04/11/2012
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Lose yourself.
Prologo.
Cosa poteva farci lei? sicuramente niente. Il destino aveva riservato alla piccola Ronnie una vita di pura sofferenza. Da quando era piccola sopportava la sua famiglia. Sopportava ogni straziante urlo,litigio,sorrisi e risate false.Oh,lei odiava tutto.Tutto non si fa per dire,tutto comprende anche le persone coetanee.Comprende ogni fottuta cosa. Magari solo una cosa si salva da quel mondo di infami.
La musica. "Benedetto colui che riesce a tirarmi su gli angoli delle labbra con la musica." pensava.
Veronica,odiava anche il suo nome. Si faceva nominare Ronnie da quando aveva tre anni.
Però, tanto, non interessava a nessuno il suo nome. Lei oltre ad essere una "buona visuale" ai ragazzi e una "cattiva visuale" alle ragazze invidiose, se ne stava in disparte ed amava odiarli.
La sveglia suonò come previsto. Il nuovo anno stava per iniziare e a casa Smith regnava il silenzio.
Si alzò di scatto e andò nel bagno aprendo il rubinetto e un getto d'acqua le accarezzò il viso. Si guardò allo specchio e disse tra sè e sè -splendida e acida come sempre, mia cara.-
Corse nella stanza del fratello maggiore Dan,spalancando le tapparelle e facendo entrare raggi di soli a lei piacevoli,forse. Aprì la finestra sentendosi quasi soffocare.
-Dan hai scorreggiato!- urlò lei prendendo un cuscino e buttandolo in faccia al biondino.
-Io? ma quando mai.. è l'aria consumata!- si giustificò lui alzandosi dal letto,alzandosi i pantaloni.
-Aria consumata dalle tue puzze- fece una risatina soffocata. Sentì il calore dietro il suo corpo,che la rassicurò. Chiuse gli occhi e si lasciò dare un bacio sulla guancia.
-Buongiorno sorrellina cara.- sorrise lui andando nel bagno a prepararsi.
-Buongiorno.- sussurrò. Lui era tutto quello che amava sul serio,senza di lui non sarebbe riuscita ad andare avanti. Forse pensare a lui durante le giornate oscure di tristezza la feceva scatenare in sè una leggera felicità. Ronnie,prima che l'aiutasse il fratello,si tagliava. Continuamente.
Lui la fece smettere e d'allora decise di prendersi cura lei stessa di quell'esserino che le diede un motivo di vivere.
-Sai dovresti frequentare me e i miei amici.- disse uscendo dal bagno più spendido che mai. Suo fratello era quello che le ragazze consideravano 'un bel gnoccone'. Oltre ad essere fortissimo nel giocare a calcio,era fortissimo anche a far cadere ai suoi piedi le ragazze. Ronnie non dimenticò mai la ragazza che divenne amica a lei solo per uno sguardo del fratello.
Veniva usata spesso da tutti per questo. Lei odiava ciò. Ma amava vederlo felice. Amava ancora di più il suo aspetto: colore dei capelli neri,capelli un pò alla Justin Bieber, fisico non scolpito da molti muscoli,ma abbastanza,occhi color ghiaccio. Il suo stile,poi,era invidiato da tutta la scuola. Forse era la cosa che Ronnie ammirava e stimava di lui. Il suo stile.
-Tutti i miei amici ti adorano- continuò imbarazzato. -alcuni,mi hanno supplicato per avere un'appuntamento con te.- si mise il cappello e poi la borsa della scuola sulle spalle.
-Si,me l'hai già detto un sacco di volte.- Ronnie si vestì velocemente. -Che ne dici se vai a prendere la moto e mi aspetti fuori casa?- finì di mettersi le scarpe.
-Sisignora,signora- scattò.
La campanella suonò e la prima ora iniziò. Ciò che non capiva era il comportamento della professoressa:ansiosa. Era strano,anche perché la sua professoressa d'inglese era sempre schietta e senza emozioni. Ormai la conosceva benissimo,la vedeva quasi ogni pomeriggio per via del fratello. Andava malissimo in questa materia,e per di più il fratello era al quarto anno quindi doveva darsi una mossa a studiare se voleva diventare qualcuno.
La professoressa scarabocchiò qualcosa alla lavagna. Era il suo nome.
-Professoressa,ma noi sappiamo già come lei si chiama!- disse una ragazza. In effetti era vero,loro erano al terzo anno di scuola. Non erano dei nuovi alunni.
-Oggi,arrivano due ragazzi dall'America. Non so come comportarmi e voi dovete stare tranquilli,almeno per oggi. E mi raccomando fateli sentire a loro agio. Ah,Ronnie,si siederanno affianco a te.Visto che non hai nessuno affianco.-
-Fanculo-mormorò alzando gli occhi al cielo.
Come la professoressa sperava e pregava che la classe avesse fatto quello che avesse detto..ebbe l'esatto contrario.
Tutti iniziarono a parlare dei fatti loro,tranne Ronnie che inserì nelle sue orecchie due cuffiette. Aspettò l'arrivo dei nuovi suoi compagni con la testa sul tavolo.
Finalmente entrarono dopo venticinque minuti di ritardo.
-Salve- dissero entrambi. Erano due ragazzi alti,uno diverso dall'altro. Il primo,che entrò con molta spavalderia, si chiamava Zayn Malik e l'altro,che entrò con molto imbarazzo, si chiamava Niall Horan.
Appena entrati,tutta la classe iniziò a sbavare per loro e Ronnie non fece che roteare gli occhi girandosi verso la finestra sbuffando. Il ragazzo moro,Zayn,se ne accorse e sorrise. Forse era la prima che aveva questa reazione nel vedere un ragazzo bello come lui. Perché lui sapeva che era bellissimo.
Andarono entrambi ragazzi a sedersi vicino a lei,ordinato dall'insegnante.Tutti guardarono Ronnie come se stesse per vincere alla lotteria un miliardo di soldi.
-Cosa cazzo guardate? Sono essere umani come voi!- urlò infuriata Ronnie,riportando tutto alla normalità.
Il moro disse qualcosa al biondino che a lei non piacque,non sapeva esattamente cosa, ma fece ridere il biondino e questo lo bastò per odiarlo. Mai disturbare la lezione della professoressa Mcfill. Anche sei lei era una delle prime. Ma solo lei poteva fare,non il moro. Squadrò il Zayn Malik dalla testa ai piedi e disse: -Stammi alla larga se non vuoi ritrovarti le palle in gola.- sorrise e si girò a fissare la professoressa che,concidenza, assicurò Zayn dicendo: -Spero che vi troverete bene a Londra,è molto diversa dall'America ma credo che Ronnie,la ragazza che avete a fianco,vi darà una mano se ne avete bisogno.- tornò a sedersi sorridendo. Ovviamente non aveva sentito quello che Ronnie disse al tizio.
-Quello che ho detto,tizio,ricordatelo-ammiccò verso di lui e poi tornò alla lezione.
Dopo svariati minuti Ronnie sentì un profumo diverso dal suo. Ma comunque molto buono. Annusò di più l'aria e si accorse che il tizio si stava avvicinando di molto a lei.
-Oh,fai la dura e la stronza..peccato che in america questa nomina l'avevo io. - le sussurrò all'orecchio facendola rabbrividire.
Stava quasi per cedere come tutte le ragazze della classe quando li viderò,ma qualcosa in lei la risvegliò e tornò in sé.
-Malik?- disse in tono provocatorio.
-Dimmi dolcezza- le rispose in tono così smielato,che più smielato non si può.
-Chiamami di nuovo dolcezza e le palle non te le metto in gola ma le spedisco per natale ai travestiti.- la campanella suonò e finì la prima lezione.Ronnie si alzò e percorse la stanza fino ad arrivare all'uscio della porta e si fermò di spalle.
-Tosta- disse a bassa voce il biondino.
-Grazie- disse per poi andarsene.
ehhhhhhhilà!
Lo so,fa abbastanza schifo come inizio,ma appunto è solo l'inizio. :3
Posso assicurarvi che i prossimi capitoli saranno molto più comici,provocatori e cucciolosi.
E' solo il prologo! :D Spero TANTISSIMO che come inizio sia carino!
Vorrei tanto sapere da voi cosa ne pensiate,magari lasciandomi una recensione,ne sarei FELICISSIMA .
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JVWGIEURBNGIUSEIGYBER ALLA PROSSIMA!
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Ciiiiiiiao! *c*