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Autore: Lauretta_Scribantina    06/11/2012    0 recensioni
" “Ti devo
parlare”
Tre
parole. Tre pugnalate al cuore."
E se tutto quello che ti rimane sono i ricordi, cosa faresti?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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RICORDARE ERA DOLOROSO, DIMENTICARE ERA PROIBITO

Il viaggio era lungo e i ricordi pian piano mi tornavano in mente. Ho sempre avuto un problema a dimenticare i tristi eventi, in un modo o in un altro, tornano sempre a farmi visita e mi lasciano indifesa. Il treno arriverà alla prossima stazione tra alcune ore ed io ne approfitto per iniziare ad ascoltare un po’ di musica e, magari, leggere una bella rivista. Prendo il mio fedele I-pod viola e scelgo la riproduzione casuale. Eccoli, li sento che arrivano, e, come un’onda che s’infrange su uno scoglio, mi colpiscono. La canzone è quella che cantavo sempre con le mie amiche, le mie migliori amiche, che ormai anche i muri conoscevano a memoria:

Send out a 911 (chiama il 911)
We're gonna have some fun (
ci divertiremo)
Hey boy, you know (
hey ragazzo, sai com’è)
You better run (
fai meglio a scappare)

[Miley Cyrus – G.N.O. (Girl’s Night Out)]

Ed eccolo li, il ricordo di noi tre che in mezzo ad una strada cantavamo a squarciagola questa strofa. Non so perché ma quelle parole ci facevo sentire forti e sicure, come se fossimo le padrone del mondo, come se in quel momento il mondo dovesse ascoltare solo noi. Erano altri tempi, lo so, ma ogni tanto anche le ragazze hanno bisogno di svagarsi! Non pensare alla scuola, alla famiglia restrittiva o al proprio ragazzo. Cambio la canzone e noto che il pollice è umido. Ci risiamo. Proprio ora dovevate arrivare? Lacrime maledette ma le mie sole amiche di un’intera estate. Mi lascio cullare dai ricordi di questa canzone:

Vorrei dirti, vorrei
ti sento vivere
in tutto quello che faccio e non faccio ci sei,
mi sembra che tu sia qui
sempre

Vorrei dirti, vorrei
ti sento vivere
dovunque guardo ci sei tu
ogni discorso sempre tu
ogni momento io
ti sento sempre più

[883 – Ti Sento Vivere]

Siamo stati una coppia per quattro mesi, i quattro mesi più belli della mia vita, lui mi piaceva sul serio ma, purtroppo, aveva un pessimo carattere. Era dolce e sensibile nella stessa misura in cui era geloso e possessivo. E così i nostri ricordi riaffiorarono dolcemente provocando altre lacrime: il primo bacio, il suo sorriso, i suoi capelli, la sua risata, i suoi abbracci, il modo in cui diceva il mio nome, anche il modo in cui mi lasciò.

Era una bella giornata di giugno e noi eravamo usciti per fare un giro in centro. Mi ricordo ancora il tocco delle tue mani: quella volta sembrava freddo, non potrei mai dimenticarlo. Io ti parlavo ma tu non so se stessi ascoltando, anzi sono sicura che aspettassi solo il momento giusto per farmi stare tranquilla. Il giorno prima avevo litigato con i miei genitori e cercavo conforto, ho ricevuto in cambio solo indifferenza. Individuasti una panchina e con la tua solita voce da cucciolo mi chiedesti: “Ti va di riposarti un po’? Fa caldo al sole”. Io innocentemente risposi di sì e ci sedemmo. Mi ricordo che mi abbracciasti e mi chiedesti:

“Amore cosa faresti se ti lasciassi?Voglio dire, tu come ci rimarresti?”

“Amore è ovvio che ci rimarrei male. Starei malissimo per te, lo sai benissimo. Perché?”

La luce nei tuoi occhi avrebbe dovuto darmi un indizio, farmi capire che qualcosa andava storto su quella panchina, ma come al solito la felicità mi rese cieca.

“Ti devo parlare”

Tre parole. Tre pugnalate al cuore. Mi confessasti che non mi amavi più, che non eri alla mia altezza e che tornando a casa mi avresti solo distratto dalla mia vita li, come se adesso non lo stessi facendo. Sto tornando a casa e il mio pensiero è fisso su di te; mi fa male e le lacrime iniziano a scorrere copiosamente. Tiro su la testa cercando di fermare il pianto ma è più forte di me. Passano pochi minuti e il suo ricordo torna a bussare nella mia mente.

“So che non è il momento migliore per farlo ma non potevo aspettare oltre. Mi dispiace tantissimo e ti prego non guardarmi così. La tua vita non deve finire con me, deve andare avanti, capito? Nella vita non puoi fermarti al primo ostacolo che incontri. Non dimenticarlo mai.”

Da quel momento non volevo più vederti, mi rintanai nel mio dolore a piangere ininterrottamente esattamente come sto facendo ora, senza vedere più né i miei genitori né le mie amiche. Credo di aver fatto preoccupare tutti in un giorno e mezzo. Il mio ultimo giorno e mezzo li! Mi giro e vedo che la mia vicina di posto mi sta guardando preoccupata. Le sorrido, lei si tranquillizza e risponde al sorriso. Forse è meglio se cambio canzone. Questa mi piace di più probabilmente perché rispecchia quello che sto provando ora:

Nove volte su dieci la mia vita sta in piedi
Ma una volta su dieci tutto cade
Cerco un posto nascosto per capire me stesso
Nel silenzio profondo trovo pace

[Paolo Meneguzzi – Momenti Soli]

Paolo ha ragione: basta poco per rovinare tutto e aver bisogno di stare tranquilli. Ho bisogno di una pausa da tutto, ho bisogno di nuovo delle mie amiche e di sentirmi libera. Sarà dura raccontare tutto a entrambe ma sono certa che loro mi capiranno e, se necessario, mi consoleranno nel modo giusto. Non vedo l’ora di tornare alla mia vecchia vita, alla mia vecchia scuola, dalla mia famiglia; insomma, tornare a casa. Ma mi mancheranno la spiaggia, le uscite, il sole, il mare, lui. Lui ci sarà sempre nei miei pensieri e purtroppo anche le giornate passate con lui. La canzone è finita e mi rendo conto che la successiva è perfetta per lui:

Every single thing you say makes me want to run away (ogni cosa che dici mi fa venir voglia di correre via)
Sometimes love's a rainy day but life goes on (qualche volta l’amore è come un giorno di pioggia ma la vita va avanti)

[Alexz Johnson – Your Eyes]

Io l’ho promesso che non dimenticherò, ma quanto sarà difficile? Farà ancora più male di adesso? Lui quanto ci metterà prima di tornare? La stazione è già in lontananza ma troppe domande giravano per la mia testa e nessuna risposta mi giungeva. Prendo le mie valigie e mi asciugo le ultime lacrime, il treno sferraglia come se volesse avvertire i passeggeri di svegliarsi e preparare il sorriso per i propri parenti e, arrivato alla fine del binario, si ferma. I miei genitori sono già pronti ad accogliermi a braccia aperte. È la fine del mio viaggio. È la fine dei ricordi.

Io gliel’ho promesso, non lo dimenticherò. Mai.

Angolo dell'autrice: Salve guys! E' una storia che ho scritto ventordici anni fa e che volevo condividere con voi. Siate gentili e clementi con i commenti, please! :)

  
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