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Autore: Evermore_77    04/11/2012    2 recensioni
Jamy e Noah sono amici per la pelle da quando erano ancora in fasce. Condividono la stessa natura. Ibridi entrambi. Non potrebbero avere aspetto e caratteri più diverti; figli di genitori da un passato importante, la loro fama che precede il loro nome ed i ragazzi hanno ereditato delle caratteristiche fondamentali che sicuramente condurranno le loro vite a complicarsi inevitabilmente.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Jules, Klaus, Nuovo, personaggio, Rebekah, Mikaelson, Tyler, Lockwood
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Personaggi: Nuova generazione, Klaus, Jules, Rebekah, Tyler
Avvertimenti: Accenni di incest



Amici di sangue

Una giornata apparentemente tranquilla quella che è appena iniziata nella minuscola e insignificante cittadina di Mystic Falls, un posto semplicemente rilassante per chi sa godersi i grandi boschi che la caratterizzano e l’unico bar – il Mystic Grill - che da anni accoglie i turisti di ovunque appena giungono in questa località. Molti la chiamano “La città del riposo” altri, quelli che ci vivono da troppo tempo, si divertono a definirla “La città del destino”. Sì, perché chiunque sceglie di rimanere qui, deve fare i conti con il fato. La sua vita automaticamente viene affidata, seppur inconsapevolmente, alle leggi del sovrannaturale.
Non è un caso infatti che dopo venti anni siano nate storie, talvolta anche spaventose, da raccontare ai piccoli umani che abitano nelle loro case e che si credono al sicuro.
Una cosa è certa: a Mystic Falls nessuno è al sicuro.
Lo confermano quei rumori strani che ora aleggiano nell’intera foresta in periferia, le foglie si alzano senza che il vento soffi e dei cespugli si muovono anche se nessuna lepre si sta nascondendo tra quella vegetazione. Si potrebbe quasi affermare che il bosco sia infestato dagli spiriti, ma solo pochi sanno la verità.
Due occhi neri si intravedono tra le aperture di alcune felci; un respiro calmo e tranquillo, controllato, il battito del cuore è quasi impercettibile. Si abbassa tra quelle piante selvatiche aspettando il momento giusto per attaccare la sua preda al di là della sua postazione, anche se questa è invisibile ad occhio umano.
Basta uno scatto repentino e un balzo calcolato nei minimi dettagli per far atterrare quel predatore dagli occhi neri nel punto in cui pensava ci fosse la sua vittima. Si guarda intorno spaesato, convinto di aver agito perfettamente, ma un paio di braccia probabilmente più veloci gli cingono la vita prendendolo alle spalle, decretando una lotta libera tra le foglie secche del terreno umido.
« Accidenti a te, Noah! Sei scorretto, amico, te l’ho sempre detto che non devi prendermi alle spalle!»
Il ragazzo -quello dagli occhi neri- si libera dalla stretta dell’amico che lo ha attaccato, scalciando mentre sbuffa per essersi preso uno spavento e forse anche deluso da se stesso, aveva sperato questa volta di riuscire a battere l’avversario ma, ogni volta, sfortunatamente la storia si ripete.
Noah si appoggia con la schiena al tronco di un albero, provando a fermare la sua risata di schernimento ma è più forte di lui, ama sfidare l’amico perché sa quanto vani siano i suoi tentativi di batterlo.
«Non puoi dire che sono scorretto! Sono teoricamente il tuo nemico, Jamy, non posso mandarti un fax ogni volta che voglio attaccarti alle spalle!» Jamy e Noah hanno la stessa età e da venti anni sono cresciuti insieme tanto da definirsi, ad un certo punto della loro vita, fratelli. I loro caratteri sono talmente diversi che tra i loro mondi c’è un abisso di differenza se non fosse, però, per la loro natura.
Entrambi ibridi, metà licantropi e metà vampiri, questo sicuramente sarà stato un particolare che ha saldato la loro amicizia nel profondo. Noah è un ragazzo esuberante, sempre pronto a mettersi in gioco e il prendere in giro Jamy fa parte del suo carattere, anche se sa che questo manda in bestia l’amico.
«Oh certo, la tua è una logica schiacciante. Non ho fatto il minimo rumore questa volta, zio Klaus mi ha sempre detto che per batterti devo ridurre al minimo il battito del mio cuore. Ho forse sbagliato?»
Zio Klaus -il padre di Noah- non è realmente lo zio, ma per Jamy è come se lo fosse. È stato lui a trasformare i suoi genitori tanti anni prima in ibridi e nonostante fosse odiato, con il passare del tempo, Klaus è riuscito a farsi amici gli unici che gli sono rimasti sempre affianco.
I due ragazzi si alzano dal terreno e insieme si incamminano verso la casa di Jamy, non troppo lontana dal punto in cui stavano “lottando”. Noah si passa una mano tra i suoi riccioli biondi -fattore ereditato dal padre- dà una spallata al compagno tirandogli anche uno scappellotto dietro la nuca, finendo così per scompigliare quella massa di capelli neri. Non sono diversi solo caratterialmente, ma anche fisicamente e tutto ciò porta inevitabilmente ad un interesse sfrenato da parte delle ragazze della loro età.
«Sul serio mio padre ti dice come devi battermi? Questo… questo è sleale!» Esclama Noah che è al corrente di tutte le volte che Klaus dà consigli all’amico e non gli dà certo fastidio, ma si diverte nel vedere l’espressione colpevole di Jamy e per farlo tranquillizzare scoppia a ridere sdrammatizzando l’inutile tensione che si è creata. «A zio Tyler non deve far piacere sapere che papà ti aiuta nella lotta.»
Questo è vero. Tyler Lockwood, padre di Jamy, non ha mai apprezzato che il figlio riceva consigli da Klaus. È una questione di orgoglio paterno, vuole che il suo primo genito impari tutto ciò che non sa solo da lui e da nessun altro, è geloso.
Jamy sospira, guarda altrove fermandosi poco prima della casa nel bosco che ormai conosce a memoria e si volta infine verso Noah, schioccando la lingua contro palato.
«Papà non sa niente, darebbe di matto per una cosa del genere. Ma mamma lo sa e, per la cronaca, papà farebbe a fettine anche lei se venisse a scoprire che ne è al corrente.» Jamy ha un rapporto davvero speciale con Tyler, è il suo eroe, ma ha sempre un po’ di timore nel dovergli confessare alcune sue difficoltà. Forse per paura di deluderlo o semplicemente per paura di essere giudicato dal padre, per questo preferisce parlarne con la mamma. Jules è sempre comprensiva quando riguarda il figlio.
Noah in questo caso riesce a capire Jamy, anche lui ha sempre paura di deludere il padre, considerando poi che Klaus -nei suoi tempi d’oro- è stato l’ibrido più temuto di sempre, ha una storia millenaria alle spalle e il ragazzo a volte risente l’importanza della sua fama. Vorrebbe essere come lui, ma è come se non riuscisse perché una parte di lui sa di essere come la mamma Rebekah e la dolcezza non riesce proprio a celarla anche se costringe se stesso con tutte le forze a mascherare quel lato di sé, ma ogni barriera che si impone crolla quando è con la sorella più grande, Allie.
Noah, pensando a lei, si acciglia e fa un passo avanti riprendendo il cammino.
«Zio Tyler mi dà consigli su come abbordare le ragazze ma, ogni volta che ci provo, fallisco. Immagino che, a suggerimenti, i nostri padri facciano schifo.»
Jamy si lascia andare ad una risata, trattenendo il respiro quando si rende conto che nel vialetto di casa c’è una macchina che entrambi i giovani conoscono bene. «Beh, parlando del diavolo…» Salgono gli scalini della villetta aprendo la porta e trovando in salotto tutta la loro intera famiglia al completo.
«Vi siete nuovamente presi a botte? La prossima volta voglio partecipare anche io!» Tyler non si direbbe un padre di famiglia. È più come il fratello maggiore e pagherebbe oro per partecipare ad una lotta fisica tra il figlio e il nipote. Jamy si appresta a parlare, ma deve tenersi pronto per aprire le braccia ed accogliere Allie che ha una cotta per lui dall’età di sei anni. Noah li guarda con un sopracciglio alzato, spostando la sorella dal corpo di Jamy e prendendola per il braccio.
«Sorellina, lascia respirare Leonard, odia le ragazze appiccicose!» Il disappunto nella voce di Noah è prettamente udibile soprattutto perché non chiama mai Jamy con il suo secondo nome, a meno che non sia stizzito o arrabbiato. Jamy sorride gentile, distogliendo gli occhi da quella ragazza che nel corso degli anni ha sempre considerato una di famiglia; non è mai riuscito a vederla come una potenziale fidanzata, a differenza di Eileen, l’altra sorella dei suoi amici, che è rimasta in disparte sul divano seduta affianco a Rebekah. La più piccola è anche la più taciturna e meno estroversa dei fratelli e Jamy ne è segretamente innamorato.
«Ciao Eileen» La sua voce impastata ed emozionata ricorda tanto il bambino che era una volta, quello che combinava guai con gli altri due, ma che accorreva sempre a non far rimanere esclusa la piccola. È attratto da lei in modo totale, ma non riesce ancora a dichiararsi come vorrebbe perché la timidezza lo blocca ad ogni tentativo di avvicinamento. Eileen lo saluta alzando una mano, rimanendo al suo posto e Jamy torna a prestare attenzione ai continui battibecchi tra Noah e Allie, le loro voci sovrastano il soggiorno e gli sguardi disperati di tutti i presenti la dicono lunga.
«Fantastico Beks, i demoni si sono appena svegliati.. di nuovo.» Zio Klaus si rivolge alla moglie con una espressione che ricorda tanto quella del figlio e si alza dal divano, lamentandosi scocciato tanto quanto divertito per quella verità ovvia che solo i presenti conoscono. Si mette in un angolino della casa di Tyler e Jules e, mentre gli altri ridono e scherzano tra loro, lui studia ed osserva tutti, sapendo già come andrà a finire. Ma è divertente per lui vedere evolversi gli interessi amorosi con il loro troppo lento sviluppo.
«Venti anni fa, padre, ti ricorda qualcosa?» Jules si è avvicinata a Klaus; si rivolge sempre così a lui, lo chiama padre perché per lei è questo, una figura paterna che non ha mai avuto. Klaus sorride in modo sghembo e presto viene affiancato da Rebekah che lo abbraccia e posa il capo sulla spalla del marito, così come Jules viene abbracciata da Tyler.
«Puoi scommetterci, figlia!»

 

  
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