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Autore: _Ella_    04/11/2012    5 recensioni
«La testa l’hai presa, Sora?» il castano rise, mettendo la tracolla in spalla – sì, Riku, ma il mio cuore è lì tra le nostre coperte.
[Ella ft Catullo]
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Riku, Sora
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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 I baci sono come le stelle: non si contano mai.

 

Baciami mille volte e ancora cento
poi nuovamente mille e ancora cento
e dopo mille e dopo cento,
e poi confonderemo le migliaia
tutte insieme per non saperle mai,
perché nessun maligno porti male
sapendo quanti sono i nostri baci.
[Gaio Valerio Catullo – Mille baci e ancora cento]

 

 
Sora sbadigliò silenziosamente, strizzando gli occhi azzurri ancora appannati dal sonno.
Il calore di un abbraccio e il tepore delle lenzuola che un tempo erano state fresche e pulite lo avvolgeva, assieme all’aroma creato dalle loro pelli a contatto. La calda mano di Riku gli carezzava la nuca, in un ritmico e calmo massaggio che stava donandogli il miglior risveglio di sempre.
Sorrise contro il suo collo, strofinandoci il naso e la fronte. Nel giro di ventiquattrore, quando si sarebbe svegliato di nuovo tra quelle braccia nel netto che avevano occupato per tutta la notte, avrebbe avuto l’ennesimo miglior risveglio della sua vita, ed il giorno dopo uno ancora, ed ancora e ancora e ancora.
Questa volta si stropicciò gli occhi, ed alzò appena il viso. Le dita di Riku scivolarono dalla nuca al suo collo, ed il suo sguardo gli sfiorò dolcemente le guance rosse di Sora, dove era stampato il segno delle pieghe della canotta bianca che aveva fasciato il suo petto, lo stesso che notti intere gli aveva fatto da guanciale.
«Buongiorno» gli sussurrò il ragazzo, passandogli le mani tra le ciocche sconvolte dei capelli castani, poi allungò il collo per posargli un bacio gentile sul naso; Sora sorrise sentendo il cuore che scottava per quel semplice gesto, e portò il conto dei baci che gli avrebbe donato quel giorno ad uno, sperando ne arrivassero altri cento, o anche di più. «La Bella Addormentata ha dormito bene?» rise, giocherellando col collo della sua maglia.
Sora mise su un finto broncio indispettito. «Beh» cominciò, aggrottando di più le sottili sopracciglia. «Non mi sembra che mi sia servito un bacio per svegliarmi. Se lo fossi davvero, tu avresti dovuto darmelo».
«La principessa vuole il bacio del principe?».
Sora scoppiò a ridere, afferrando il cuscino e dandogli un colpo per assestato sul viso. «E cosa ti fa pensare di essere il mio principe, hm?».
Lo sguardo serio dell’altro trasformò la sua risata in un semplice respiro più profondo. Lo ricambiò, e mettendo da parte il cuscino che non aveva mai usato davvero gli scostò la frangia dagli occhi acquamarina con le dita ancora un po’ intorpidite, beandosi del loro colore prima di socchiudere i propri, ed avvicinarsi tremante alle sue labbra, che lo accolsero nel vero primo bacio della giornata.
Sora aveva conosciuto Riku per caso, in uno di quei modi così stupidi che ti viene da chiederti se non ci sia di mezzo la mano piuttosto abile del destino (aveva preso una sua schiacciata dritta sul muso, ed era scoppiato a piangere per il dolore, praticamente). Non che ci avesse sempre creduto all’esistenza di qualcosa del genere, ma sinceramente non voleva affidare al semplice caso un evento che, in bene ma anche in male, gli aveva sconvolto l’esistenza.
Lasciò le sue labbra a malincuore mentre sorrideva ancora leggermente, timido, e le guance si colorarono di quel rosso che non aveva niente a che vedere col calore che proveniva dall’esterno, ma da quello che partiva da dentro e scioglieva tutto il resto.
Premette ancora la bocca sulla sua, leggero, una carezza intima, e sospirò.
«Sora?» - alzò gli occhi su di lui, nei suoi, e la mano che gli teneva posata sul cuore salì, per sfiorargli il viso e scostare qualche ciocca bianca («Sì, Riku?» chiese). «Sei in ritardo per scuola. Di nuovo» rise.

Non era raro che passasse la notte da lui – con lui, che più o meno cambiava tutto – ed era ancora più normale che puntualmente arrivasse tardi a scuola il mattino dopo, col fiatone e la faccia rossa e la bocca ancora sporca di dentifricio, e suo fratello ghignava perché “Scommetto che non sei troppo diverso da quando vi divertite”, e lui s’imbarazzava – ancora di più quando, pensandoci, capiva che se lo avesse detto a Riku lui non avrebbe fatto nient’altro che ridere.
Afferrò velocemente due fette di pane tostato al burro e marmellata e le unì, portandosele alla bocca mentre infilava le scarpe e cercava inutilmente di allacciare il cravattino con una mano soltanto; Riku era fermo vicino all’uscio e gli teneva la porta aperta, perché un paio di volte ci era andato a sbattere in pieno con la faccia, ed altre non ricordava se dovesse spingere o tirare (“Tirare, Sora, quello che spinge sono io”).
«Ecco, ho fatto, ho finito, adesso vado, sono in ritardo, la prof mi uccide» fece per correre fuori, ma l’altro lo tenne per l’orlo del pantalone, e quando si girò e «Cosa?» chiese, quello ridendo gli porse la borsa.
«La testa l’hai presa, Sora?» il castano rise, mettendo la tracolla in spalla – sì, Riku, ma il mio cuore è lì tra le nostre coperte. «Buona giornata, Terremoto» disse ancora, e lo attirò per il cravattino sciolto, sistemandoglielo distrattamente mentre lo baciava, labbra contro labbra, sorriso nel sorriso.
A due, Riku, siamo a due.
«Buona giornata anche a te» sussurrò, sorridendo con le gote rosse, e rubandogli un rumoroso bacio a schiocco corse via come un ladro, giù per le scale del palazzo, sventolando la mano.
Tre, Riku. Il quarto pretendo che te lo riprenda. Per altre infinite volte.




 




Ok. 
Ok parliamone, sì?
E' dallo Zemyx Day che NON SCRIVO/PUBBLICO/PENSO NEANCHE DI LAVORARE.
Ok, all'inizio era pigrizia, sì, sì.
Poi mi è morto il pc.
Oggi è arrivato.
Ho scritto.
Ho pubblicato - BAM.
Che forza, no?
OKAYCAZZOLOSODEVOSCRIVEREMILLECOSE.
Però... tipo, boh, dopo due mesi di letargo arriva il RISVEGLIO. E quindi questa storia - NON HA SENSO LO SO PERO' PERDONO.
Un passo alla volta, un passettino minuscolo alla volta, non so neppure se è venuta bene PERO' BOH, dovevo dimostrare di essere viva.
Non mi funziona msn.
Odio profondo.
LA CHAT DI FB MI FA SCHIFO. Ok.
Per il fatto "le stelle non si contano" NON LO SO, BOH. Mia nonna dice che non si contano perché porta sfortuna, non so se si canna o cosa MA LA TROVO UNA COSA SPUCCISSIMA, boh.
SE HO FINITO DI SPROLOQUIARE? No.
E' SOLO CHE SONO CONTENTISSIMA DI ESSERE RITORNATA BEIBIS (?)
Quindi.
Punto della situazione non leggete tanto non manterrò la parola
Finirò le mini long, poi passo alle long che sto scrivendo da sola e anche quelle a quattro mani, e lavorerò su fic lasciate in fase di stesura DI CUI NON VI PARLERO' PERCHE' NO.
Novità?
HO DEI FOTTUTISSIMI CAPELLI ROSSI MI SENTO UNA FIGA SI LO SO E' UNA CAZZATA PERO' NIENTE.
ED HO UNA FOTTUTISSIMA FELPA CON SU STAMPATA UNA FANART AKUROKU SI CAZZO SIIIIIII'.
Sono la drogata più felice del mondo <3
Ok, ok ho finito.
NOPE I LIED.
Ok, adesso sì, ok.
Alla prossima, che spero non sarà tra due mesi, ecco <3
CIAO PUZZONI ELLA SI DROGA ED E' CONTENTA CAZZOOOOOOOOOOO <3

See ya!
VI ERA MANCATO EH TROIETTE?!

   
 
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