1. Uguale ma diversa
Disteso
sull'asfalto dell'autostrada con le braccia riportate lungo i
fianchi, l'espressione persa nel Cielo buio e alle migliaia di stesse
che brillavano, Damon Salvatore aspettava la sua prossima vittima da
uccidere. Era ritornato a Mystic Fall's dopo ben quindici anni, tanti
per umano, pochissimi per un vampiro. Del resto per un vampiro il
tempo non è un problema. Era da circa dieci minuti che stava
lì e
ancora non era passata nessuna macchina, si stava annoiando, aveva
voglia di giocare e di uccidere. Magari sta volta se era mora era
ancora meglio, le bionde non gli erano mai piaciute, tuttavia si
accontentava. Una voce femminile lo riscosse dai suoi pensieri,
voltò
il capo verso destra. La voce iniziava a divenire familiare,
aguzzò
bene la vista e non molto lontano da lui una ragazzina parlava al
telefono, ma non era una semplice ragazza quella. Katherine.
Finalmente dopo cento cinquantanni l'aveva trovata, non era una delle
tante allucinazioni che lo stavano rendendo pazzo. Lei era
lì, era
reale. A velocità vampiresca la raggiunse, Damon sorrideva,
un
sorriso carico di amore e di speranza i suoi occhi brillavano di luce
propria come le stelle che stava osservando poco prima. La ragazza
smise di parlare al telefono.
-Katherine..-
sussurrò speranzoso avanzando verso di lei. La ragazza
corrugò la
fronte e sul suo viso si formò un'espressione interrogativa,
si
guardò indietro per vedere se effettivamente il ragazzo
stesse
parlando con lei. Il sorriso di Damon si spense e la speranza
svanì
non appena la ragazza parlò.
-No,
io sono Elena- spiegò la ragazza ancora confusa e
leggermente spaventata.
Damon
nonostante il dolore e la delusione che stava provando, era rimasto
del tutto sconvolto per la somiglianza che c'era tra quella ragazzina
e la sua amata.
-Oh
scusami è che mi ricordi tanto una persona..- si
giustificò
immediatamente il ragazzo. Di solito quando trovava delle ragazzine
sole in posti isolati le avrebbe soggiogate, ci sarebbe andato a
letto e poi le avrebbe uccise senza pietà. Ma era curioso
quindi non
avrebbe ucciso quella ragazzina di nome Elena, non per quella sera
almeno.
-Sono
Damon- si presento riacquistando la sua aria strafottente.
Elena
lo guardò perplessa.
-Non
per essere scortese o altro Damon, ma il fatto che tu sia qui in un
posto sperduto è piuttosto inquietante- esclamò
la ragazza.
Damon
fu affascinato dal suo modo di essere diretta, più la
guardava negli
occhi, più studiava i suoi movimenti e dedusse che con
Katherine
avevano in comune solo l'aspetto. Interessante pensò
il
vampiro.
-Senti
chi parla- rispose con fare ironico -Tu sei qui tutta sola..-
-Siamo
a Mystic Fall's, qui non succede mai niente di brutto-
esclamò la
ragazza gesticolando con le mani.
Oh
non sai quanto ti sbagli, piccola Elena. Pensò
divertito il vampiro, sorridendo per l'ingenuità della
ragazza.
Tuttavia annuì e continuò a guardarla in modo
curioso.
-Ho
litigato con il mio ragazzo..- esclamò Elena accentuando la
curiosità di Damon, sembrava più uno sfogo da
parte della ragazza.
-Per
cosa..se posso chiedere?- Vide Elena sbuffare impercettibilmente,
tuttavia aveva un'aria serena in volto, un'espressione così
fresca
ed allegra. L'espressione di chi aveva una gioventù da
vivere senza
rimpianti
-La
vita, il futuro..praticamente ha già pianificato tutto..-
-E
tu non lo vuoi..- constatò il vampiro. Elena lo
guardò
piacevolmente colpita e sulle sue labbra si formò un piccolo
sorriso, un sorriso molto incantevole secondo il vampiro.
-Io
non so cosa voglio...-
Damon
si avvicinò a lei e a mano a mano che si avvicinava poteva
sentire
il suo fresco profumo, così diverso da quello della donna
che amava.
-Sì
che lo sai. Vuoi quello che vogliono tutti!- rispose il vampiro con
un sorrisetto beffardo.
-Cosa?
Un misterioso sconosciuto che ha tutte le risposte?- chiese Elena
sorridendo, Damon fu colpito da questa sua risposta e si
lasciò
scappare una risata sincera.
Non sorrideva così da moltissimo tempo, quell'Elena iniziava
a
piacerle.
-Diciamo
che sono in giro da un bel po'
di tempo ed ho imparato una cosetta o due- disse Damon ghignando.
-Allora
Damon, dimmi un po' cos'è che voglio?- disse Elena con un
piccolo
sorrisetto malizioso sulle labbra. In quel momento assomigliava molto
a Katherine, ma c'era qualcosa in quella malizia che era differente
dalla sua.
-Tu
vuoi un amore che ti divora, vuoi passione, avventura e anche un po'
di pericolo- Damon fece il suo discorso con un sorriso soddisfatto,
Elena lo guardava incantata e stupita nello stesso tempo. La
lasciò
senza parole, ma dopo un paio di secondi fu lei a lasciare senza
parole lui.
-E
tu cos'è che vuoi?-
Damon
non sapeva cosa rispondere, quella ragazzina lo stava stordendo e non
era di certo un bene per lui. Fortunatamente il rombo di una macchina
interruppe quel discorso che stava prendendo una piega decisamente
sbagliata per lui.
-Sono
i miei genitori..- esclamò la ragazza quasi delusa.
-Voglio
che trovi tutto ciò che stai cercando, ma ora come ora
voglio che
dimentichi questo incontro la gente non deve sapere che sono in
città- Damon decise di ammaliare la ragazza, concludendo con
un
occhiolino, Elena lo guardava ancora sorridente.
Damon
corrugò le sopracciglia e guardando per un'ultima volta il
suo viso
ebbe una strana sensazione, non seppe spiegarsi se fu per la mancanza
e nostalgia di Katherine o per altro, ma sapeva solo che era una
sensazione che lo mise fortemente a disagio.
-Buona
notte Elena-
Buonasera a tutte.
Ho
deciso di pubblicare questa nuova fanfiction, probabilmente non so se
la porterò avanti o meno..ma sentivo di doverla pubblicare.
E' una storia un po' particolare...non ci saranno molte cose
romantiche, ma ci sarà ovviamente il Delena.
Spero che mi lascerete qualche commento, perché davvero
vorrei continuarla. Premetto che è la prima volta
che scrivo una storia così, ma spero che vi piaccia.
Baci Morgana <3