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Autore: __lesbianquinn    05/11/2012    1 recensioni
La storia è ispirata dal libro "Il bacio dell'angelo caduto" di Becca Fitzpatrick. Alcune frasi e avvenimenti saranno, appunto, prese dal libro, mentre altre saranno modificate da me.
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Dal prologo: "Tu sei ... caduto?" la sua domanda era un semplice grido. "Ti sono state strappate le ali, vero?"
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Premessa
La storia è ispirata dal libro "Il bacio dell'angelo caduto" di Becca Fitzpatrick. Alcune frasi e avvenimenti saranno, appunto, prese dal libro, mentre altre saranno modificate da me.

Prologo
 
Valle della Loira, Francia;
novembre 1565.
 
Il temporale scoppiò all'improvviso, la pioggia era fitta, scendevano gocce d'acqua con una velocità incredibile, abbattendosi con forza al suolo o contro qualsiasi cosa o persona che si trovasse fuori, in balia di quell'agente atmosferico. Un uomo, dopo aver aiutato la figlia ad allontanarsi velocemente da lì, si trovava a camminare in mezzo a tutta quella pioggia, superando agevolmente le tombe interrate e i tumuli del cimitero. Solitamente non avrebbe avuto difficoltà a ritrovare la strada di casa, ma quella notte la violenza del temporale era sufficiente a confondergli le idee. Con la coda dell'occhio, l'uomo, vide qualcosa che si muoveva alla sua sinistra e alzò di scatto la testa. Quello che a prima vista era sembrato un grande angelo in cima a un monumento poco distante si levò in tutta la sua altezza. Non era di pietra, né di marmo, era un ragazzo, un ragazzo vero. Saltò giù dal monumento; delle ciocche di capelli grondanti di pioggia gli scivolarono d'avanti al viso. La mano dell'uomo si mosse lentamente verso l'elsa della spada. "Chi va la?" domandò con voce sicura. Il ragazzo accennò un sorriso. "Non prenderti gioco del duca di Langeais. Ho chiesto il tuo nome. Dimmelo." continuò l'uomo, seccato per quel sorrisetto irritante sul volto del giovane, il quale, senza fretta, si appoggiò ad un salice. "Duca? Oppure bastardo?" rispose quest'ultimo, in modo tranquillo e per niente intimorito. L'uomo, il duca, sfoderò la spada. "Rimangiati quella parola! Mio padre era il duca di Langeais e adesso il duca sono io." strillò, per poi maledirsi perché si era reso ridicolo con quella protesta infantile. Il ragazzo scosse pigramente la testa. "Tuo padre non era il vecchio duca." ribadì il concetto di prima, ma quella volta con più tatto, anche se sempre in quel modo irritante e strafottente, per poi muovere un passo verso il duca, allontanando contemporaneamente la lama da se. "Sono dalla parte del Diavolo" parlò ancora, rispondendo così alla domanda fatta poco prima. "Tu sei pazzo." replicò l'uomo a denti stretti. All'improvviso il terreno sotto ai suoi piedi tremò. Fuochi d'oro e rossi gli esplosero dietro le palpebre. Si ritrovò piegato in due, le unghie conficcate nelle cosce. Alzò lo sguardo, ansimante, cercando di trovare un senso a tutto quello. Il ragazzo si abbassò di poco, per poterlo guardare negli occhi. "Ho bisogno di una cosa e non me ne andrò finché non l'avrò ottenuta. Capito?" sibilò il giovane, prendendo il duca per le mani, il quale urlò a causa del forte calore che esse emanavano. "Devi giurarmi fedeltà." continuò. "Inginocchiati." L'uomo tentò di ridere, ma gli uscì solo uno scoppio di tosse. Il suo ginocchio destro si piegò, come se fosse stato colpito da dietro, e all'improvviso si trovò nel fango. "Giura." ripeté il ragazzo. "Signore, vi giuro fedeltà." fece infine il duca, in un sibilo. Il ragazzo lo tirò su. "Fatti trovare qui all'inizio del mese ebraico di Cheshvan. Nei giorni compresi tra la luna nuova e la luna piena avrò bisogno dei tuoi servigi." spiegò lentamente, per assicurarsi che avesse capito tutto. "Due settimane? Ma io sono il duca di Langeais!" esclamò l'uomo. "Tu sei un Nephilim." replicò invece quello strano ragazzo, stiracchiando un sorriso. "I Nephilim sono quelli che come padre hanno un angelo caduto. Tu sei mortale solo per metà. E per metà sei un angelo caduto." spiegò ancora, senza perdere la pazienza. "Chi sei tu?" domandò nuovamente l'uomo, guardandolo a metà tra il disgustato e lo spaventato. Il giovane sorrise ironico e si voltò. Anche se era inginocchiato a terra poté notare due grosse cicatrici sulla schiena del giovane che formavano una V capovolta. "Tu sei ... caduto?" la sua domanda era un semplice grido. "Ti sono state strappate le ali, vero?" Il ragazzo, l'angelo, o chiunque esso fosse, non si voltò, ma si allontanò lentamente. "Questo servigio che devo renderti ... esigo sapere di che cosa si tratta!" urlò nuovamente l'uomo. Nell'aria umida del cimitero risuonò una risata.

Spiegazioni:

Buon pomeriggio. Si, sono di nuovo qui con l'ennesima storia senza senso - più o meno -. Anche quest'idea mi è venuta grazie ad un libro, come ho detto nella premessa. Dedico questo prologo a Shadow Dark, sperando che possa essere interessante per lui come lo è per me.

 
Distinti saluti.
LesbianQuinn.
   
 
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