Libri > Le Cronache di Narnia
Ricorda la storia  |       
Autore: Clairy93    04/11/2012    3 recensioni
Clairy è orfana e da sempre vive in un collegio. Una strana voglia sulla spalla sembra tutto ciò che può in qualche modo collegarla alla sua famiglia. Sembrerebbe una storia comune, se non fosse per la scoperta di un magico armadio che condurrà Clairy in un mondo parallelo, Narnia.
Questa fan fiction è ambientata dopo "Il Principe Caspian", infatti il nostro principe, ancora innamorato di Susan, non sarà così felice dell'arrivo improvviso di Clairy.
Clairy avrà la possibilità di vivere l'avventura che sempre ha sognato e scoprire chi è veramente. Ma è necessario unire le forze perchè gravi ostacoli e nuovi pericoli minacciano Narnia...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian, Susan Pevensie
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti! Sono iscritta da poco a questo sito e già lo adoro!
Così, ho deciso di pubblicare il mio lavoro. Ci sto lavorando da parecchio tempo e mi sono tanto appassionata alla mia storia che un pezzetto di me ormai si cela tra le righe del mio racconto.
Spero davvero questa fanfiction possa piacervi e mi auguro di ricevere qualche commento, anche le critiche costruttive sono ben accette! ;)
A presto! :D



“Avete freddo perche siete sola:nessun contatto accende il fuoco che e in voi. Siete malata perché il migliore di tutti i sentimenti, il più nobile, il più dolce vi rimane lontano. Siete sciocca perché per quanto ne soffriate, non gli fate cenno di avvicinarsi, ne muovete un passo per andargli incontro...”

“Si alzi Clarinda! La colazione è pronta da venti minuti!” richiamò aggressiva una voce dall’altra parte della porta della camera.
La ragazza sobbalzò. Era pienamente assorta nella lettura che non si accorse di come il tempo fosse passato così velocemente. La voce di suor Aghata la scaraventò con violenza nel mondo reale e capì che quello non era il momento adatto per dedicarsi alla sua amata lettura. Nascose il libro sotto il cuscino nel caso sorella Aghata fosse entrata e avesse visto la causa del suo ritardo inopportuno. Corse ad aprire la porta e si ritrovò di fronte a sè il volto adirato della suora.
“Clarinda, pensa forse di trovarsi in un albergo? Ci sono delle regole, regole che vanno rispettate e lei è tremendamente in ritardo. Potrei sapere cosa stava facendo?”
“Mi dispiace davvero suor Aghata, mi sono riaddormentata. Non capiterà più glielo assicuro.” rispose la ragazza.
“Lo spero. Le concedo un minuto per sistemarsi e scendere. Sia svelta.” ordinò la suora.
“Grazie sorella.” rispose.
Richiuse la porta ed emise un lungo sospiro.
Clarinda…Clarinda…odiava quel nome. Ovviamente non lo aveva scelto lei. Clarinda era il nome che le suore del collegio le avevano dato quando arrivò una fredda notte di gennaio avvolta in delle coperte e abbandonata sulla soglia del portone. Preferiva chiamarsi Clairy, un abbreviativo semplice e coinciso.
Non aveva mai conosciuto i suoi genitori né sapeva niente di loro. L’unico indizio che molto probabilmente la ricollegava in qualche modo con la sua famiglia era una strana voglia sulla spalla destra ma non le era permesso fare ricerche al riguardo.
Velocemente si pettinò i lunghi capelli castani guardandosi al piccolo specchio appeso alla parete. Un viso magro e alquanto pallido dai grandi occhi castani la guardava sofferente. Quel volto da troppo tempo ormai non dava segno di gioia o di speranza per l’avvenire. La tristezza e la solitudine che la circondavano non le davano respiro e la facevano chiudere in se stessa, ogni giorno di più.
Si girò e guardò per un secondo la sua stanza: scura, dalle pareti spoglie, le finestre piccole e polverose non permettevano alla debole luce del mattino di illuminare la stanza, un misero armadio, un semplicissimo letto e una lampadina da comodino.
Prese da sotto il cuscino il libro che precedentemente aveva nascosto e lo mise nel suo zaino. Stava leggendo Jane Eyre, di Charlotte Brontë. Prendeva spesso in prestito libri dalla biblioteca del collegio. Il suo unico sfogo era la lettura. Fin da quando era una bambina leggeva ogni genere di libro, amava immedesimarsi nei personaggi e sognare che un giorno anche lei avrebbe vissuto una fantastica avventura come i protagonisti dei suoi romanzi.
Clairy scese le scale e si diresse alla mensa. Si sedette al suo solito posto, in un angolo della sala, isolata. A volte non si capacitava del fatto che nessuno desiderasse la sua compagnia. Da quando era una bambina, viveva in solitudine fra i rimproveri delle suore e le cattiverie degli altri ragazzi che, troppo spesso, le rinfacciavano di essere sola e abbandonata. Clairy non rispondeva né replicava, si limitava a far finta di non sentire. Molte volte però queste dolorose parole riaprivano le sue ferite.
Finì in fretta la colazione, in realtà non mangiò molto per poter finire un altro capitolo del libro ma, non volendo fare tardi anche a lezione, lo chiuse e si alzò. Mentre cercò di inserire il libro nella cartella, si scontrò con qualcuno e cadde a terra.
“Vuoi stare attenta?” la rimproverò rabbiosamente una voce femminile.
Clairy alzò lo sguardo e vide una ragazza che la sovrastava. Susan Pevensie.
“Scusa Susan, non ti avevo vista.” si giustificò Clairy distrattamente. Stava cercando il libro ma quando lo avvistò poco lontano da lei, Susan fu più veloce e lo agguantò sfogliando distrattamente le pagine.
“Che noia mortale. Ma come fai a leggere queste cose?” disse Susan e gettò il libro a terra. Clairy lo afferrò immediatamente. Alcune pagine si erano piegate e avrebbe dovuto spiegare il danno alla biblioteca.
“Poveraccia.” disse Susan con superiorità guardano Clairy dall’alto al basso. E si allontanò raggiungendo i suoi fratelli, poco lontani.
Clairy avrebbe voluto piangere. Ma non lo avrebbe fatto. Dopotutto a cosa sarebbe servito? Nessuno l’avrebbe consolata o sostenuta anzi, probabilmente sarebbe stata derisa dai compagni.
Si rialzò, mise il libro nello zaino e uscì dal refettorio. Indossato il giubbotto, si diresse alla scuola che si trovava a pochi passi dal collegio.
Un’altra lunga giornata era cominciata.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: Clairy93