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Autore: Alice7    05/11/2012    0 recensioni
Questo capitolo è corto, solo di presentazione ma spero che vi possa piacere ugualmente.NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama
o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa
introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Le foglie dell’autunno lasciarono spazio ai primi fiocchi di neve mentre all’interno della scuola l’aria sembrava essersi calmata dopo una lunga tempesta anche se una forte tensione non poteva essere eliminata.
Gli studenti ogni venerdì sera si recavano in Sala Grande dove il preside aveva deciso di ricostituire il club dei duellanti sotto la supervisione di Teddy Lupin e la professoressa Grace Fairy, l’insegnante di Demanologia.
Tutti gli studenti ne furono entusiasti visto che due dei ragazzi aggrediti dovevano ancora essere in riabilitazione per accertamenti: Andrea e Shin.
Le mura del castello erano sorvegliate dagli auror anziani e da quelli dell’accademia nei momenti più tranquilli: praticamente metà della famiglia Potter-Weasley.
George fu contento di vedere i suoi cugini e sua sorella almeno due volte alla settimana mentre quando i padre e gli zii erano in servizio si sentiva alquanto in soggezione visto che gli lanciavano sempre occhiate divertite.
Maledizione ad Al e Jam, ma perché zia Lil e zia Rose non potevano essere auror? Almeno li avrebbero fatti stare buoni.
Il rosso scosse la testa rassegnato e si incamminò verso il campo da Quiddith dove trovò Alice che pensava seduta sulle gradinate. Veniva sempre lì dopo l’attacco, infondo erano stati aggrediti ed avevano rischiato di morire anche se il ragazzo sapeva che lei era più preoccupata per il migliore amico, Andrea.
“Hey”, si accomodò accanto a lei e le cinse le spalle con un braccio dandole lo spazio necessario per appoggiarsi a lui, “come va oggi?”
“Non meglio… cioè… abbiamo rischiato davvero la pelle. Come cazzo è possibile? E poi perché mi sembrano tutti così tranquilli qui in mezzo? Anche Andrea e Shin ridono di gusto”
“Andiamo Aly… lo fanno solo per rassicurare noi e in un certo modo loro stessi. Siamo tutti spaventanti ma cerchiamo di reagire in fondo per ora non ci sono stati altri attacchi. Proviamo a vivere ora ogni momento così come viene, ci stiamo allenando anche al club… insomma stiamo imparando le maledizioni senza perdono e poi ci sono gli auror che controllano”
“Cioè tutta la tua famiglia..”
“Il problema di essere così tante persone con il sintomo dell’eroe, ora li ho tra i piedi. Per quanto riguarda i miei cugini sta bene infondo erano qui fino a due anni fa in grande parte e quindi sanno quasi tutto ma mio padre e i miei zii sono tremendi”
“A me stanno simpatici”
“Oh si, è una nostra specialità risultare simpatici alle persone ma comunque hanno un carattere molto invasivo.
In ogni caso non stare troppo sulle tue, cioè così non ci aiutiamo affatto.
Invece ora dobbiamo prepararci a combattere, fidati di me. Io sono cresciuto sentendo da Harry o dagli altri gli orrori della guerra, di tutto quello che si può passare o perdere. Piangersi addosso non risolverà niente, invece tu sfrutta questi allenamenti anche per un futuro. Non dovrai andare a fare compagnia alla mia famiglia in accademia?”.
Alice gli sorrise e senza pensarci troppo lo baciò facendogli perdere l’equilibrio sulle scalinate e solo quando sentirono ridere si resero conto che quattro persone li stavano osservando: Fred, il padre di George; James ed Al Potter ed infine Zoe, la sorella di George che frequentava l’ultimo anno di accademia.
“Ma cosa caz..?”, George spinse via la ragazza e si girò verso i quattro con un aria a dir poco infuriata mentre Alice ridacchiava lisciandosi la gonna.
“Figliolo prima che tu mi aggredisca ti dico che eravamo qui solo per un sopraluogo, non per spiarvi”
“ZOE! Almeno tu”
“Fratellino questa volta papà ha ragione, quando poi vi abbiamo visto non volevamo disturbare”
“Carina la tua ragazza Gee”, James ridacchiava con un’aria che face così incavolare il rosso che per poco non lo schiantò. Fortunatamente Alice era tornata nel suo ruolo di Corvonero così si avvicinò ai quattro e tese una mano per presentarsi.
“Piacere sono Alice, Corvonero”
“Mi ricordo di te! Giochi a Quidditch, vero?”, Zoe le sorrise e la ragazza annuì decisa
“Battitrice dal terzo anno”
“Ottima scelta figliolo, vedi che anche nonno ne sarà felice”
“Magari evitiamo di farlo sapere all’intera famiglia, papà”
“Gee non hai capito he queste richieste sono inutili? Appena torniamo lo saprà Lily e da lì tutto il mondo magico”, Al lo fissò con uno sguardo tipico dei Potter. E non era una cosa positiva.
“Vi odio”.
Alice ridacchiò mentre George si incamminò verso il castello con aria afflitta pregando che i suoi cugini si fossero dimenticati di ricordare alla sorella quanto aveva parlato di Alice in quegli anni.
“Ma fratellino lei è Alice, cioè quell’ Alice?”, Zoe fece un sorrisetto maligno mentre Al e James ridacchiarono ovviamente informati dai figli.
Devo ricordarmi di uccidere i miei cugini.
“ZOE TACI PER L’AMOR DI MERLINO”.
Sotto i lunghi porticati del castello c’era Ylenia che si era appoggiata al muretto per leggere in pace, per non pensare alle poche volte in cui aveva rivisto Jack e l’effetto che aveva provocato in lei.
Perché se lo trovava sempre tra i piedi? E perché lei ci sperava sempre? Infondo era stato chiaro con lei.. molto chiaro nel suo addio. Ma lei non si dava per vinta.
Girò la pagina del libro babbano che stava leggendo, parlava di una strana principessa, Rapunzel, che con i suoi modi l’aveva conquistata e poi all’improvviso senti delle voci di persone che si avvicinavano e si trovò di fronte Jack e.. una donna. Il suo stomaco si chiuse in una morsa gelida e per qualche istante dimenticò anche di respirare ma subito sfoderò il suo sorriso migliore.
“Professore buongiorno”
“Ciao Ylenia, come va?”
“Oh tutto bene, ero qui a leggere ma credo che rientrerò per sedere vicino al camino”
“Oh molto brava, non prendere un raffreddore”
“Posso chiederle chi è la signora al suo fianco?”
“Oh non chiamarmi signora, non sono mica sposata tesoro…. Non ancora almeno”, quella tipa le stava seriamente antipatica, di certo lei non voleva essere il suo tesoro. Proprio per niente.
“Sono la fidanzata del professore, mi chiamo Terry”
“Molto piacere, or scusate ma devo rientrare”.
La bionda si voltò di scatto e prese a correre verso il portone principale mentre il mantello le sbatteva sulle caviglie per il forte vento.
Stupida, stupida, stupida. E io che ci credevo ancora. Ora ha un’altra vita e tu devi essere felice per conto tuo.
Andò a sbattere contro qualcuno che la afferrò prontamente per un polso evitandole una dolorosa caduta.
“Ylenia?”
“Mmmh? Oh Guido sei tu”
“Ma stai bene?”, il ragazzo biondo che fino all’anno prima le aveva chiesto di uscire aveva un’espressione molto tesa sul volto ma questo non gli impedì di essere preoccupato. Tassorosso.
“Un meraviglia guarda. Hanno ferito gravemente quasi tutti i miei amici, ora sono sola come un cane perché mi sento disperata ed ho appena conosciuto la fidanzata di Jack”
“Il nostro professore? ANCORA LUI?”
“Si ancora lui, ti crea qualche problema?”
“Veramente me ne crea molti ma se tu vuoi continuare a rovinarti la vita dietro ad una persona come lui ormai non sono più miei problemi”
“Oh e quando mai sono stati tuoi problemi? Fino all’anno scorso mi sbavavi dietro come un cane ed ora a stento mi saluti questo mi fa solo pensare che quello che mi avevi sempre detto erano cretinate. Tu non sei mai stato innamorato di me”
“Ti sbagli!”, la voce del Tassorosso si fece più forte ed acuta mentre urlava, “io sono sempre stato innamorato di te. Io sono innamorato di te. Non sai cosa darei per farti dimenticare quel cretino perché so che tu ti meriti persone migliori, darei di tutto per starti accanto sempre ma tu questo non vuoi capirlo vero?!? E io che mi sono sentito un cretino perché i miei amici mi hanno sempre detto che i tassorosso ed i Serpeverde non sono fatti per stare assieme ma io che non ci ho mai creduto, perché tu insieme al tuo gruppetto di amici, mi hai fatto capire che le differenze di case sono finite da qualche decennio.
Tu non lo vuoi capire ma io ti amo ma ormai non sono più disposto a correrti dietro perché non ne posso più”.
Ylenia rimase spiazzata da quelle parole e improvvisamente le lacrime cessarono come la rabbia. Fissò il ragazzo che aveva davanti  e le sembrò la prima volta che lo vedeva davvero. Infondo non era così male come aveva sempre pensato: era alto e muscoloso, i capelli biondi e gli occhi azzurri catturavano la luce del sole.
Per la prima volta la bionda sentì che qualcuno la amava così com’era, pregi e difetti. Si sentiva lusingata.
“D’accordo”, disse infine.
“Cosa?”
“Proviamoci, voglio dimenticarlo e sento che tu sei la persona giusta. Tu non hai paura delle diversità e non le rifiuti, le accetti. Tu mi ami e io ne sono lusingata per questo credo che sia arrivato il momento di ricambiare”, fece due passi verso il ragazzo e lo prese per mano, “Sappi che non lo sto facendo per pietà nei tuoi confronti ma perché sento che tu hai qualcosa di speciale da regalarmi”.
Il ragazzo notò piena sincerità negli occhi di Ylenia e si sentì improvvisamente invaso dal suo profumo, non resistendo la strinse a sé per poi darle un leggero bacio sulle labbra.
La ragazza fu avvolta da una piacevole sensazione al tocco delle labbra di Guido e si aggrappò a quel bacio con tutta la passione che aveva esplorando ogni angolo della bocca.
 
 
Laura si sentiva davvero felice per la prima volta dopo mesi, si era stata preoccupata per quello che era successo ma sembrava si fosse sistemato tutto.
In quel momento rideva e scherzava con Elia mentre pattinavano sul lago Nero ghiacciato. L’aveva invitata il ragazzo qualche ora prima e aveva accettato sena esitazioni anche se il pattinaggio non era suo forte. Una volta erano andati alcuni di loro in una pista babbana e non aveva grandi ricordi di quel giorni soprattutto perché Naomi l’aveva fatta cadere mentre Alice si divertiva a fotografare. Le avrebbe uccise volentieri in quel momento.
Elia la prese per un braccio e le fece fare una giravolta facendole quasi ripetere l’esperienza passata ma non le importava, era con lui. Quando i primi fiocchi di neve iniziarono a cadere i due decisero che era meglio tornare all’interno del castello per asciugarsi e si avviarono pattinando verso l’erba quando successe qualcosa di strano.
Il ghiaccio si spaccò e fuoriuscì il tentacolo della piovra che afferrò la ragazza trascinandola con sé nel lago ghiacciato. Eli rimase paralizzato un po’ dalla sorpresa un po’ dal terrore così mandò delle scintille rosse nella speranza che fossero viste da qualche studente e si tolse in mantello e le scarpe buttandosi nel lago.
L’acqua ghiacciata lo travolse e la sentì fin dentro le ossa ma non riuscì a preoccuparsene eccessivamente, con la bacchetta stretta in un pugno e l’incantesimo testabolla, nuotò fino a quando non raggiunse l’animale.
Laura lo guardava con un’aria terrorizzata e quasi assente. Giustamente non respira più.
Sfoderò la bacchetta e lanciò uno schiantesimo alla piovra ringraziando mentalmente suo zio che glieli aveva insegnati quell’estate stessa. La piovra si ritirò ma non lasciò la ragazza la quale stava iniziando ad avere un colorito sempre più pallido così Elia ne lanciò un altro colpendola un’altra volta ma non lasciò ancora Laura.
Non posso colpire quel tentacolo o rischio di farle male.
Alla fine si concentrò per lanciare un diffindo e tre dei tentacoli si lacerarono facendo affondare la ragazza sotto il peso dei vestiti e dei pattini, Elia nuotò ancora più velocemente afferrandola per il braccio e rompendo il ghiaccio con un forte incantesimo.
Quando risalirono in superfice Laura era scossa da brividi e il ragazzo la asciugò nel miglior modo possibile con la bacchetta  mentre in lontananza sentiva delle voci che si avvicinavano.
“Che è successo?”, era un professore?
“ELIA!”,forse un suo compagno di casa o forse no?
Vide i capelli rossi di George Weasley prima che tutto diventò nero e il freddo vinse su di lui.
 
Laura aprì gli occhi e venne avvolta la una forte luce che le impedì di mettere subito a fuoco, si trovava sicuramente in infermeria ma per un primo istante non ricordò come ci era finita.
Poi si voltò e trovò Elia steso sul lettino accanto al suo, mi ha salvato la vita ancora una volta. Il ragazzo aveva un respiro tranquillo e regolare e si vedeva che stava recuperando il colorito da poco.
La Tassorosso non potè fare a meno di sorridere mentre si alzava con cautela dal letto fermata subito da Victoire che le fece bere a forza una pozione per aumentare la temperatura corporea e evitare un mal di testa.
“Sto bene Vic”
“Lo so ma ho dei doveri, così ti riprenderai in poco e potrai continuare a svolgere i tuoi compiti”
“Come sta Elia?”
“Oh bene, dorme solamente ma dovrebbe svegliarsi tra breve. Io torno nel mio studio. Ti prego di somministrare anche  lui queste pozioni, se hai qualche problemi chiamami pure”
“Grazie”.
Laura si sedette sul letto dell’amico e dopo pochi minuti vide che si stava svegliando e si scansò di poco.
“Ohi”
“Buongiorno”
“Puoi anche rimanere seduta qui, non mi dai fastidio”, le sfiorò leggermente una mano ed entrambi sentirono una scossa lungo la schiena.
“Devi prendere queste pozioni o Vic mi ucciderà”. Con dolcezza di porse i due bicchieri ma evitò sempre di incrociare il suo sguardo, non sapeva perché ma era imbarazzata.
Loro però erano solo amici. O no?
“Laura…”, Elia si era spaventosamente avvicinato e le aveva alzato il mento per obbligarla a fissarlo;
Nonono, non va bene. Per niente.
“Mmmh?”, ma perché non riusciva a dire qualcosa di sensato?
Elia fece la mossa decisiva e la baciò con passione staccandosi solo quando entrambi rimasero con il fiato corto. Ma nessuno dei due lasciò l’altro, rimasero abbracciarti stesi sul quel lettino stretto.
Potremmo rimanere così anche per sempre.
  
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