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Autore: Charlotte McGonagall    05/11/2012    5 recensioni
Albus rimase in silenzio per un momento.
Come dirle la verità? Come dire alla donna che amava che gli restava meno di un anno di vita?
Come dirle che non poteva smettere di guardarla per il terrore che ogni volta fosse l'ultima?

Ambientata durante il sesto anno.
Albus vede avvicinarsi il momento della separazione da Minerva, che a sua volta teme che la guerra li separerà; per questo desiderano più che mai confermare il proprio amore.
Songfic sulla canzone "Dancing" di Elisa.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
- Questa storia fa parte della serie 'MMADly in love'
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Finché morte non ci separi

NdA: Rieccomi, con una nuova Albus/Minerva.
Questa OS è stata scritta diversi mesi fa, per un contest di Violet Acquarius, ma sono così sveglia che mi sono dimenticata di consegnarla! Scusa Violet!
Il bando prevedeva di inserire nella storia una proposta di matrimonio.
Allora, questa storia è dedicata a Violet (che mi ha spinto a scriverla), alla mia amata MaryLouise, a tutte le crepuscole e a tutte le amiche che mi hanno sostenuta in questo anno! Ebbene sì: oggi è da un anno che sono su efp! Ho voluto festeggiare questo giorno con una songfic Albus/Minerva, proprio come la mia ff d'esordio.
Grazie a tutte voi, ragazze, è stato bello "conoscervi" virtualmente.

Ah, immagino che Minerva possa sembrare un po' OOC, diciamo che occorra un po' di astrazione per calarla in una situazione più "intima" di quelle in cui la vediamo nei libri.

La canzone Dancing è di Elisa.

Minerva McGonagall sedeva davanti allo specchio della sua stanza, spazzolandosi i capelli.
Poco distante, seduto sul letto, Albus Dumbledore non distoglieva gli occhi da lei.

"Ho una macchia sulla vestaglia, per caso?", chiese lei, improvvisamente.
"Come?", domandò Albus, confuso.
"Mi stai fissando da dieci minuti," rispose Minerva, seccamente, "come se avessi due asticelli che mi spuntano dalle orecchie e, in tal caso, ritengo sia mio diritto saperlo!".

Albus rise.
Lei si alzò, brandendo la spazzola con aria minacciosa.
"Non ridere, Albus Dumbledore, sono perfettamente seria," lo ammonì, benché gli angoli della bocca fossero incurvati ad accennare un sorriso.
"Non oserei mai metterlo in dubbio, mia cara," commentò Albus, lo sguardo animato da una scintilla ironica.
Lei sospirò e ripose la spazzola nel cassetto.
"Allora," chiese, "perché mi stavo guardando?".

Albus rimase in silenzio per un momento.
Come dirle la verità? Come dire alla donna che amava che gli restava meno di un anno di vita?
Come dirle che non poteva smettere di guardarla per il terrore che ogni volta fosse l'ultima?

"Perché sei una bella donna," rispose, "e stai benissimo con i capelli sciolti".

Lei arrossì lievemente.
"Sei un adulatore senza ritegno, Albus Dumbledore," disse, scuotendo la testa e andando a sedersi accanto a lui.
Albus la strinse a sé e la sentì abbandonarsi al suo abbraccio con un sospiro.
Minerva chiuse gli occhi. Il tempo era scandito solo dal battito regolare di Albus e, in quel momento, ogni preoccupazione sembrava lontana.

Time is gonna take my mind
and carry it far away where I can fly

Albus passò distrattamente la mano trai capelli di Minerva.
Il loro amore era probabilmente l'unico aspetto della sua vita del quale fosse davvero fiero.
Eppure era cosciente di non poterla rendere davvero felice, che la guerra li avrebbe separati, che il suo compito era di anteporre il bene del mondo magico al loro amore.

The depth of life will dim my temptation to live for you

Minerva sciolse il loro abbraccio, si alzò e iniziò a raccogliersi i capelli.
"Qualcosa non va?", chiese lui.
Minerva strinse le labbra: molte cose non andavano e Albus lo sapeva meglio di chiunque altro.
La lasciava sola sempre più spesso, poi, un giorno, era tornato con una mano ferita.
Tuttavia, non gli avrebbe rivelato le sue preoccupazioni, non poteva permettersi di mostrasi debole, avrebbe dovuto resistere e sopportare per amore: glielo doveva, lui era sempre così forte.
Avrebbe taciuto le sue paure, anche se sentiva tutte le sue certezza scivolarle tra le dita, anche se la sua vita sembrava fuori controllo.

Forse era questo il peso da pagare per amore.

"Nulla, Albus, non preoccuparti".

If I were to be alone, silence would rock my tears
'Cause it's all about love and I know better
How life is a waving feather

Di nuovo Albus la prese tra le braccia, come cullandola dolcemente.
"Non mentirmi; è normale avere paura".

So I put my arms around you, around you
And I know that I'll be leaving soon

Minerva abbassò lo sguardo.
Ogni volta si stupiva di come Albus sapesse leggerle dentro.

Improvvisamente sentì tutta la sua forza venire meno, come se le parole di Albus avessero liberato le sue paure.
"Non voglio che quello che abbiamo finisca... non così, non ancora...", bisbigliò, Cercando di nascondere la commozione. "Non posso permetterlo," aggiunse, questa volta con una nota combattiva nella voce.

My eyes are on you they're on you
And you see that I can't stop shaking

No, I won't step back but I'll look down to hide from your eyes
'cause what I feel is so sweet and I'm scared that even my own breath
Oh, could burst it if it were a bubble
And I'd better dream if I have to struggle

So I put my arms around you around you
And I hope that I will do no wrong
My eyes are on you they're on you
And I hope that you won't hurt me

"Lo so," rispose lui, una sfumatura dolorosa nella voce. "So anche di non averti potuto offrire molto, anche se avrei voluto. Mi dispiace".
In quel momento, Minerva si accorse che Albus stava ondeggiando lentamente al ritmo di una musica dolce che si diffondeva nella stanza (opera sua, senza dubbio).

"Io non ho mai preteso più di questo, Albus, lo sai," rispose Minerva. "So che non puoi sposarmi".

Minerva iniziò ad assecondare i suoi movimenti e, in breve tempo, stavano danzando insieme, improvvisando i passi, in perfetta sintonia.

"Ti sono grato per questo," disse lui, "e per tutti i sacrifici che hai affrontato".
"Sono felice di averlo fatto," ribatté lei.

Continuarono a ballare, in silenzio e ad occhi chiusi, come se fossero altrove, come se il resto del mondo non esistesse, ma vi fossero solo loro e la musica che li avvolgeva.

I'm dancing in the room as if I was in the woods with you
No need for anything but music
Music's the reason why I know time still exists
Time still exists
Time still exists

"Albus," disse lei, quasi vergognandosi per quello che stava chiedendo, "quando questa guerra sarà finita - se io... se noi... potremo - mi prometti che ci sposeremo?".

Albus le baciò la fronte.
"Se potessi, ti sposerei questa sera".

Immediatamente, si sentì un bugiardo e un imbroglione, perché sapeva che non avrebbe mai potuto esaudire il suo - il loro - desiderio.
Certo, non le aveva davvero mentito, non le aveva detto sì, ma lei credeva lo avesse fatto.

Per un attimo, si chiese se non fosse più saggio dire la verità.

So I put my arms around you around you
And I hope that I will do no wrong

Lo sguardo di Minerva era troppo speranzoso per rivelarle ciò che sarebbe accaduto.
Non sarebbe riuscito a vederla soffrire, anche se questo avrebbe solo ritardato il momento del dolore.
Inoltre - e questa consapevolezza gli consentiva di convivere col senso di colpa - non sapere l'avrebbe tenuta al sicuro.
Sì, se mentiva, era per il suo bene.

Eppure, lei sembrava improvvisamente così fiduciosa nel futuro, così felice anche solo di quella promessa implicita, che lui quasi non riusciva a sostenere il suo sguardo.
Lei lo amava - Albus non lo aveva mai sentito con tale certezza come in quel momento - come nessun altro avrebbe mai potuto fare.
Si fidava ciecamente di lui: si era messa nelle sue mani, gli affidava il suo cuore, la sua felicità.

My eyes are on you they're on you
And I hope that you won't hurt me

La strinse a sé con più forza, quasi con disperazione, e la baciò sulla guancia.
"Vorrei davvero sposarti, Minerva," disse Albus, insistendo sul condizionale, ma Minerva non lo notò.
Sentendo le lacrime gonfiargli le palpebre, si sforzò di sorridere.
Si inginocchiò davanti a lei, tenendole le mani.
"Minerva McGonagall," iniziò, in tono lievemente scherzoso, "vuoi prendere questo vecchio pazzo come tuo sposo?".
Lei sorrise.
"Certo che lo voglio," rise lei, cercando di indurlo ad alzarsi con uno strattone della mano. Lui rimase dov'era.
"Allora," disse, "prometto di amarti e rispettarti e proteggerti e ogni altra cosa sia in mio potere fare".
Sorrideva ancora, ma i suoi occhi erano seri.
Si alzò, il viso a pochi centimetri da quello di Minerva.
"Finché morte non ci separi," concluse lei, con gli occhi appena umidi.
"No," ribatté lui, stringendole convulsamente le mani, prima di baciarla, "anche oltre".

So I put my arms around you around you
And I hope that I will do no wrong
My eyes are on you they're on you
And I hope that you won't hurt me

   
 
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