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Autore: inbadlounds    05/11/2012    1 recensioni
[OS / Skank!Quinn - Gothic!Rachel ]
Erano le tre e mezza e Rachel Berry girava e rigirava quel suo povero cuscino, giusto per trovare un lato, uno spiraglio, un qualsiasi cosa fosse, freddo. Ghiacciato. In modo da poggiarci la guancia e dormire quelle poche ore che le spettano.
«E' inutile che rigiri il cuscino, Berry, tanto tra due secondi è di nuovo caldo».
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando il caldo gioca brutti scherzi…o forse no.
 

Dedicata a Marziolin.
Grazie, per questa follia.

 
Erano le tre di notte e Rachel Berry non riusciva a prendere sonno.
Erano le tre e dieci eppure la finestra era spalancata e per chissà quale strano motivo non entrava aria, in camera sua.
Erano le tre ed un quarto e Rachel Berry aveva caldo.
Erano le tre e venti e Rachel Berry stava letteralmente morendo, tant’è che con un solo slancio si tolse il lenzuolo di dosso rimanendo scoperta con solo una vestaglia di raso nera, a fare i conti con l’insopportabile e inusuale caldo di quella stanza.
Erano le tre venticinque e Rachel Berry stava impazzendo. Con uno scatto involontario buttò l’abatjour per terra, assieme al cellulare, mentre sbraitava al nulla ingiurie su quel caldo infernale.
 
 
Erano le tre e mezza e Rachel Berry girava e rigirava quel suo povero cuscino, giusto per trovare un lato, uno spiraglio, un qualsiasi cosa fosse, freddo. Ghiacciato. In modo da poggiarci la guancia e dormire quelle poche ore che le spettavano.
 
«E' inutile che rigiri il cuscino, Berry, tanto tra due secondi è di nuovo caldo».
 
Erano le tre e mezza e Rachel Berry stava tentando di dormire, in quel caldo infernale. Eppure una voce aveva parlato ed era sicura, sicura al centoeunopercento di non essere stata lei, a parlare.
Erano le tre e quaranta e Rachel diede la colpa al caldo, perché quella voce doveva essere sicuramente un’allucinazione provocatale dalla sua insana e depravata mente, e riprese la litania di prima.
 
«Credevo di essere stata chiara prima, Berry».
 
Erano le tre e quaranta e Rachel Berry aveva appena capito che, nonostante il caldo, il mal di testa, il sudore che trapelava dal suo corpo, no, non era stata lei a parlare. Proprio no.
Erano le tre e quarantacinque e Rachel Berry aveva appena chiarito di non essere sola, in quella camera. C’era lei.
 
Proprio lei, che con nonchalance era intenta ad accendersi una sigaretta, a quell’ora di notte e in camera sua, per giunta.
 
 
Quinn Fabray.
Precisamente, la skank Quinn Fabray.
 
Erano le tre e cinquanta e Rachel Berry stava immobile, sudata e incredula mentre guardava Quinn Fabray venirle sopra e baciarle la pelle ed era tutto così reale da sembrare irreale.
 
Erano le quattro e Rachel Berry stava baciando Quinn Fabray che con le dita le strizzava i capezzoli, lasciandole sfuggire un gemito che cercava di soffocare contro il cuscino.
 
«È inutile, Berry».
 
Erano le quattro e mezza del mattino e Rachel Berry, ora, era finalmente addormentata placidamente, sudata, con il respiro affannato e un sorriso sulle labbra, perché nonostante tutto si sentiva fresca.
 
Erano le cinque del mattino e una fresca brezza entrava dalla finestra di Rachel Berry, lasciata aperta da Quinn Fabray mentre lasciava la camera.
 
Erano le sei e mezza del mattino e in casa Berry c’era un gran silenzio. Per la prima volta fu LeRoy a svegliare la figlia, quel mattino.
La svegliò dolcemente, dicendole che se non si fosse data una mossa avrebbe fatto tardi a scuola, ma la ragazza, ancora parecchio assonnata, borbottò irritata: « Smettila, Quinn. È tutta la notte che non mi lasci dormire».
 
LeRoy si guardò attorno, alla ricerca della fantomatica Quinn, ma tutto ciò che vide fu un cuscino abbandonato per terra e la finestra aperta.
 
Erano le sei e quaranta e Rachel Berry si trovava in cucina, assonnata, con i capelli tutti spettinati e tra le mani una tazza di caffè fumante, mentre si domandava se quella notte il caldo le avesse giocato brutti scherzi.
 
O forse no, pensò mentre passava la lingua sulle labbra. 
 
 

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N/A:
Buonasera bella gente!
Ed eccomi, di nuovo, qui a postare…. Una Faberry.
Io le shippo. Troppissimo! E “I feel pretty/Unpretty” è asfdradgsdft.
Ci siamo capite, insomma.
Quindi, ecco una cosina da niente nata una sera d’estate quando non avevo un cavolo da fare e chattando con @marziolin l’ho costretta a promptarmi,mentre poteva benissimo mandarmi al diavolo, LoL.
Il prompt è “E' inutile che rigiri il cuscino, Berry, tanto tra due secondi è di nuovo caldo”.
E si, dovevo tipo finirla secoli fa.
Meglio tardi che mai, no? 
 
Ringrazio come sempre la mia cara beta, Silvia. Ringrazio in anticipo tutte le persone che recensiranno – fatelo, sono troppo curiosa di sapere cosa ne pensate  - e tutte le altre persone che metteranno la storia tra le preferite/ricordate/seguite.
Grazie di cuore,
R i n, :)
 
 

Se è rimasto ancora qualcuno a leggere queste note,
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e restare aggiornati sulle mie storie: 
: Rin (marshmallown)

   
 
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