Storie originali > Favola
Ricorda la storia  |      
Autore: Marty2    04/11/2012    0 recensioni
Noi, non la nostra natura ma il nostro destino.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
amoremagico
A Diana.
Amore magico.



C'era una volta, tanto tempo fa un magnifico paese governato da un re molto amato; egli nella sua vita aveva avuto un dono divino: una bellissima sposa la quale purtroppo però, era stata maledetta e con lei il figlio che avrebbe generato.
Passarono gli anni e i due coniugi cominciarono a credere che la maledizione non si sarebbe mai avverata e poco dopo nacque loro una figlia; la bambina purtroppo fin dalla tenera età aveva cominciato con il calar della notte a tramutarsi in un drago.
Quando raggiunse l'età di quattordici anni la principessa, venne a conoscenza della verità e decise di fuggire; avendocela a morte con i suoi genitori giurò che ogni volta che lei si sarebbe trasformata avrebbe volato sul regno spaventando il popolo.
Qualche anno dopo un forestiero venne a conoscenza di questo fatto, deciso a ritornare nel suo regno come eroe ottenne di poter parlare con il re e la regina della creatura.
Entrambi i regnanti si tennero molto sul vago sulle parti deboli del drago e su dove vivesse, così il forestiero si accampò vicino alla foresta aspettando le tenebre; appena salì la luna in cielo apparve davanti ai suoi occhi un magnifico drago bianco con due occhi argentati.
Il forestiero vedendolo rimase a guardarlo incantato, non aveva mai visto una creatura magica così da vicino e rimase nascosto tra i cespugli aspettando che il drago avesse compiuto il suo compito; al suo ritorno il ragazzo gli si parò davanti avanzando con una lunga e affilata spada tentando di colpirlo, il drago invece con un solo movimento della zampa riuscì a disarmarlo.
Il combattimento fu duro ed aspro per entrambi ma alla fine l'umano cercando di difendersi ferì il drago alla zampa ed il drago sapendo che per questa volta la vittoria era dello sconosciuto volò via ma il cavaliere non perse tempo e cominciò a seguire il drago; purtroppo dopo molti metri lo perse, adirato stava per tornare indietro ma si fermò poiché sentì un pianto femminile e continuando a sentire il pianto si inoltrò in una radura dove pensava provenisse il rumore, lì al centro era situata una piccola casetta in legno con una torre alta posta di fianco.
Una fanciulla era a pochi metri da essa, giaceva ansimando ed era ferita ad una mano; il ragazzo, preoccupato, le si avvicinò subito prendendo da una sua tasca un antidoto donatogli da uno stregone, egli le fece bere il liquido giallo e come per magia la ferita alla mano scomparve.
Il principe rimase sorpreso di se stesso poiché aveva affrontato numerose battaglie eppure si era sentito imponente davanti a quella bellissima ragazza che riportava una ferita non tanto grave, la ragazza era più bassa e più minuta di lui con dei capelli corvini lisci e gli occhi, per quanto desiderasse vederli, non sapeva di che colore fossero perché erano chiusi.
Vegliò su di lei tutta la notte e al suo risveglio, la ragazza era molto confusa e tuttavia si stupì di rivedere il suo salvatore poiché aveva creduto che fosse stato una sua illusione, egli era molto più alto di lei, snello ma anche muscoloso ed aveva dei capelli color grano e bellissimi occhi color miele.
<< Chi siete voi? >> domandò il giovane.
<< Dovrei rivolgere prima io la domanda >> insinuò la ragazza.
Dopo un breve silenzio il ragazzo continuò.
<< Mi chiamo Robin e l'altra notte vi ho guarito la ferita, sono il principe di un lontano regno e voi? >>
<< Mi chiamo Dasy >>
Dasy... Quella fanciulla dai bellissimi occhi argentati aveva un nome davvero delizioso.
<< Se mi è permesso Dasy, come mai vivete tutta sola lontana dal regno? A quanto vedo siete molto giovane... >>
A interrompere la sua riflessione fu la voce sicura della ragazza.
<< Ho 16 anni mio caro principe, mi piace la tranquillità e poi anche voi siete molto giovane e anche voi siete lontano dal vostro regno >>
<< E' vero, sono più grande di voi Dasy, ho 20 anni e quindi credo di essere più maturo di voi per stare lontano dal mio paese e comunque sono qui per poter sconfiggere il drago >> rispose serio il principe.
<< Non sembrate entusiasta del compito che dovete svolgere >>
<< Infatti odio il pensiero di dover uccidere un animale così regale, ma non ho altra scelta e voglio ritornare nel mio regno come un eroe poiché solo così mio padre potrebbe abdicare in mio favore e di conseguenza io prendere il suo posto >>
Incredibile, erano due perfetti sconosciuti eppure erano già in armonia, Robin non aveva mai parlato a nessuno di tutto ciò eppure quella fanciulla trasmetteva una fiducia unica.
<< Vostra maestà, voi volete diventare re? >> la domanda uscì da sé e quando si accorse della libertà che si era presa il principe rispose,
<< No, ma mio padre è molto malato e poiché nutro per lui un grande affetto adempierò al mio destino quando sono ancora molto giovane >>
<< Come avete appena detto maestà siete molto giovane, non credete che vi considereranno un' incapace? >>
<< Infatti, è per questo che voglio svolgere questa missione, in questo modo potrò dimostrare ai miei sudditi che ho lo stesso coraggio che era di mio padre >>
Dasy non ci poteva credere, il suo salvatore stava rivelando proprio a lei che era una perfetta sconosciuta per lui tutto il suo piano, era piacevole sentire la sua voce vellutata per questo gli rivolse molte domande. In quello stesso momento lo stomaco della fanciulla brontolò, trattenendo una risata Dasy si alzò per andare a preparare il pranzo. Cucinò una squisita zuppa di funghi per entrambi, durante il pasto il giovane Robin continuò a chiederle informazioni sia su di lei che sul drago finché una domanda la colse alla sprovvista.
<< Dasy, come mai vi siete fatta male alla mano ieri sera? >>
<< Sono, ehm... "Caduta" >>
<< Ma la ferita sanguinava? >> ribatté obiettivamente Robin.
<< Avevo un coltello in mano e stavo prendendo i funghi >>
<< Capisco >>
<< Come mai non ho più la cicatrice? >> domandò Dasy.
<< Vi ho fatto bere una pozione che può guarire qualsiasi ferita >>
Per il resto della settimana continuarono a parlare e mangiare insieme, Robin andava da lei tutte le mattine e se ne andava poco prima del tramonto. Ma un giorno portò con sé Dasy al suo rifugio dicendole che se si fosse trovata in pericolo avrebbe potuto raggiungerlo. Dasy, era molto preoccupata, non sapeva come intendere le parole di Robin, sapeva di essersene innamorata ma non voleva soffrire, aveva sofferto molto nella sua breve vita; quando la riaccompagnò a casa, Robin, animato dalla curiosità entrò nella torre di pietra e mentre saliva si cominciò a chiedere come mai Dasy era molto riservata riguardo alla sua storia, lasciava che parlasse lui dei suoi viaggi, delle storie ascoltate in gelide notti invernali. Alla fine si ritrovò in una stanza illuminata da molte candele, situate in vari luoghi, la stanza era piena di libri e disegni; quasi tutti i libri avevano come argomento la magia mentre i disegni raffiguravano maghi. Aprì un libro che si trovava sulla sedia e si immerse in una lettura sulle leggende dei draghi.
In quel momento, entrò Dasy con i suoi occhi grandi e grigi che esprimevano spavento, terrore e rabbia.
<< Che cosa ci fate qui? >> domandò con un fil di voce, Robin ignorò la domanda.
Voleva sapere come mai quella fanciulla tranquilla fosse interessata ai draghi e cominciò a chiedersi come mai non avesse paura del drago bianco. << Che cosa vuol dire tutto questo Dasy? >>
La fanciulla lo guardò seria, << Sto cercando di capire come aiutare il drago >>
Robin si alzò e le si avvicinò, << Aiutare il drago? >>
<< Sì avete capito benissimo, voglio aiutarlo a trovare la pace >>
<< Mi sembra di avervi confidato che avevo intenzione di sconfiggerlo e liberare il regno da esso >>
<< Sì ma uccidendolo non risolvereste niente, dovreste seguire un rito magico solo in quel modo il drago non darà mai più fastidio a nessuno >>
Mentre parlava Robin si accorse che Dasy non aveva alcuna paura del drago e che lui non sapeva niente né di lei né del bellissimo animale contro il quale ogni notte combatteva invano, ormai entrambi sapevano il punto debole dell'altro e proteggevano il proprio con molta difficoltà.
Ritornando al presente Robin chiese a Dasy di illustrargli il rito magico; mentre gli veniva illustrato il tutto il principe rimase sorpreso dalla brutalità del rito. Mentre aspettava il drago, Robin ripensò agli avvenimenti di quei giorni e si chiese se non fosse troppo tardi per ritirarsi rinunciando al trono e viaggiando con Dasy, si l'avrebbe condotta con sé, avrebbe nominato suo successore uno dei suoi fidati amici.
Quando il drago arrivò, si avvicinò e andò all'assalto, il nemico non aveva lo stesso spirito combattivo degli altri giorni. Quando lanciò la spada nel cuore dell'animale egli emise un ruggito terrificante, dopodiché gli divise la splendida pelle bianca e quando prese tra le mani il suore cuore, strappò da esso la parte nera e la bruciò. A quel punto non sapeva cosa fare, Dasy non gli aveva rilevato nient'altro ed il drago continuava a soffrire finché gli occhi di Robin incrociarono quelli della creatura magica.
Erano argentati come quelli di Dasy, a quel punto Robin non resistette e lo guarì con il liquido magico; in quel momento il drago si sollevò in aria e poco dopo iniziò a scendere la fanciulla di cui il principe si era innamorato. Quando la prese tra le sue braccia Robin non perse tempo e andò al castello per chiedere aiuto, il re e la regina accorsero e levarono dalle braccia di Robin la ragazza per accarezzarla, stringerla e baciarla.
A quel punto a Robin venne raccontata la vera storia di Dasy e molte cose gli parvero più semplici. A malincuore decise di ritornare al suo posto come re di Mills. Quando stava per partire lo raggiunse Dasy, teneva i capelli corvini in una treccia posata delicatamente sul petto.
<< Te ne vai Robin? >>
<< Ormai il mio compito è finito, devo affrontare la realtà >>
<< Non desideri rimanere? >>  c'era una nota di speranza nei suoi occhi.
<< Lo desidero più di qualsiasi altra cosa al mondo... Tesoro mio >>
<< Allora se tu vai io verrò con te! >>
<< Ma non puoi, il tuo posto è qui con i tuoi genitori >>
<< Il mio posto è con te, io sarò felice solo al tuo fianco, se tu mi vuoi >>
Robin si avvicinò e gli prese il volto tra le mani.
<< Se ti porto con me non sarò sempre presente, i miei nemici potrebbero rapirti sapendo che sei e sarai per sempre il mio punto debole per arrivare a me >>
<< Ti ricordo, che io ero un drago fino a poco tempo fa >>
<< Non... Non lo sei più? >>
<< No... Hai rotto la maledizione, lo potevi fare tu, solo tu che mi amavi >>
In quel momento Robin si accorse che l'unica speranza di felicità era con lei.
E così anche lei lo pensò, avrebbero protetto l'altro anche a costo della vita e si sarebbe amati in eterno.
<< Ti amo Robin, mio bellissimo salvatore >> sussurrò Dasy abbracciandolo con le lacrime agli occhi.
<< E io amo te Dasy, mia bellissima creatura magica e non permetterò più a nessuno di farti del male, d'ora in poi riceverai solo amore e affetto solo da me >> sussurrò lui baciandola.
In quel momento Dasy capì di essersi innamorata di un angelo dagli occhi color miele proprio come le parole che rivolgeva solo a lei.
Non si pentì mai della scelta di sposarlo, e lui mantenne la sua promessa: ovvero di amare la sua sposa finché fosse rimasto in vita.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: Marty2