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Autore: pop pop bananas    04/11/2012    3 recensioni
La guerra si è conclusa, ma questo non vuol dire sia finita. Nuove scoperte insegnano che bisogna tagliare i problemi alla radice per liberarsene. Ma affrontare il nemico non è mai così semplice come sembra.
[Prima di una trilogia. Aggiornata ogni domenica.]
[Dall'ultimo capitolo:]
Riddle mantenne il silenzio. Quando parlò, lo fece con una voce così sorprendentemente calma che Ginny quasi non lo sentì. “Se proprio lo vuoi sapere” disse, con tono basso ed a malapena udibile: “In realtà sono venuto per assicurarmi che non ti venisse un altro attacco davanti a tutti”.
Ginny seppe in quell'istante che avrebbe preferito, e di molto, sentire una bugia, un insulto, una battuta, qualunque cosa – piuttosto che sentirlo confessare di essere reale ed umano e di avere un cuore e di persino tenere a lei.
Perché quello avrebbe reso così difficile ucciderlo.
“Me la caverò” replicò Ginny in breve, mantenendo il suo sguardo glaciale in quello di lui, come in una gara di superiorità. Incredibilmente, lui cedette quasi immediatamente e si allontanò senza neppure guardarsi indietro.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Tom O. Riddle, Tom Riddle/Voldermort
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Disclaimer: Harry Potter ed i suoi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Capitolo 1: P sta per Prologo

Sibilla Cooman scivolava lungo il Reparto Misteri, mormorando tra sé e sé una leggera litania. Non avrebbe davvero dovuto essere così allegra in un momento così cupo, ma quella canzone delle Sorelle Stravagarie era davero accattivante, e le si era veramente piantata in testa.

Dunque. Dove dovrei mettere questa profezia?

La Cooman era piuttosto soddisfatta di sé. Non completava una profezia da diciassette anni – quella riguardo il ragazzo dei Paciock era stata davvero importante, ed era stata davvero compiaciuta di averla creata...peccato per Neville. Destinato ad essere il salvatore del Mondo Magico; ignorato da tutti per l'illusione di Harry Potter di essere l'eroe; e poi finito per cadere da una rampa di scale il giorno di Santo Stefano, rompendosi il collo in tre punti.

Be', c'era solo da aspettarselo da un ragazzo così maldestro.

La minuta, vecchia insegnante di Divinazione sapeva che Neville Paciock era il vero salvatore, ma Albus le aveva creduto? Oh, no. C'era voluta una guerra mastodontica, la morte di migliaia di persone – e finalmente quella del “Ragazzo-Con-Molti-Soprannomi-Che-Si-Spiegano-Da-Soli” (la Cooman storse il naso: Ragazzo-che-è-sopravvissuto, col cavolo*. Oh, che cos'è che c'era sulla profezia? Le sembrava le fosse uscito dal naso. Guardandosi attorno, lo grattò via) – prima che chiunque volesse riconoscere che, per una volta, lei aveva ragione.

E oramai il povero Neville era sepolto da qualche parte in una cassa di legno, sei piedi sottoterra**.

Povero caro.

Il tic tac dei suoi piccoli piedi fasciati dalle pantofole risuonava leggero lungo la sala delle profezie. Dove dovrei metterla? La Cooman si accigliò, sbirciando attraverso i suoi larghi occhiali. Aha. Sorrise trionfa e la collocò in un buco tra due sfere di vetro appena più grandi.

La profezia annunciava il ritorno di terribili anatre. Un giorno, la Cooman temeva molto presto, sarebbero loro cresciuti i denti e si sarebbero riunite in uno sciame, attaccando poi Birmingham. Dovrebbero evacuarla, rifletté la Cooman, ma, come al solito, i suoi moniti per lo sgombero della città erano stati ignorati dal Concilio Oscuro.

Sua Altezza il Signore e Padrone dell'Universo Voldemort aveva creato un Concilio al posto del Ministero della Magia, seppure egli stesso risiedesse ancora nell'edificio del Ministero. Dopo aver distrutto tutti i Nati Babbani e i Maghinò aveva creato il Concilio Oscuro, il cui compito era di assicurarsi che tutto fosse tanto perverso quanto lui voleva, amava.

Ancora sorridendo, la Cooman si allontanò dalla mensola. La sua borsa ci oscillò vicino e la colpì. La Cooman rantolò, girandosi di nuovo. In un tremendo cozzare di vetri migliaia di profezie rotolarono lungo l'asse, ma, fortunatamente, ne cadde solo una.

Si tese in avanti in fretta, quasi arrancando, e la prese con una prontezza riflessi che non aveva mai avuto. La Cooman si puntellò gli occhiali più in alto sul naso curvo, e scrutò la sfera. Turbinava in modo strano, e fumava. Che diamine... la profezia si acquietò, e poi, mormorando a bassa voce, parlò.

Quando Lui sorgerà ancora,

Quello sarà il segnale della vera fine.

Di Maghi, Babbani e Maghinò insieme,

Tutti annientati, per la Sua malvagità.

Ma qualcuno può salvare il mondo,

Una ragazza terribilmente comune,

Benedetta dalla sua ignoranza,

Salvata dall'insolenza.

Nata il giorno in cui lui cadde per la prima volta,

Cresciuta forte, e per ribellarsi,

La più giovane e la più bella e la più pura di sette,

Il Suo numero.

Un ragazzo in nero,

Diverrà un uomo,

A meno che non sia salvato,

La distruzione è programmata.

Per liberare il mondo

Lei dovrà distruggere il suo cuore,

Altrimenti, il nostro mondo

Cadrà in frantumi.

Stia in guardia la ragazza dal rosso emblema

Per salvare il mondo, dovrai fare ciò che ti dico.”

Gli occhi della Cooman erano completamente sgranati. La profezia! Le aveva parlato! E – e le aveva detto il modo per sconfiggere il Signore e Padrone dell'Universo! Ma com'era possibile che l'avesse sentita? La profezia poteva essere udita solo da coloro a cui si riferiva, o dal suo creatore.

Dopo essersi tolta gli occhiali con la mano libera ed essersi stropicciata gli occhi prima di rimettere la montatura al proprio posto, la Cooman guardò su, alla ricerca del punto da cui la profezia era caduta.

Lì!

Uno spazio vuoto, dove sarebbe dovuta stare una sferfa di vetro.

Si alzò sulle punte dei piedi e lesse la targa dorata che riportava il nome del suo creatore: Cassandra Cooman III.

Ma certo! Compiaciuta di se stessa, la Cooman sorrise soddisfatta. Quest'incredibile profezia era stata fatta dalla sua bis-bisnonna. Si guardò attorno nervosamente; nessuno la stava osservando. Non sarebbe andata per niente bene se i Mangiamorte avessero scoperto tutto questo prima di Silente.

Nascose la sfera di cristallo nel suo mantello nero, si aggiustò di nuovo gli occhiali, si girò sul posto e scomparve nel nulla.

---

Albus Silente guardò intensamente la profezia che stringeva tra le dita. Erano passati tre giorni da quando Sibilla gli aveva comunicato la sua incredibile scoperta. Per tre giorni ci aveva pensato attentamente, e finalmente era sicuro riguardo a chi si riferisse la profezia.

Una donna dai capelli rosso fuoco. La più giovane di sette. Una ribelle. Nata ad Halloween, il giorno in cui il 'Signore e Padrone dell'Universo' era caduto nell'attacco ai Potter.

Sospirò, spingendo lontano dal suo viso vecchio e avvizzito una ciocca di capelli bianchi, ondulati. Oggi. Era passato esattamente un anno dalla Grande Guerra – da quando in così tanti erano morti. La Caposcuola, Granger. Il Caposcuola, Malfoy. Il Ragazzo-Che-è-Sopravvissuto, l'eroe, Harry James Potter. Minerva McGranitt, Rubeus Hagrid, per mano delle sue stesse creature sotto Imperio. Quel Prefetto così simpatico, Dennis Canon, che gli aveva portato dei sorbetti al limone l'ultimo Natale, e suo fratello, Colin. Severus Piton. Tutti i Weasley che avevano mai messo piede a Hogwarts. Tranne una.

E lei, di questo Silente era sicuro, teneva tra le sue piccole mani il destino del mondo intero.

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Note di traduzione:

* Nell'originale, my left buttock. Espressione leggermente volgare, di certo molto colloquiale. Ho preferito tradurre col cavolo, ma buttock in teoria è una natica (anzi, la chiappa sinistra), quindi forse la traduzione più corretta sarebbe stato qualcosa come un paio di palle / col cazzo / col culo. In italiano, però, queste espressioni sono più pesanti, forti e volgari dell'originale, e quindi mi sono accontentata dell'alternativa cavolo.

** Six feet under, letteralmente sei piedi sottoterra, è la profondità a cui sono canonicamente seppelliti i morti nel terreno nei paesi di cultura anglosassone.

Varie ed eventuali:

Questa storia è stata scritta nel 2008, quindi nel tradurla non terrò conto di quanto avvenuto successivamente nel fandom, per esempio il fatto che nella nuova traduzione italiana i nomi originali siano stati mantenuti. Essendo una AU, inoltre, la storia non tiene conto degli avvenimenti successivi ad Harry Potter e il Principe Mezzosangue. La storia originale appartiene alla fantastica pop-pop-bananas, e potete trovare la sua Rewind qui. Chi si occupa di questa traduzione è, invece, Clef.

Qualche altra informazione per voi: Rewind è la prima storia di una trilogia, quindi questa prevede di essere una traduzione a molto lungo termine, essendo tutte e tre le storie piuttosto lunghe (nel complesso parliamo di circa 500.000 parole, più 100.000 circa di un'altra fanfiction collegata alla trilogia, che mi riserverò di tradurre eveventualmente al termine di questo mastodontico lavoro in cui sono felice di gettarmi). Cercherò di aggiornare regolarmente con almeno un capitolo alla settimana, portandomi avanti per i tempi bui (leggesi session di esami universitari) nel frattempo per non lasciarvi a secco quando avrò meno disponibilità. L'autrice mi ha dato il permesso di tradurre tutta la sua trilogia, quindi farò compagnia ai vostri schermi per un bel po' di tempo, se vorrete seguirmi. Tra l'altro, lavoro a stretto contatto con lei che, pur non capendo l'italiano, mi supervisiona per la traduzione in generale e soprattutto per le scene più importanti, quindi spero non rimarrete delusi.

Se avete qualche minuto o se la storia vi piace, vi prego di recensire: illumina la giornata sia a me che all'autrice originale. Grazie! :)

   
 
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