Questa storia
nasce come candidata di un contest natalizio e
volevo testarla qui ^^ Devo ammettere in realtà che
l’idea che lancio di
Nightwing è stata costruita un po’ repentinamente
nella mia testa e prima d’ora
non avevo mai preso in considerazione questo lato del personaggio,
quindi..bah,
fatemi sapere cosa ne pensate, buona lettura! ^^
Verde
e rosso
“Non
ho più un
sedere.”
Jason Todd ne
era più che convinto.
“Dovrei
inventare uno scalda-chiappe per momenti come
questo. Dio..” si lamentò fra sé e
sé il giovane, strofinandosi sgraziatamente
le natiche, nel tentativo di scongiurarne il congelamento totale.
Più
che occuparsi di un appostamento, in quel momento
avrebbe preferito cento volte una scazzottata.
“Un
po’ di movimento almeno mi farebbe scaldare.”
rifletté
distrattamente.
Per un secondo
rimpianse di non essere rimasto nella sua
camera d’Hotel quella sera.
Nonostante si
trattasse della vigilia di Natale, sembrava
che i criminali di Gotham fossero in agitazione, e come qualsiasi
rispettabile
Signore del crimine, Cappuccio Rosso avrebbe dovuto tenersi
costantemente
aggiornato.
L’ex
Ragazzo Meraviglia si sedette svogliatamente sul
cemento del palazzo dov’era appostato, stiracchiandosi. Erano
passate più di
due ore dal suo arrivo.
Le cimici che
aveva sistemato nell’edificio non riportavano
alcun movimento significativo ed il giovane cominciava a convincersi
che quella
sera non avrebbe cavato un ragno dal buco.
Da lì
a qualche giorno girava voce che una cellula della bassa
malavita di Gotham avesse dato il via ad un canale segreto del traffico
di
droga fuori dal suo controllo.
Jason si stupiva
ogni volta della testardaggine dei balordi
di quella città; c’era ancora qualche furbo che
voleva alzare la cresta senza
fare i conti con l’oste.
“Forse
hanno bisogno di essere persuasi meglio..” aveva
pensato il ragazzo, stabilendo che il primo carico di suddetto canale
non
sarebbe mai arrivato a destinazione.
“In
effetti non ci sarebbe arrivato ugualmente.” si corresse
fra sé e sé. Erano pochi coloro che sapevano che
fine facesse la droga che
passava tra le sue mani.
Se
così non fosse stato, nessuno avrebbe più fatto
affari
con Cappuccio Rosso.
Ma nonostante
tutto, quella sera non stava accadendo nulla.
Qualcosa era andato storto.
Jason
lasciò perdere i suoi pensieri e si concentrò
sulla
figura che aveva percepito dietro di sé, a pochi metri di
distanza.
- Se aspetti il
carico, sprechi il tuo tempo. È stato
intercettato alla periferia della città.
– asserì il vigilante.
- Ottimo.
Così posso andare a casa e sorprendere Babbo
Natale che infila il suo sederone nel mio camino. Grazie Grayson.
– ironizzò
Todd, incontrando lo sguardo del primo Ragazzo Meraviglia. In
realtà il fatto
non lo rallegrava per niente; avrebbe dovuto inventare un altro modo
per
intimidire la feccia rivoltosa.
-
Chissà perché ero convinto che non avessi un modo
migliore
di passare il Natale. – rispose l’altro, rimanendo
dov’era.
- E tu allora?
Non dovresti essere a casa a sistemare i
marshmallow nella cioccolata di “Papà”?
–
- Non fare lo
spiritoso. –
- Oh non oserei
mai, sei tu la sagoma, qui. –
-
Già, tu sei quello “cupo”. –
Silenzio.
- Ok, ammetto di
non aver passato una bella serata e non
vorrei peggiorarla avendo sulla coscienza il tuo bel faccino tutto
pesto,
quindi se non hai nulla in contrario, alzerei i tacchi.. –
soffiò Jason,
facendo per andarsene.
- Non posso dire
di non capire perché ti ostini a
comportarti in questo modo, Jason, ma quello che davvero non capisco
è perché
continui a stare a metà fra due strade. –
- Non sono in
vena di prediche, Ragazzo Meraviglia, benché
meno da te. – lo interruppe l’altro, passandogli
oltre.
- Oltre al fatto
di non essere davvero malvagio, Jason.. –
- Me ne sto
andando, Grayson, mi vedi? Sono già a quattro
passi di distanza. –
- ..credo che tu
non passi totalmente dall’altra parte
perché pensi che sia l’unico modo per tenere vivo
il legame con Bruce. –
Jason si
fermò, sbuffando.
- Tieni ancora a
lui, nonostante il tuo rancore ti impedisca
di ammetterlo. Ed è anche il motivo per cui non potrai mai
tornare sotto la sua
ala. O almeno è ciò di cui ti sei convinto.
–
Jason si
avvicinò al vigilante a grandi falcate – Se vuoi
posso dimostrarti come sono diventato “cattivo”
prendendoti a sprangate fino ad
ucciderti. Poi saresti contento? –
- Dimostreresti
solo quanto soffri ancora per quello che è
successo, Jason. Me lo stai dimostrando ora. –
- Io non voglio
dimostrare niente a nessuno, “Nightwing”. E
non sono a metà di nulla. Quando si torna da un viaggio
nell’aldilà non si è da
nessuna parte, ed è proprio dove voglio rimanere. Non me ne
frega niente delle
sue ali, le strapperei a morsi pur di non sentirmi ancora il suo fiato
sul
collo. –
- Allora
perché non l’hai ucciso quando ne avevi
l’occasione? E non dirmi che non ne hai avute. Siamo stati
addestrati entrambi
da lui, entrambi conosciamo i suoi trucchi, le sue abitudini.
–
- Oh, andiamo,
non gli do più tutta questa importanza. Tentare
di ucciderlo due o tre volte mi è bastato. E poi
è meglio sapere che si
contorce la notte pensando a me, non ti pare?
-
- Tu desideri
spasmodicamente che lui pensi a te. Sei TU che
non riesci a liberarti di lui. –
Jason si mosse
repentinamente, dando un pugno ben assestato
nello stomaco dell’avversario, che caduto sulla schiena
riuscì a reagire solo
parzialmente, fermando il pugnale che stava per raggiungergli il collo.
-
Grand’uomo, sei geloso del legame che unisce me ed il
Pipistrello? – chiese l’altro, tenendo salda la
mano sull’impugnatura dell’arma
– Sei geloso di un morto? – ironizzò
ancora.
- Non sono uno
psicopatico con l’età cerebrale di un
ragazzino, Jason..uh..ritengo solo malsano
quel legame, e sinceramente…spero per il bene di entrambi
che venga reciso..in
un modo.. – Nightwing riuscì a prevalere sulla
forza dell’altro, eliminando la
minaccia del pugnale - ..o nell’altro!! – concluse,
facendo per ribaltare le
posizioni.
Jason rimise
l’avversario al suo posto con una testata
poderosa – Se non geloso, Ragazzo Meraviglia, sei infastidito
che un cadavere
abbia così influenza sul vecchio. –
Il ragazzo fu
scagliato giù dall’edificio, seguito a ruota
dal vigilante.
I due erano
abbastanza robusti da non rimanere danneggiati
da una caduta di tre piani, inoltre una scala antincendio aveva
attutito il
tutto.
- E’
commovente vedere come ti scaldi quando si tocca quella
nota, sai, Pettirosso? – ridacchiò Jason, evitando
i colpi dell’altro e
rispondendo a dovere.
- Sei fuori
strada, Jason! Forse si tratta solo di sensi di
colpa, ma sono convinto che Bruce avrà i suoi buoni motivi
per preoccuparsi
ancora di un ragazzino immaturo come te! Voglio solo capire quali
siano! –
- Si?
E’ questa la favoletta che ti racconti? – Jason
s’infilò in fretta un tirapugni pescato fra i suoi
giocattoli e scagliò tre
colpi calcolati, di cui solo due andarono a segno.
Furono
però sufficienti a mettere fuori gioco il vigilante
per qualche secondo, il tempo necessario a Cappuccio Rosso per bloccare
l’altro
contro il muro di un’abitazione.
- Qualche
acciacco al braccio destro, eh? Ho notato che non
affondi bene con quello. Tornando al nostro discorso, Grayson..
– Jason si
tolse l’elmetto - ..visto che siamo in pieno buonismo
natalizio.. –
Dick non fece in
tempo a capire realmente cosa stesse
succedendo, finché le labbra dell’altro non
premettero prepotentemente contro
le sue, aprendo la strada alla lingua del suo avversario.
Il silenzio di
quei pochi istanti fu interrotto solo dal
respiro veloce e rabbioso del vigilante, che esprimeva il suo dissenso
ispirando ed espirando rumorosamente dal naso.
Il secondo
Ragazzo Meraviglia al contrario si godette
l’unione fino a quando entrambi non dovettero riprendere
fiato.
Appena il
contatto fu terminato, un’energica ginocchiata
raggiunse la pancia del Rosso.
-
Ouch…era..Il mio regalo di Natale,
“Dick”.. – rise lo
stesso, premendosi la parte offesa con una mano - È un
presente che non
riceverai mai da lui, lo sappiamo tutti e due. Dopotutto siamo stati
entrambi
addestrati dal Pipistrello, no? – dichiarò Jason,
tossendo lievemente.
Dick
continuò a fissarlo con rabbia.
- So con che
occhi lo guardi, Grayson. Sono gli stessi occhi
che cercavo di nascondergli quando ebbi l’età per
capire. Ma noi siamo stati i
suoi fedeli compagni di battaglia, i suoi “Robin” e
lo saremo sempre. O almeno
tu. – Jason fece una pausa – e finché lo
sarai non potrai guardarlo con
“quegli” occhi, per paura che lui possa
allontanarti. È questo il vero motivo del tuo rancore nei
miei confronti. Io sono lontano da lui, eppure potrei riavvicinarmi in
qualsiasi
modo. Lui può vedermi come vuole, ormai. E scommetto che tu
hai cercato di fare lo
stesso diventando “Nightwing”, cosicché
lui potesse “vederti” davvero, non più
come la sua fedele spalla. –
- Basta
così, Jason, ti sei spinto troppo oltre. –
- Sai che
è la verità. –
I due tacquero.
- Puoi venire da
me quando hai bisogno di essere
“consolato”. Per te, uno dei vantaggi che
rappresenta il fatto che io sia
“cattivo” è che…puoi sempre
dire di essere stato corrotto. –
Concluse il
giovane, scomparendo nelle ombre della città.
Nightwing
osservò per qualche minuto ancora lo scintillio
della neve schiacciata dall’avversario.
La sua
attenzione fu poi catturata da una piccolo ramoscello
attaccato al portone della casa vicino a cui i due avevano combattuto.
Vischio.
Irritato, Dick
distolse lo sguardo e riprese la sua ronda.