“Non senti che la pioggia copre le tue parole?”  sussurrò sotto il suo ombrello blu.

Potesse quella pioggia coprire anche gli strazianti pensieri che annegano il tuo cervello nella disperazione quotidianamente. Potesse questo benedetto rumore coprire e mascherare le urla silenziose che lanci al nulla ogni notte. Potesse l’acqua cancellare il dolore che provi a vivere tutti i santi giorni.

Peccato che non possa farlo.

Perché è solo pioggia.

Ipoteticamente parlando la bellezza di un temporale, offuscando la mente in tempesta, può farla sobbalzare con un tuono,  ma non redimerla da quel suo malato pensiero.
Sarebbe bello aver voglia di vivere, sarebbe bello amare la vita.

Ma purtroppo la verità è un’altra, vivi costantemente alla ricerca dell’irraggiungibile, destando così più problemi a te stessa di quanti già non ne abbia. E poi, devi essere sincera, sei nata per fare la vittima. La vittima indifesa di un mondo troppo crudele perché ci possa essere un domani felice.

Infondo il tuo peggior assassino sei tu, torturandoti e uccidendoti costantemente con la paura di essere felice, perché a quel punto di cosa ti potresti lamentare?

Via, pensieri affondate nel mare di ansia che vi butta addosso. Semplicemente perché ti manca il coraggio di affrontare il tuo nemico peggiore. Te.

Quindi copri i tuoi inutili pensieri con la pioggia, giacché la musica non ti basta.

Perditi nei pianti.

Soffoca tra le lacrime.

Fa che anche quella piccola cosa che si chiama gioia venga distrutta, cancellata.

Perché nessuno sentirebbe la tua mancanza.

Perché la pioggia cancellerebbe il suono delle tue parole nelle menti disposte ad ascoltarti.

Addio mondo crudele, hai vinto anche su di lei.