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Autore: Strekon    24/06/2004    53 recensioni
Ti credi tanto furba, vero? Pensi che sia stata la cosa migliore, vero? Dio quanto ti odio quando fai finta di non sentirmi!
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti credi tanto furba, vero

Ti credi tanto furba, vero? Pensi che sia stata la cosa migliore, vero? Dio quanto ti odio quando fai finta di non sentirmi!

D’accordo, è vero, sto esagerando. Non fai finta. E’ che ora non puoi proprio. Ma sparire così…sei un ingrata, ecco cosa sei! Io mi sono dedicato in tutto e per tutto a te! E tu te ne vai senza nemmeno salutare! Stupida, stupida Hermione.

E con questa grande trovata ora non sai cosa è successo. Il nostro amico Harry, e vorrei fare notare che è anche tuo amico, è diventato un auror, dopo Hogwarts. Ma questo forse lo sapevi già. Forse l’avevi intuito, “sapientona”. Quella tua aria da “so-tutto-io”…giuro che ti prenderei a schiaffi!

Oh, e naturalmente non sai cosa ha fatto Harry, vero? Ma certo tu fai quello che ti pare! Te ne sbatti degli amici, vero? Ecco mi stai facendo piangere di nuovo. Come un idiota a piangere per una come te. Mi vergogno, ma tanto so che è inutile cercare di trattenere le lacrime. Stupida, stupida Hermione.

Ma stavo parlando di Harry, giusto? Allora, Harry è diventato davvero bravo come auror. Tutto quel risentimento per Voldemort deve averlo forgiato nell’animo più pesantemente di quanto volesse. Sì, hai capito bene, Voldemort. Lo chiamo per nome, ora, proprio come volevi tu. Ricordi? La paura di un nome non fa che accrescere la paura stessa. Mi sembrava non molto saggio da dire, allora. Ma ora… Già, ora Voldemort non c’è più. Morto, finito per sempre. Harry ha vinto. E comunque, no, non sono stato di aiuto io. Sono solamente un impiegato al ministero, ricordi. E’ Harry quello pronto all’azione. Ti sarebbe piaciuto vederlo, dopo quegli anni ad Hogwarts. Aveva un po’ quell’aria da eroe da fumetti, pronto a rispondere a qualsiasi richiesta d'aiuto.

Bè, è andato contro Voldemort. E ha vinto. O meglio, possiamo dire che lui è ancora vivo. Non conosco molto i particolari, ma sembra sia stata una battaglia dura, prolungata e cruenta. Harry ci ha rimesso l’uso delle gambe. Per carità, si è ripreso abbastanza bene! Sai, con Ginny…Non lo sapevi? E’ stata lei a dargli una mano. Ero contento che Harry facesse di nuovo parte della nostra famiglia. C’eravamo tutti. Mancavi solo tu. Da troppo ormai. Solo tu dannata ingrata! Solo tu, stupida egoista! Stupida…stupida Hermione!

E adesso che faccio? Voglio dire, la guerra è finita e sono qui ancora ad aspettarti. Lo sai quante volte mi sono rinchiuso in un angolo della casa solo per piangere? Tutto per colpa tua! Dannatissima stronza! E’ divertente vedermi piangere? Dopo tutto quello che abbiamo fatto noi due…dopo tutto quello che abbiamo passato. Ci sono periodi in cui non faccio che chiudermi in bagno. La luce dello specchio lampeggia ancora, instabile. Mi guardo e vedo quello che sono. Solo. Ma non per mia scelta. E allora decido di farla finita. Estraggo quella dannata lametta da rasoio e la stringo nell’asciugamano blu. Poi la avvolgo al polso. E piano, spingo. La sento, sì. La sento la carne che si incide, il sangue che bagna la pelle e inzuppa l’asciugamano. Lo sento che potrei dare il colpo finale e mandare a fanculo l’intero fottitissimo mondo! Ma poi mi fermo. Sempre. Arrivo al limite e poi mi fermo. Stringo l’asciugamano ed esco ciondolante dal bagno. E ho quei due occhietti che mi guardano.

“Papà, perché piangi?” mi chiede. E io cosa devo rispondere? Cosa cazzo dovrei dire a nostra figlia!?

“Scusami tesoro ma papà tenta di suicidarsi spesso da quanto quella puttana ingrata di tua madre se ne è andata!” dovrei dirgli così secondo te? Che ne pensi? Crescerebbe contenta di sapere che sua madre è un egoista e che al momento più opportuno se ne è andata? Credi che sia facile crescere da solo una bambina!? Ha compiuto cinque anni un paio di settimane fa. Abbiamo fatto una bella festicciola con Harry, Ginny e un po’ di amici di scuola. E sai cosa dicevano tutti nel guardare gli occhi di Michelle? “Assomiglia davvero tanto ad Hermione” e speravano che questo mi consolasse. Stupidi, loro non sanno cosa si prova. E stupida tu, stupida Hermione.

Io…non so neanche perché sto scrivendo questa lettera. Tanto so che non la leggerai mai. Chissà in quale grande e inderogabile impegno sei incastrata per non poter leggere questa fottuta lettera!

D’accordo, scusa, mi sono lasciato andare di nuovo…perdonami. Vorrei tanto capire perché. Perché Hermione? Perché? Mi hai stregato per sette anni. Mi hai fatto innamorare di te, e poi…perché? Cazzo, se fossi stata buona in un angolo a farti i fattacci tuoi! E invece mi hai fatto innamorare di te!

Sei crudele. Sei spietata. Come cazzo si fa ad essere così stronzi!

Io ti amo Hermione. E questo è quello che mi fa soffrire più di tutto il resto. Io ti amo…e odio doverlo fare.

 

Ron Weasley

 

 

Ron si alzò dal tavolino metallico e cercò in giro con lo sguardo. Vide la piccola Michelle giocare alla fontanella con Harry e Ginny. Harry le schizzava il visino spruzzando l’acqua con la mano, seduto sulla carrozzella. Ginny ridacchiava e le faceva il solletico. Ron fece un sorriso triste, si asciugò gli occhi e rimise la sciarpa intorno al collo. L’inverno inglese si faceva sentire più del solito quell’anno.

Raccolse carta e penna e piegò la lettera. Si avvicinò ai suoi amici e a sua figlia.

“Tutto bene?” gli chiese Ginny avvolgendolo con un abbraccio. Lui annuì ancora con gli occhi lucidi dal pianto. Era impossibile che non li avessero notati. Harry si mosse sulle due ruote e si affiancò all’amico. Michelle gli saltò festosa sulle gambe.

“Andiamo zio Harry!” Harry diede una stretta al braccio dell’amico che annuì con aria distante, quasi senza vederlo. Insieme attraversarono lo stretto arco di mattoni e si incamminarono lungo un giardino lastricato di pietre lisce. Ron prese in braccio la piccola e lei lo abbraccio stretto. Teneva in mano un grosso fiore azzurro e ne andava così fiera che lo mostrava a tutti, anche al suo papà.

“Hai visto? Me l’ha comprato zia Ginny” Ron le accarezzava la testa senza togliere lo sguardo dal vialetto di fronte a se.

“Bè, noi aspettiamo qui, casomai. Che ne dici?” disse Ginny. Ron annuì senza voltarsi e smise di sentire i passi della sorella e lo strisciare delle ruote di Harry. Michelle sembrava essersi calmata e anche lei guardava avanti a se. Poi Ron si inchinò Michelle scese e si mise in ginocchio anche lei.

“Ciao mamma, ti ho portato un fiore” disse la piccola, mentre infilava il fiore azzurro nel vaso dorato. Hermione sorrideva nella foto, incastrata nella lapide. Ron la guardava e non riusciva a pensare a nulla. Infilò la lettera sotto il vaso di fiori, poi diede un bacio alla foto.

“Avanti, dai un bacio alla mamma” Michelle si avvicinò e schioccò un bacio al vetro che proteggeva la fotografia. Ron si mise in piedi e afferrò le spalle della figlia la avvolse nel lungo cappotto e insieme restarono a guardare la lapide di marmo. Ron era triste, ma non riusciva a piangere. Più che altro le lacrime scorrevano dagli occhi fino agli angoli della bocca, ma senza una reale soddisfazione. Senza uno sfogo.

“Guarda papà, è quando sono nata io” la piccola indicò la data più in basso delle due incise sulla lapide.

“Già…” annuì Ron “Hai ragione piccola” le diede uno sguardo. E anche lei lo guardava.

“Papà ma perché piangi?” Ron le sorrise e la prese in braccio.

“Mi manca la tua mamma” prese a incamminarsi verso sua sorella e il suo migliore amico. Michelle gli schioccò un bacio sulla guancia.

“Ma se ti manca faccio io da mamma!” sorrise la piccola. Ron le guardò il musetto rosso per il freddo e non poté fare a meno di smettere di piangere e cominciare a ridere. Fu un ridacchiare contento, felice, contagioso. Talmente contagioso che prese anche Michelle che si mise a ridere, probabilmente lei non sapeva il perché.

“Hai ragione, tesoro. Hai proprio ragione” le rispose Ron. Raggiunse Ginny che lo abbracciò stretto. Harry gli si avvicinò.

“Tutto bene ora?” gli chiese. Ron annuì, col sorriso sulle labbra e le lacrime sparse sul volto.

“Meglio. Molto meglio” mise a terra la bambina e insieme si incamminarono verso l’uscita. I primi fiocchi di neve presero a cadere, sbandati dal vento. E Ron Weasley sentì il suo animo molto più leggero.

 

Stupida…stupida, Hermione

 

 

Se la domanda è, perché, la risposta è non lo so. E’ un idea che mi è frullata in testa ieri sera e ho provato a svilupparci una one shot su…bè che ne dite? E’ frammentaria e sparsa rispetto al mio solito, ma mi è venuta così! ^ ^

Bè alla prossima! Spero presto! ^ ^

 

See you again!!!!!!

   
 
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