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Autore: Eveisnotonfire    05/11/2012    2 recensioni
Nuova città.Nuove amicizie.Nuova vita.Questo era quello che aspettava ad Eva,una ragazza di 16 anni,dolce timida e piena di immaginazione.Al cambiamento di vita si aggiungerà anche Zayn,figlio del fidanzato della madre di Eva e in oltre uno dei cinque idoli della ragazza,ma lui sarà tutto il contario di come se lo immaginava la nostra protagonista......
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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storia

Capitolo uno.


"Mi chiamerai?" Sasha aveva gli occhi lucidi, anche se cercava di nasconderlo, non rivolgendomi lo sguardo. Stava piangendo per me, perché quasi sicuramente non ci saremo più viste;

"Certo, lo sai che lo farò "le risposi io con lo sguardo appannato a causa delle lacrime. Lacrime che da quel giovedì di metà settembre avevo versato per ore.

Perché? Perché proprio a io dovevo cambiare città ?.

Mia madre non poteva trovarsi un fidanzato nel nostro paesino natale, dove c’era tutto il mio mondo? Pochi mesi fa ero io la sua famiglia, contavo solo io. Invece da quando aveva conosciuto su internet quello Yaser tutto girava intorno a lui.

Non avevo nulla contro quell'uomo, avendolo incontrato avevo capito che era molto gentile e a modo, ma non sopportavo l'idea di avere una specie di 'sostituto' di mio padre (anche se lui si era rifatto una nuova vita) e di dover andar via da casa.

Era l'ultimo giorno prima della partenza. Io e Sasha eravamo sedute su una delle due rampe dietro il campo sportivo, il nostro “nascondiglio” preferito. Avevamo iniziato a parlare di tutti i bei momenti passati insieme, di tutte le figuracce e stupidaggini che avevamo fatto.

'Mi mancherai' pensai. Ma non lo dissi, sapendo che si sarebbe arrabbiata, perché come dice lei “ sono una tipa sdolcinata”, al contrario suo; ma non riuscii a trattenermi e l'abbracciai di slancio,uno dei nostri pochi abbracci.

"Ti voglio un mondo di bene, ricordati che per me sei la sorella che non ho mai avuto "le sussurrai all'orecchio mentre la stringevo a me, stringendo la felpa e versando qualche lacrima.

"Ora è meglio che te ne vada, o inizierò a piangere come una bambina, ho ancora una reputazione da proteggere" disse, spostando una cicca dei suoi lunghi capelli mori dal viso. Le sorrisi e lei ricambiò.

Ci guardammo per l'ultima volta, senza salutarci, e me ne andai, lasciando Sasha li, seduta sulla rampa a fumarsi la sigaretta, sicura che appena io mi fossi voltata lei avrebbe lasciato cadere sul volto le proprie lacrime.

                                                                                                ***

"Sbrigati o faremo tardi! L'aereo non ci aspetta!" Mia madre strillava dal piano di sotto, con un tono aspro; Alzai gli occhi al cielo, non ne potevo più di quella situazione.

“Smettila di fare la bambina piccola e muovi, non c’è tempo da perdere" .La bambina. Era lei quella che si era buttata in quella relazione a distanza. Mi alzai, imprecando, dal letto, prendendo la mia valigia accanto la porta, sorpassando mia madre, che intanto era venuta chiamarmi. La sua mano delicata avvolse il mio polso, cercando attirare la mia attenzione. Mi guardava con dolcezza, cercando di collegare i nostri sguardi, cosa che cercavo di evitare.

"Senti Eva, so che sei arrabbiata con me ,ma a Londra farai nuove conoscenze, e sempre interessante fare nuove amicizie.." Non le feci finire la frase che, con gl'occhi colmi di lacrime ribattei innervosita dal suo comportamento.

"Ma tu che ne sai è?! Tu sei felice e contenta di farti una nuova vita  con il  tuo 'fidanzatino', tu  non ci perdi niente” La rabbia aveva preso il sopraccapo. Lei non riusciva a capire quanto fossi arrabbiata e delusa del suo comportamento da ragazzina.

Il clacson del taxi interruppe la litigata. Uscii di casa con la mia valigia pesante, asciugando co un gesto rabbioso le lacrime che ne frattempo erano scese ed entrai nella macchina, salutando l’autista.

Poco dopo mia madre mi raggiunse, con ancora quell’espressione da innocente. "Vedrai ,sarà bellissimo là. Cambierai idea molto presto. Tesoro, è meglio per entrambe cambiare aria." mi disse, cercando di consolarmi. Ma le sue parole non migliorarono il mio malumore

Appoggia la testa al finestrino gelido e guardai fuori. Mi sarebbe mancato tutto: le strade, la scuola, i miei amici.

Arrivammo all'aeroporto dove mi misi le cuffiette per non ascoltare le inutili lamentele di mia madre. Continuava ad elencarmi le cose belle che avremmo fatto con Yaser.

 Misi 'More than this',avevo bisogno di ascoltare qualcuno che sembrava comprendermi, anche se non conoscendomi. Adoro quei cinque ragazzi: loro, pur non presenti nella mia vita 'reale' mi hanno sempre accompagnato negli anni con le loro voci, cosa che mi rassicurava molto.

 Salimmo sull'aereo, dirigendoci ai nostri posti. Mia madre si mise a leggere accanto a me.

 Le volevo bene, ma non la capivo. L’aereo partì. Appoggiai la testa sulla poltrona e mi lasciai cullare da quelle voci, cercando di convincermi che ciò che mi aveva detto mia madre fosse vero.

                                                                               

Ok, scusatemi. Sono tornata dopo non so quanto tempo su efp, dato che sono stata molto impegnata con la scuola e tutto il resto. Mi dispiace di avere lasciato questa storia a metà, e così, rileggendola per ritrovare il filo del discorso, mi sono accorta di quanto fosse scritta male. Per questo, spero al più presto, inizierò a modificare i vecchi capitoli come ho fatto con questo. Spero che vi piaccia, grazie.

-eveisnotonfire

  
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