La pioggia cadeva ininterrottamente da ore, ma per i due giovani innamorati il forte nubifragio era l’ultimo dei loro problemi.  Capeside aveva tutto il suo fascino la sera con la luna grande nel cielo che illumina gli alberi e l’acqua, ma tutto quella sera era oscurato, il cielo era buio come se stesse piangendo della fine di quella storia. Il forte odore di erba e umido infastidiva le delicate narici di Joey, la pioggia aveva bagnato i suoi lunghi capelli color castagna si erano  spiaccicati sulla fronte, il freddo entrava nel giubbottino di pelle marrone fino ad arrivare nelle ossa, gli stivaletti neri erano sporchi dal fango; ma alla ragazza non importava, non le importava del freddo e della pioggia, l’unica cosa a cui pensava era a quel ragazzo e al suo cuore ferito e tradito. Lo guardava dritto negli occhi, in quei occhi verdi smeraldo che l’hanno conquistata. Non sapeva se era pioggia o lacrime quelle che rigavano il viso abbronzato del giovane Pacey, l’unica cosa che sapeva era che lo amava.
<< sai fino ad un anno fa pensavo di poterti dare tutto: una vacanza in barca, un fine settimana nella villa in montagna … ma adesso penso di non avere più niente da darti, mi sento come esaurito. Sono diventato un uomo che si odia cosi tanto che non riesco manco a guardarmi allo specchio. Vorrei poterti dire che stare con te mi fa sentire meglio ma non posso , più dici di amarmi e più sono arrabbiato con me.>>
Disse il ragazzo arrabbiato. La sua vena del collo pulsava ed Joey la osservava sorpresa, rare erano state le volte che aveva visto il suo Pacey cosi arrabbiato, ma da un lato era sollevata, quando inizia a schioccare le dite vuol dire che è sincero. La ragazza a fatica porta all’indietro i capelli, non si sentiva più le braccia a causa del freddo e tremava tutta. Lo guardò fisso negli occhi per un istante che sembrò durare un eternità, poi abbassò lo sguardo e chiuse gli occhi.
<< Quando sono triste o confusa penso a te, penso a te la mattina e la sera, penso a te in ogni momento della mia vita. Sei la mia pillola di felicità, di una felicità amara a quanto pare. Non avere paura di amare una persona solo perché pensi che lei sia più in gamba di te o perfetta. Non sono perfetta ed anche a me terrorizza l’idea che tra meno di due settimane dovrò andare in un’altra città per costruirmi un futuro, ed ho paura perché tu non sarai li con me. Non gettare la spugna …>>
Disse quest’ultima frase con un tono malinconico e guardandolo dritto negli occhi. Pacey scosse la testa.
<< Non posso darti quello che ti meriti>>
<< Smettila di amarmi>>
Disse secca, e queste parole arrivarono alle orecchie del ragazze come un fulmine a ciel sereno. Joey  si girò per andar via ma lui la fermò per un braccio.
<< Non posso smettere di amare una persona che amo>>
Lei tirò il braccio.
<< Impara ad amare te stesso. Io ti aspetterò>>
La ragazze iniziò a correre lungo il sentiero per tornare a casa, non curante del fango che la sporcava, della pioggia del freddo. Lei amava il suo Pacey, ma lui doveva imparare ad amare se stesso.