomparì tra i vari corridoi.
Sperò con tutta se stessa che almeno per una volta andasse a pagare alla sua cassa e sotto quella speranza si sistemò in fretta i capelli.
"Speriamo che vengono qui, così gli lascio il mio numero di telefono e chissà, poi Tom mi chiama! O anche Bill, non mi faccio problemi" disse Emma.
"Ma smettila!" rispose lei.
"Scusa, ma non ti sei mai chiesta perchè vengono sempre qui? Magari una di noi ha fatto colpo!".
"Eh? Non credi, invece, che vengano qui solo perchè magari gli viene vicino o non so abbiamo prezzi convenienti?".
La ragazza scoppiò a ridere "Questa è bella! Come se per loro con tutti i soldi che hanno il prezzo sarebbe un problema!".
Alison non le rispose e in silenzio si limitò ad aspettare il suo o per meglio dire i suoi probabili prossimi clienti.
Qualche minuto dopo vide spuntare i due che si diressero proprio alla sua cassa. A quel movimento si sentì il cuore esplodere e le guance divampare.
Posarono la loro spesa fatta di patatine, marshmallows, caramelle, latte, pasta, pomodori in scatola sul nastro nero. Lei battè tutto e quando le si avvicinarono per pagare disse un timido "Buongiorno".
"Buongiorno" ricambiò il saluto cordialmente Bill.
"Ciao" rispose distrattamente Tom, mentre guardava con un'espressione crucciata i prodotti scorrergli davanti.
Sentì un secondo rumore provenire da dentro la sua gabbia toracica: era il suo cuore che si crepava. L'aveva salutata a stento senza neanche guardarla e lei si sentì una tremenda stupida a pensare anche solo per un istante di poter essere notata da lui.
"Oh, cavolo! Ecco che stavo dimenticando!" mormorò il ragazzo fiondandosi all'inizio della cassa e prendendo dallo scaffale che stava là vicino un pacchetto di profilattici che posò davanti agli occhi di Alison "Ecco, aggiungi anche questi al conto".
La ragazza arrossì "O-ok" balbettò a testa bassa.
"Ho promesso a Ria che ci avrei pensato io" gli sentì mormorare rivolto al fratello.
Quel nome le rimbombò nell'orecchie insieme al suono di una seconda crepa, più profonda e dolorosa.
"Scusa, stai bene?" si sentì domandare.
Alzò la testa disorientata e ancora intontita da quel nome.
"Il conto?" le chiese Bill.
"Oh, si si. Il tutto viene $ 24,99".
Tom estrasse dalla tasca dei suoi pantaloni il portafogli da cui prese la banconota per pagare, quando il cellulare gli squillò.
Alison diede il resto dei 50 dollari che le erano stati dati e il ragazzo distrattamente li prese e li infilò in tasca, per poi raggiungere il fratello che stava già all'uscita con le buste in mano.
"Sei stata fortunata" le disse Emma una volta che i due se ne andarono.
Lei inizialmente non rispose, ma dopo qualche minuto di incertezza domandò alla ragazza "Chi è Ria?".
"Come chi è? Davvero non lo sai?".
Alison scosse la testa in segno di no.
"E' una modella tedesco-asiatica molto bella che sta con Tom, è pure più grande di lui. Si pensa che sia stato amore a prima vista il loro".
"Ah, ho capito..." mormorò rimettendosi a sedere sullo sgabello.
Una modella. Stava con una modella. Una di quelle ragazze perfette e bellissime che aveva visto nello schermo di quel negozio. Quella Ria era quello che lei non era ed aveva quello che lei non aveva e che non poteva mai avere: il cuore di Tom Kaulitz.
Lui non si sarebbe mai innamorato di lei, lei che era solo una stupida ragazza in carne che lavorava in un supermercato e che si era invaghita della persona sbagliata. 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Alexiel_Slicer