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Autore: Unsassofigo    05/11/2012    0 recensioni
Una semplice frattura può uccidere una persona? Assolutamente no, ma qualcos'altro che si nasconde nell'ospedale probabilmente si.
Un semplice ricovero si trasforma in un incubo per Ryan.
Genere: Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una comune mattina d'inverno e come di consueto stavo andando a scuola. Quel giorno però ero parecchio entusiasta perché i miei mi avevano comprato una bici nuova! Era da 18 anni che aspettavo quel modello di bicicletta. Ero al settimo cielo! Ero talmente contento della bici e distratto dalle chiacchiere con il mio amico Thomas che non mi accorsi in tempo della macchina che si stava velocemente avvicinando a me. Cercai di deviarla, ma era troppo veloce. L’assordante rumore del clacson. Un dolore atroce alla gamba destra e le urla confuse della gente intorno a me. Vedevo tutto sfuocato, finchè non chiusi gli occhi e svenni per il dolore. La mattina dopo mi risvegliai in un letto d’ospedale tutto indolenzito. In quella stanza era tutto completamente bianco. Gli unici colori erano quelli dei fiori sul mio comodino. Erano orchidee azzurre. Le mie preferite. Attaccato ai fiori c’era un bigliettino “Mi raccomando guarisci presto! Ninako.” Lei era la mia fidanzata. Era più grande di me, aveva 23 anni. Lei lavorava come...
- Buongiorno Ryan! - Mi interruppe l’infermiera entrando. – Ti ho portato la colazione! Hai visto i fiori che ti ho messo sul comodino? Non sono meravigliosi? -
Ebbene, Ninako lavorava all’ospedale come infermiera.
- Sono bellissimi, tesoro. - Le dissi con un sorriso.
- Grazie! Fra poco arriverà il dottore per parlarti della tua gamba. Io ritornerò tra un po’ per vedere come stai.-
- A dopo, allora –
- A dopo! – Mi rispose dandomi un bacio sulla guancia prima di andare.
Mentre ero da solo in quella stanza così anonima, iniziai a studiare il paesaggio al di fuori della finestra. La mia stanza era affacciata sul giardino interno. Era pieno di persone anziane che facevano una passeggiata muniti di bastone da passeggio. Ad un tratto entrò il dottor Adam Smith. Era uno dei più bravi medici di tutto il paese.
- Buongiorno signor Evans -
- Buongiorno Dottore. –
- Signor Evans, ho delle brutte notizie per lei. La sua frattura è piuttosto grave. Non siamo ancora certi che possa guarire del tutto, potrebbe aver bisogno di un altro intervento. Il suo ricovero è prolungato. La dimetteremo tra un mese. –
- Un mese...?! Ma è un’infinità di tempo! –
- Mi dispiace, ma questo è il tempo che ci serve per rimetterla in sesto, Signor Evans. Ora devo andare. Buona permanenza. -   
Un mese rinchiuso lì dentro mi era apparso come un incubo, ma poi mi ricordai che c’era Ninako accanto a me e mi tranquillizzai.
Certo che la voce del dottor Smith era davvero profonda. Aveva quel suo modo di parlare così distaccato e tranquillo... Incuteva quasi terrore.
Mentre ero assorto nei miei pensieri mi arrivò un messaggio. Era Thomas. Il suo messaggio diceva
 - Scommetti che stanotte riesco a venirti a trovare senza che nessuno mi scopra?? –
- Ma sono al 3° piano! Va bene! Accetto la scommessa, ma se perdi dovrai comprarmi la bici nuova–
- Va bene! Ma se vinco io dovrai comprarmi un paio di scarpe nuove! –
- Accetto! Prepara i soldi per la bici! –
- E tu quelli per le scarpe! –
La mattina passò velocemente tentando di finire il cubo di Rubik. A pranzo la mia bellissima fidanzata mi portò da mangiare e nel pomeriggio la mia noiosissima madre venne a trovarmi.
- Insomma perché non sei stato più attento! Lo sapevo, non dovevo comprarti la bici nuova! Ma che cosa ti è saltato in mente?! Mentre sei per la strada non devi distrarti! –
- Mamma, non è colpa mia! Mi sono distratto solo un attimo! E poi...! –
- Ti hanno investito! E’ per colpa di una tua “piccola” distrazione che ora sei rinchiuso qui per un mese! Vabbè,l’importante è che tu sia vivo. Ora pensa solo a guarire!-
- ...–
- Tieni, ti ho portato il gameboy e i tuoi giochi preferiti, poi i tuoi fumetti, e tante altre cose! Così non  mi impazzisci! –
- Mamma! Grazie mille! Non saprei come fare senza di te! –
La mamma mi fece un dolcissimo sorriso e poi mi disse
- Scusami Ryan, ma ora, a malincuore me ne devo andare. Devo andare a lavoro. –
-Non preoccuparti mamma, starò bene! In fondo che sarà mai un mese chiuso qui dentro? Tanto c’è Ninako a farmi compagnia–
- E’ solo perché c’è lei che sono più tranquilla! Ciao Ryan! –
- Ciaooo! –
Wow, mi aveva portato tutti i miei giochi! Dal primo all’ultimo, non ne mancava nessuno. Visto che non avevo nulla da fare iniziai a giocare a Drangon Quest.
Giocai fino a tardi, mi interruppe solo Ninako per la cena. Ma ad un tratto mi accorsi che erano le 3 di notte. Così mandai un messaggio a Thomas – Allora? Non sei venuto!! Aspetto con ansia la bici nuova! –
A quel punto mi misi a dormire, ma non mi accorsi del grido strozzato in corridoio e della gocciolina di sangue schizzata sul vetro della porta della mia camera.
La mattina dopo, appena mi svegliai notai un certo via vai di gente nel corridoio, poi vidi la madre di Thomas passare davanti alla porta della mia camera. Stava correndo. Allora mi alzai dal letto, presi un stampella e arrivai zoppicando alla porta, uscii dalla mia stanza e subito Ninako mi venne incontro con le lacrime agli occhi, iniziammo a camminare nella direzione opposta alla maggior parte della gente.
- Che hai Ninako? Perché piangi tesoro? –
- ... –
- Insomma non farmi preoccupare, qualsiasi problema tu abbia lo risolveremo insieme. Quindi parlamene, ti prego. –
- Va bene. Beh si tratta del tuo amico Thomas... –
Un brivido mi percorse tutta la schiena e il cuore mi iniziò a battere più velocemente.
- Thomas...? – Risposi balbettando.
- Esatto, beh... lui... –
- LUI COSA?? COSA E’ SUCCESSO A THOMAS??? –
- Ryan non alzare la voce... Lui... è stato assassinato, l’arma del delitto è un bisturi, ma non sanno ancora chi sia stato. –
Il mio cuore batteva sempre più veloce, Sembrava che stesse per esplodere. Improvvisamente mi tornarono in mente tutti i ricordi che avevo con lui, tutte le sue espressioni, la sua voce. Senza che neanche me ne accorgessi una lacrima solcò il mio viso, poi due, e dopo poco stavo piangendo come un bambino. Ninako, vedendomi, mi abbracciò e io a mia volta feci lo stesso. La strinsi forte, come se volessi salvarmi da tutta quella tristezza che stava invadendo il mio corpo. Pensare che non l’avrei più rivisto, pensare che solo due giorni prima chiacchieravo con lui normalmente. Ero cresciuto con lui, ci conoscevamo dall’asilo. Per me era come un fratello e con la sua vita se n’era andato anche un pezzo del mio cuore.
- Ninako, ho bisogno del tuo aiuto... –
- Certo Ryan, ti aiuterò! Cosa ti serve? –
- Voglio scoprire chi ha ucciso Thomas. –
- Ma Ryan ragiona, già la polizia sta indagando, non possiamo mettergli i bastoni fra le ruote. –
- Infatti indagheremo per conto nostro! –
- ...E va bene... –
- Grazie –
- Da dove iniziamo? –
- Intanto andiamo a controllare chi faceva i turni notturni –
- E se qualcuno si è intrufolato nell’ospedale? –
- Chiederemo a chi faceva i turni notturni se hanno visto qualche cosa di sospetto –
- E se nessuno ha visto niente? –
- Daremo un’occhiata alle telecamere di sorveglianza - 
- Ma è impossibile! Non fanno entrare nessuno che non sia del personale nella sala controlli –
- E’ per questo che mi servi tu! –
- Va bene... –
- Allora, per prima cosa andiamo a vedere chi c’era nel turno notturno di ieri. –
- Ok, allora seguimi, nella stanza del personale. Lì c’è una lavagnetta dove sono annotati tutti i turni diurni e notturni della settimana. –
- Allora ti seguo! –
~
- Eccoci arrivati! Tu però non puoi entrare, resta qui fuori. Entro e ti annoto tutti i turni su un blocchetto. –
- Ok, grazie –
Passarono diversi minuti, ma alla fine la porta si aprì e ne uscì Ninako mentre stava ancora finendo di scrivere qualcosa.
- Eccomi! Allora, l’altra sera di turno c’erano: il dottor Cook, la dottoressa Mills, il dottor Carter, il dottor Smith, e poi c’erano anche diverse infermiere/i: Amy Wood, Katy Collins, Agatha Clarke e Alexander Parker. Mentre alla Reception c’erano Robert Richardson e Amanda Stevens. –
- Oddio! Ma è un sacco di gente! Va bene, iniziamo da quelli della Reception –
-Ok, allora, dovremmo trovare Amanda al primo piano. L’altro giorno mi aveva detto che aveva l’intervento chirurgico del Signor Harvey. Ma a quest’ora dovrebbe essere già finito. –
- Quindi sarà ancora al primo piano... –
- E’ possibile. –
Scendemmo al primo piano e trovammo Amanda appoggiata a un muro mentre sorseggiava del caffè con espressione assente.
- Ciao Amanda! –
- Ciao Ninako. –
- Com’è andato l’intervento? Il signor Harvey sta bene? –
- Sisi! E’ stato abbastanza faticoso operarlo, ma adesso il signor Harvey sta bene e tra due settimane lo dimettiamo –
- Che bella notizia! Si è già svegliato? –
- No, non ancora. -
-Comunque Amanda, ieri sera, hai mica visto qualche particolare sospetto o qualcuno è arrivato in ospedale? –
- Ieri sera non ho visto niente e nessuno di sospetto, scusami Ninako. –
- Scusa te per il disturbo! –
- Però a pensarci bene ieri sera ha telefonato qualcuno verso le 3 di notte. Io pensavo che fosse una telefonata d’emergenza e invece era un ragazzo, di nome Thomas che voleva parlare con un suo amico ricoverato qui. Io ovviamente gli ho detto che non poteva perché tutti i pazienti stavano riposando, ma non ho fatto in tempo a finire la frase che lui ha riattaccato. –
-Scusa, potrei farti una piccola domanda? –
- Certo! –
- Robert è stato sempre presente alla reception? –
- Beh, quasi! Si è assentato tre volte. E’ andato due volte in bagno e una volta si è assentato mentre ero al telefono con quel ragazzo per andare a prendersi dei pacchetti di fazzoletti, sai, era raffreddato. –
- Grazie mille Amanda! Ci sei stata molto utile! –
- Figurati! Ciao Ninako! Ciao Ryan! –
- Salve! – Dissi rivolgendomi ad Amanda. – Come fa’ a conoscermi quella? – Chiesi a Ninako.
- Sai, parlo molto di te ai miei colleghi...
- Davvero? Wow! Non me lo aspettavo da te! Comunque, sai dove potremmo trovare Robert? –
- Non ne ho idea... –
Vagammo per tutti i corridoi del primo piano senza una meta, ma di Robert non c’era traccia, così decidemmo di salire al secondo piano e dopo un po’ che giravamo per quei corridoi, in una stanza intravedemmo Robert che stava parlando con un paziente.
- Eccolo! Aspettiamolo qui fuori. –
- Ok –
Aspettammo solo pochi minuti, dopo di che, Robert uscì dalla camera.   
- Ciao Robert! –
- Ciao Ninako! –
- Come sta? –
- Chi? –
- Il paziente da cui eri prima! –
- Ahh! Bene, lo dimetteremo a breve. –
- Cosa gli è successo? –
- Nulla, il solito incidente d’auto! Qualche frattura qua e là, ma niente di troppo grave! –
- Ok! Senti, io e Ryan ci chiedevamo se l’altra sera avevi visto qualcosa di strano. -
- Se devo essere sincero, si. Però non ditelo a nessuno! –
- Va bene! –
- Ieri sera, verso le 3 di notte, è arrivata una telefonata, ha risposto Amanda, ed io sono andato nella stanza del personale per prendermi qualche pacchetto di fazzoletti perché sono un po’ raffreddato. –
- Grazie, ma questo lo sapevo già! –
- Si, ma non è questa la cosa strana! Mentre stavo tornando indietro, ho notato che la luce della sala operatoria n°3 era accesa! –
- Sei andato a vedere chi c’era? –
- Beh si, ma la sala era vuota, così ho spento la luce e me ne sono andato via. –
- Allora magari qualcuno si sarà dimenticato di spegnerla... –
- No, tutte le luci si spengono automaticamente alle 21. A parte quelle dei corridoi ovviamente. –
- E allora come mai era accesa? –
- Boh! Però so che le luci delle sale operatorie, anche se l’interruttore  delle luci è spento, possono essere accese in caso di emergenza. Però non ho proprio idea di chi l’abbia accesa! –
- Grazie mille, Robert!
- Di niente! 
- Hey Ninako... -
- Dimmi Ryan! –
- Per me Robert non è raffreddato... –
- Dici? Ah guarda, c’è la signora delle pulizie! –
- Chiediamole se ha notato qualcosa di insolito nella sala operatoria n°3 –
- Giusto! Salve signora Thompson! –
- Buongiorno Ninako! –
- Come va? Tutto bene? –
- Mah! Questi dell’ospedale sono sempre più tirchi! Mi danno una miseria per pulire tutti e 4 i piani! –
- Ohhh, mi dispiace! –
- Non sa’ quanto dispiace a me invece... Comunque, mi dovevi chiedere qualcosa?
- Giusto! Senta, stamattina, mentre puliva la sala operatoria n°3 ha notato qualcosa di strano? –
- Come fai a sapere della sala operatoria n°3? Comunque mancava un bisturi! –
- Un bisturi? –
- Esatto –
- Grazie signora Thompson, mi è stata veramente di aiuto –
- Prego! Salve!
- Salve! –
-Benissimo, ora sappiamo che Thomas ha telefonato qui alle 3 di notte, intanto Robert ha visto la luce della sala operatoria n°3 accesa e la signora Thompson stamattina ha notato che mancava un bisturi. –
- Perfetto, ora però mi è venuta fame, che ore sono? –
- Infatti è ora di pranzo, dai andiamo in cucina a rubare qualcosa da mangiare! –
Ci dirigemmo alle cucine e silenziosamente entrammo. C’era talmente tanta gente che non si accorsero minimamente di noi.
- Ok, vediamo se c’è il tuo pranzo... così poi lo dividiamo –
- Hey! Chi ti ha detto che io ti cederò parte del mio pranzo? –
- Nessuno, però ricordati che senza di me non saresti qui e avresti dovuto aspettare un’ora che un infermiera ti portasse il pranzo –
- Okay, hai vinto tu! Metà del mio pranzo è tuo. –
- Evvai! –
Trovammo subito il mio pranzo che stava già venendo freddo e cercando di non dare troppo nell’occhio lo portammo via e andammo nella mia camera a consumarlo. Dopo mangiato decidemmo di andare a cercare Katy e Agatha.
- Ora che abbiamo mangiato, andiamo a cercare Katy e Agatha. Dovrebbero essere insieme visto che hanno finito le visite di controllo al secondo piano adesso. –
- Ok, allora andiamo al secondo piano –
Mentre vagavamo per i corridoi del secondo piano vedemmo Agatha e Katy che ridevano e scherzavano mentre bevevano del caffè
- Scusate ragazze, mi spiace interrompervi, ma volevo porvi delle domande. –
- Parli del diavolo... –
- Di cosa stavate parlando? –
- Nulla, solo del pettegolezzo che c’è tra te e il dottor Smith –
- Che pettegolezzo? –
- Quello che dice che il dottor Smith è innamorato di te! Ahahahahah –
- Non sparate assurdità! Ninako ama me e soltanto me! – Dissi forse alzando un po’ il tono.
- Ryan insomma! Non alzare la voce! –
- Ahahahahahahahahahahah! Ha fiducia nei suoi sentimenti il ragazzo! Forse anche troppa... –
- Comunque, volevo chiedervi... –
- Se volevi chiederci se abbiamo visto qualcosa di sospetto ieri sera, No! Non abbiamo notato nulla.-
- Ah, ok! Grazie infinite! –
- Di niente! –
- Quelle due io non le sopporto! – Dico mentre ci stavamo allontanando.
- Oh, insomma! Non dire così! Sono due validissime infermiere sul piano professionale! –
- Certo certo... –
- Comunque, io ora ho da lavorare, tu torna nella tua stanza e riposati, quando avrò finito il turno ritornerò  da te! –
- Va bene, a dopo! –
- Ciaoo! –
La sua figura girata di spalle si allontanava sempre di più da me fino a quando non scomparve girando l’angolo. Arrivai zoppicando nella mia camera e mi stesi sul letto. Solo nella mia stanza con il tepore del sole delle due del pomeriggio che filtrava dalle finestre, mi addormentai con mille pensieri per la testa. Al mio risveglio vidi Ninako al mio fianco che stava sistemando la mia camera-
- Hey...-
- Oh, Ryan ti sei svegliato! Hai riposato bene amore? –
- Certo! Ho fatto un bellissimo sogno sai? –
- Che tipo di sogno, tesoro? –
- Beh, ho sognato che eravamo io e te su una collina. Tu portavi uno splendido abito bianco. La luce del sole che tramontava dietro di te, ti faceva sembrare un angelo. Tra i capelli avevi, al posto del diadema, una coroncina di fiori, erano margherite. Il mio testimone era Thomas. Era tutto cosi bello. Ci stavamo sposando! –
- Oh Ryan! Questo non era un sogno era il nostro futuro! Anche se Thomas non potrà farti da testimone, mi impegnerò io per darti tutto l’affetto che lui dal paradiso non può trasmetterti! Quando sarà il momento Ryan, quel giorno, al tramonto, sulla collina, io ci sarò. E porterò una coroncina di margherite. –
- Ninako, ti amo –
- Anche io, Ryan –
Ormai era sera e decidemmo di proseguire le indagini il giorno dopo.
La mattina seguente Ninako mi svegliò alle 10:00 per degli esami. E visto che aveva finito il suo turno decidemmo di andare a vedere le videocamere di sorveglianza.
- Ryan, non sono sicura di questa cosa, non so’ se riesco a fare una cosa del genere. Non voglio rubare quella cassetta! –
- Infatti non la devi rubare! Devi solo prenderla in prestito! Poi la guardiamo e la restituiamo senza che nessuno se ne accorga. –
- Umh... va bene! –
- Ok! Allora, questo è il piano: io entro nella stanza dico al sorvegliante che mi sento male e che mi gira la testa, appena usciamo tu entri e prendi la cassetta senza farti vedere poi ci rivediamo alle 11:30 in camera mia! –
- Va bene. Ci sto! –
- Ok, vado! –
- Buona fortuna! Ci vediamo alle 11:30. –
A quel punto mi diressi verso il sorvegliante con una faccia sofferente e dissi  -...scusi...mi gira tanto la testa... non sto bene...-
- Oh mio dio! Non preoccuparti sono della sorveglianza! Ora ti porto da un infermiera che ti farà sentire meglio! –
A quel punto ci allontanammo e vidi con la coda dell’occhio Ninako che entrava di soppiatto dentro la stanza.
Erano le undici e quaranta. Ninako era in ritardo? O forse qualcuno l’aveva sorpresa mentre prendeva la cassetta? Mentre mi stavo sempre più preoccupando per lei, sentii la porta aprirsi. Era lei! Aveva un grosso sorriso dipinto sul volto e la cassetta in mano.
-Bravissima! Sei stata fantastica! Ora però dove la guardiamo? –
- Nella stanza per il relax dei pazienti c’è un videoregistratore ma lì c’è troppa gente! –
- Beh si, hai ragione! Che ne dici se lo vediamo stanotte? Così non ci sarà nessuno! –
- Ne sei sicuro? E se ci scoprissero? –
- Ma va! Figurati! Lo guardiamo torniamo a letto e poi domani mattina lo rimettiamo a posto. Non c’è nessun problema. Non preoccuparti! –
- Va bene... –
- Intanto adesso andiamo a cercare Amy e Alexander. –
- Ok. Allora, in teoria dovrebbero essere nell’ala sud. Cioè questa. Per di più Amy penso sia in pausa –
- Ok, vediamo se li troviamo qui per i corridoi. –
Appena usciti dalla mia stanza ci trovammo davanti Amy che stava scrivendo un messaggio. –
- Amy? –
-Si? Scusa un attimo, finisco di scrivere e sono subito da te. –
- Ok. –
- Ecco fatto! Dimmi! –
- Senti, hai mica notato qualcosa di strano l’altra sera? –
- Mmmh...fammi pensare...non proprio, però mi è successa una cosa schifosa! –
- Che cosa? –
- Mah, niente di che, solo che verso le tre e mezza di notte mentre passavo per i corridoi ho notato che la porta della sala operatoria n°3 era aperta, allora l’ho chiusa, ma sulla maniglia ho trovato delle tracce di muco! Bleah! Poi sono andata subito a lavarmi le mani! –
- Che schifo! Ahahahahahahah!–
- Mi chiedo chi sia stato a sporcare la maniglia! –
- Ahahahahahahah! Probabilmente è stato Robert!
- Bleah! -
- Va beh, io ti saluto! Ciaoo! –
- Ciao. –
- Benissimo, ora siamo sicuri che Robert aveva il raffreddore. Quindi vuol dire che non mentiva. –
- Perfetto! Ora andiamo a cercare Alexander. –
- Ok, lui ci dovrebbe essere molto utile. Quel giorno è stato lui a indicare ai dottori dove posizionarsi nell’ospedale –
- Hey, ma quello non è lui? –
- Si hai ragione! Alexander! –
- Ciao Ninako, hai bisogno di qualcosa? –
- Beh, si... –
- Dimmi! –
- Vorrei chiederti se potresti dirci dove erano posizionati i dottori all’interno dell’ospedale l’altra sera? –
- Mmh... non ho molto tempo... –
- Per favore! –
- Oh, un messaggio! –
- Chi è? –
- Amy. –
- Hey! Non dovresti usare il telefono nell’orario di lavoro! –
- Daiii! Facciamo così, io ti dico quello che vuoi sapere e tu non spifferi niente a nessuno sulla storia del telefono. –
- Va bene! –
- Allora, la dottoressa Mills era nell’ambulatorio al piano terra, Il dottor Cook era al primo piano nella sala delle diagnosi, il dottor Carter era al secondo piano nel suo studio, mentre il dottor Smith era al terzo piano nella sala operatoria n°3. In caso di gravi emergenze qualcuno deve sempre stare in sala operatoria. –
- Il dottor Smith era nella sala operatoria n°3???? –
- Esatto! Perché sei così stupita, ti è successo qualcosa? –
 - Nono, non è nulla! Dai Ryan, andiamo! Grazie Alexander per la collaborazione. –
- Figurati. –
Dopo esserci allontanati un po’ dissi le dissi - Ninako, solo il dottor Smith era al terzo piano quel giorno. E allora perché quando Robert è passato di lì, il dottor Smith non c’era? E perché quando dopo Amy è passata di lì, il dottor Smith non era ancora tornato? –
- Non lo so’ Ryan! Non starai mica sospettando del dottor Smith? –
- Forse... –
- Ma il dottor Smith è così gentile! Non è una persona in grado di uccidere! –
- Calmati Ninako! Ho detto forse. Finchè non abbiamo nessuna prova certa non posso accusare nessuno. –
- ...Vabbè, ci vediamo stasera a mezzanotte, ti vengo a prendere io nella tua camera. Ora vado a lavorare, intanto chiederò alla dottoressa Mills,  al dottor Cook, al dottor Carter e al dottor Smith se hanno notato qualcosa. Sempre se li vedo in giro... Ciao. –
- A dopo tesoro –
 ~
Era mezzanotte, nella mia stanza si sentiva solo il ticchettio dell’orologio che rimbombava nella mia testa. Tic tac tic tac. Ad un tratto, un rumore di passi. Erano passi piccoli e veloci. Era Ninako. Aprì la porta e le si leggeva in volto la determinazione. Senza dire una parola mi alzai dal letto, presi la stampella e mi avviai zoppicante verso di lei. Dovevamo essere il più silenziosi possibile.
Arrivati nella stanza dedicata al relax dei pazienti, accendemmo la torcia e bloccammo tutte le possibili entrate. Immersi nel buio, solo la torcia e la fessura sotto la porta erano fonti di luce. Ci vollero diversi minuti per trovare il videoregistratore in quell’enorme stanza. Inserimmo, poi, la cassetta e accendemmo la tv. Dopo poco partì. La guardammo tre volte. Ma non notammo nulla di strano. Ma ad un tratto...
- Ninako! Hai visto? –
-  Visto cosa? La cassetta tre volte? Si! –
- Nono! Hai notato l’ora? –
- Cosa? –
- Guarda! Qui sono le 3 meno 10 ed è la telecamera del terzo piano, ma subito un secondo dopo l’orologio segna le 3 e un quarto. E se presti attenzione nella parte alta dello schermo si può intravedere un punto nero che prima non c’era. Potrebbe essere Thomas! –
- Già...potrebbe essere... -
- Quindi la parte mancante di cassetta c’è l’ha l’assassino. –
- Si, ma come facciamo a trovarlo? –
- Andremo a cercare nell’ufficio del dottor Smith! –
- Perché ce l’hai con lui Ryan? –
-  Ninako ragiona! Lui era l’unico al terzo piano! Non lo sto ancora accusando! Però è il primo sospetto. –
- Va bene... Andiamo nel suo ufficio... Però ci sarebbe un’altra ipotesi... –
- Quale? –
 - E se l’assassino fosse un paziente? –
- ... Che stupido... non avevo nemmeno immaginato una tale ipotesi... Ma chi è che odiava Thomas così tanto al punto di ucciderlo? –
- Non so’ Ryan, non ne ho idea... –
- Vabbè, comunque adesso andiamo a cercare qualcosa nell’ufficio del dottor Smith, se non troveremo niente, non sospetterò più di lui. –
- E che cosa dovremo cercare di preciso? –
- Il nastro mancante ovviamente! –
- Ok, facciamo piano però... –
- Ok. –
Uscimmo dalla stanza e ci dirigemmo silenziosi nell’ufficio del dottor Smith. Appena entrati accendemmo la luce e solo allora ci accorgemmo della vasta quantità di cassetti  in quella stanza.
- Ninako, tu cerca nei cassetti della scrivania e della libreria, io cerco in quelli dell’armadio –
- Va bene. –
Mi misi a cercare nei cassetti cercando di non mettere troppo in disordine la stanza, dopo circa mezz’ora di ricerche Ninako mi chiamò.
- Ryan! Questo cassetto è chiuso a chiave! –
- Lì dentro ci sarà sicuramente qualcosa! –
- Si, ma come facciamo ad aprirlo? –
- In seconda superiore Thomas si era perso la chiave del suo armadietto e ci volle un mese per averne un’altra copia, nel mentre imparammo a scassinarlo! Ce l’hai una forcina? –
- Certo. Ecco, tieni! –
- Grazie! –
Quella serratura era davvero complicata ma dopo un paio di minuti il cassetto si aprì. Cercammo qualsiasi cosa che potesse essere riconducibile a quella sera, ma niente. C’erano solo cartelle cliniche e documenti vari.
- Niente, dai Ryan torniamo a dormire, non c’è nulla qui –
- Non è ancora detto! Svuota un attimo il cassetto. –
- Perché? –
- Mai sentito parlare di cassetti con dei fondi doppi? –
- Cioè? –
- Potrebbe aver nascosto qualcosa sul fondo del cassetto, e poi aver coperto tutto con una tavoletta di legno uguale al vero fondo. –
- Dici? Va bene, smonto il cassetto... –
Quando il cassetto fu vuoto era ormai evidente che avevo ragione. Sollevammo il finto fondo, al di sotto c’era una cassetta e un bisturi.
- Ninako, guardiamo quel nastro! Ora. Qui dentro potrebbe esserci la soluzione di tutto –
- Ok. Facciamo silenzio però e soprattutto, rimettiamo a posto questo cassetto –
Riposi i documenti nel cassetto e andammo insieme dal videoregistratore inserimmo la nuova cassetta, ma mentre il video stava per partire...
- Ryan! –
- Che c’è? –
- Ho dimenticato l’altra cassetta nell’ufficio del dottor Smith! –
- Cosa??? Corri! Vai a prenderla! Io ti aspetto qui! –
- Ok, vado e torno! –
- Io intanto guardo la cassetta. –
- Ok. –
I miei sospetti non erano infondati, in quel piccolissimo schermo vidi chiaramente chi passava per quel corridoio in quel momento con un bisturi in mano. Era il dottor Adam. Ma la cosa più curiosa è che mentre passava per quel corridoio, aveva un biglietto in mano. Sopra c’era scritto “Ryan Evans – stanza 303” Ad un tratto la porta si spalancò.
- Ryan! La cassetta...è sparita! –
- COSAAAA? –
- Scusa, ma ora non abbiamo tempo per cercarla, il dottor Smith ci vuole parlare! Forse sa’ qualcosa di utile –
- Dov’è lui ora? –
- Ci sta raggiungendo. –
- Presto, scappiamo! –
- Perché? –
- Ninako, è lui l’assassino! –
 - Come fai a saperlo? –
- Ho visto la cassetta è ho scoperto tutto, ma la cosa più strana è che... –
- Non ora, non sprecare fiato, mi dirai poi tutto con calma. –
- Ok, ma qual è il piano? Tieni conto che non abbiamo tanto tempo, io ho una gamba ingessata e un tizio pazzo assassino ci sta rincorrendo con un bisturi in mano –
- Ieri, mentre prendevo la cassetta ho rubato il telecomando d’emergenza della porta sul retro del 1° piano. Quindi se riusciamo a scendere al 1° piano e ad uscire dalla porta sul retrò, bloccandola potremmo guadagnare abbastanza tempo, a quel punto nel parcheggio c’è la mia auto. –
- Ma se sfondasse la porta? –
- E’ fatta di un vetro infrangibile, è quasi impossibile romperla! –
- Va bene, andiamo! Mi fido di te! –
Mi fidavo ciecamente di lei, la seguivo più velocemente che potevo, ma la mia stupidissima gamba ingessata non mi permetteva di correre molto veloce, piano piano la sua figura si allontanava sempre più da me, ma appena si accorse che ero rimasto un po’ indietro, tornò da me e mi aiutò a camminare. Ma ero spaventato più che mai. Anche se c’era Ninako con me, avevo paura. Mi giravo spesso a guardare indietro con il timore di vedere il dottore che si avvicinava velocemente a noi.
Prendemmo l’ascensore, appena arrivammo al primo piano e le porte si aprirono, davanti a noi c’era lui. Adam. Era un nome che incuteva abbastanza terrore, proprio come la sua espressione in quel momento. Ninako iniziò a correre, e io la seguii. Tra noi e la porta distavano solo pochi metri. Ad un tratto il dottore mi colpì alla schiena e caddi per terra. Un rumore di una porta che si apriva, qualcosa che cadeva e un suono metallico, tutti suoni confusi nella mia testa. Appena alzai lo sguardo, capii cos’era successo. Ninako era fuori dall’ospedale, nel parcheggio sul retro e mi guardava con aria disperata mentre piangeva, invece dietro di me, con un bisturi in mano e la medesima espressione di prima c’era lui, aveva chiuso Ninako fuori. Lei si accucciò e dalla porta iniziò a parlarmi, sapeva che ormai era tutto inutile.
- Stai tranquillo Ryan, non può finire tutto così, noi ci dobbiamo sposare, ricordi? Sulla collina, io dovevo indossare la coroncina di margherite, al tramonto... non può finire così! –
- Mi dispiace, vorrei essere lì ad accarezzarti i capelli e a dirti che va tutto bene, ma non posso. C’è questo dannato vetro che separa noi, le nostre vite e i nostri destini. Ninako, io ti... –
Ryan non ebbe tempo per finire la frase, il dottore lo squartò, estrasse con precisione il suo cuore mentre pompava ancora sangue, e davanti a Ninako lo taglio in due con un taglio netto, poi intinse il dito nel sangue di Ryan e scrisse qualcosa sulla porta a vetri “Ti amo Ninako”
Di lei, dopo quella notte non ci fu’ più traccia, scomparse nel nulla. Nessuno la rivide più, dopo 20 anni dalla sua scomparsa, tutti la diedero per morta. Ma magari, chissà, da qualche parte, nel mondo, potrebbe essere ancora viva ed in cerca di vendetta.
 
- FINE -
 
  
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