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Autore: xonikkiheat    06/11/2012    5 recensioni
Johanna Martha Castle, vi basta solo questo nome. Il passato romantico dei genitori...la sua vita che avrà una svolta!
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro, Più stagioni
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                                                                   The Joy

                                                                               
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Quel dolore faceva così male eppure era lo sbaglio più bello che aveva fatto, aveva rinunciato al suo lavoro, o meglio era stata licenziata poco dopo la notizia della gravidanza.
Era stato tutto così inaspettato, lei e Castle stavano da qualche mese insieme eppure quella forza, quella voglia incondizionata d’amare fece crescere una nuova vita nel grembo della nostra detective.

Dolore. Forse troppo.

“Spingi” disse il dottore, lei lo fece e in quel preciso momento mentre stava per nascere la persona che le avrebbe cambiato la vita, vide davanti a sé quegli ultimi mesi: il licenziamento di Gates dopo aver scoperto della relazione tra lei e Castle e della gravidanza, l’imbarazzo che ha provato quando lo disse al padre, le continue discussioni con Alexis e le voglie incontrastate.

Tutto questo stava per finire, l’uomo della sua vita le teneva la mano, lei lo guardò, non l’aveva mai visto così  felice.

“Kate dai un’altra spinta e finalmente sarà finita”

Guardò Rick, poi  chiuse i suoi occhi verdi e spinse più che poteva.

Un urlo.

“E’ femmina, complimenti”

Kate era stremata, non riusciva a capire cosa le stava succedendo. Castle non era vicino a lei e si sentiva libera, per la prima volta nella vita.

“Dov’è mia figlia?” disse la donna insistente ai medici.

“E’ con l’infermiera le stiamo facendo alcuni accertamenti, la potrà vedere tra un po’ “ il medico fece una pausa “suo marito è insieme alla bambina”

“Non è mio marito”.
 


Era distesa su quel disgustoso lettino d’ospedale, aspettava solo di vedere Rick e sua figlia. Per essere una donna che aveva partorito da poche ore stava bene. Stava picchiettando le dita sulla gamba, non poteva più attendere!
Prese il cellulare, stava componendo il numero di Castle quando, lo vide entrare dalla porta, con la loro bambina in braccio.
Pianse, non aveva mai visto qualcosa di più perfetto di un padre che aveva in braccio la propria figlia.

“Scusa il ritardo, ma credo che questa bambina abbia preso la mia pigrizia, cioè non era mai sveglia” disse guardando Kate.

“Smetti di fare il cretino e fammi vedere mia figlia”disse asciugandosi con il palmo della mano una delle sue lacrime.

Gliela porse,era stupenda, Kate non resistette e pianse ancora, aveva degl’occhi così belli, azzurri, come il padre.
La bambina la guardò, poi s’addormentò vicino alla madre, tra le sue braccia, così fragili ma così forti in quel momento. Kate sorrise a Rick.

“E’ la cosa più bella che abbia mai visto” disse Kate guardando Rick e baciandolo.

“Per me è la seconda, tu sei la prima amore mio”

Quella bambina era nata da così poco eppure i suoi genitori l’amavano già come se fosse stata con loro da anni. Rick guardò Kate che metteva la bambina nella culla ospedaliera.
“Ora dovremo scegliere il nome..”

“Sapevo che sarebbe venuto questo momento Castle io…”

“Non parlare ti prego che la sveglierai, io avevo pensato già ad un nome”

“Ok, dillo, ti ascolto”

“Che ne dici di Johanna Castle?”

Beckett lo guardò, gli sorrise anche lei voleva dargli quel nome però…

“E tu che ne dici di Johanna Martha Castle?”

“Mia madre mi perseguiterà a vita!”

“Tua madre è tua madre! Ricordalo sempre”

“Ok, si mi piace Johanna Martha Castle!”.

Lo scrittore sorrise alla donna della sua vita, non poteva credere d’essere ancora padre, eppure sembrava la prima volta, ormai erano passati vent’anni dalla nascita di Alexis. La donna guardava la figlia nella culla e rivedeva sua madre in quella creatura così minuscola, ancora non poteva credere che lei aveva dato alla luce quella meraviglia.
 


[Vent’anni dopo….]
 


“Joy non credo tu voglia far tardi al tuo primo giorno d’università spero!”

“No mamma, sono pronta!”, la ragazza dagli occhi blu e i capelli neri come la notte scese le scale, ma si fermò davanti allo specchio, non poteva crederci, stava per andare all’università, tutto le sembrava così strano, le sembrava solo ieri che la madre con il pancione in attesa dei suoi fratelli l’accompagnava al parco, era passato tutto così in fretta ma era pronta, era pronta per fare legge, anche se in cuor suo voleva laurearsi in drammaturgia, ma alla fine decise di frequentare solo un corso, come le consigliò Alexis.

Sospirò, entrò in cucina sicura di sé, tremolante.
Si guardava intorno e non vedeva i suoi fratelli.
L’unica persona che vide fù la madre, così bella, ma anche così distratta, sistemava delle carte, non voleva disturbarla ma il suo occhio si fermò sull’orologio, era tardi per la madre, perché era ancora qui?

“Mamma dove sono Sophie e Ethan? E tu perché non sei a lavoro? Il capitano del dodicesimo distretto dovrebbe essere già a lavoro!”

Beckett vide l’orologio e poi prese la borsa nera, quella di velluto e sorrise la figlia, quella ragazza era la sua salvezza, tutto quello che lei non era stata da giovane. Non disse una parola, prese il cappotto diede un bacio alla figlia.

“A dopo amore, avevi ragione”

“Lo so, io ho sempre ragione!”

Sentì la porta chiudersi e mentre beveva un sorso del suo caffè pensava al primo giorno d’università e a quello che stava per cambiare nella sua vita, forse in peggio o forse in meglio.
Il padre le aveva dato coraggio, ma non crede di farcela, infondo sa che quella non è la sua strada, ma solo un marciapiede d’attraversare prima d’arrivare all’arrivo.
 

 
 
“Gli spiriti meschini sono soggiogati dalla sfortuna, ma gli animi forti s'innalzano sopra di essa. “
-Washington Irving
 
 
ANGOLO MIO.
Ecco qua una mia FF, è la seconda, non siate cattivi! Mi è venuta l’idea una settimana fa e spero che voi seguiate le avventure di Joy, ci sarà anche molto Caskett del passato! Mi raccomando! Secondo voi cosa farà? Seguirà legge o drammaturgia? O sceglierà un’altra strada più adatta al suo essere?
  
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