«Ti ho detto più volte come la penso e lo sai quanto io detesti ripetermi, ma: non capisco come tu possa pensare di essere una persona… sostituibile; quando nessun altro al mondo ha avuto la pazienza di starmi ad ascoltare per più di cinque minuti se non era strettamente necessario. Tu invece mi ascolti, tenti di avere dei dialoghi e, diciamocelo, chi sparerebbe per difendere qualcuno conosciuto neanche ventiquattr'ore prima? Sei una buona persona John, la migliore che conosco, in effetti. E non ti…» si fermò facendo vorticare la mano in aria spostando lo sguardo da un’altra parte «…sì insomma, quella cosa lì…» Sherlock e i sentimenti: due mondi opposti...