06/11/2012
1 recensioniDistesa sul prato di quella collina c’era lei Sophie, la ragazza che esattamente 3 anni fa mi aveva aperto il suo cuore ma che come un incompetente, masochista e falso quindicenne avevo rifiutato. L’amavo e l’amo tutt’ora ma la mia stupidità da adolescente aveva fatto distruggere due cuori che ancora oggi soffrono.
La sua bellezza è infinita come il suo sguardo, dove puoi annegare rischiando di non uscirne più cosciente, quegli occhi che non avevano un colore raro o dolce, era un semplice marrone cioccolato, ma avevano una luce che risplendeva,i suoi occhi parlavano per lei, sorrideva con gli occhi, piangeva, seduceva, ma non mentiva. I suoi capelli, quei ricci ribelli che odiava quando soffiava un po’ di vento o che non le permettevano di disegnare perché le invadevano il viso, che minacciava di rasarsi ma che amava e custodiva come fosse l’unica cosa per cui il suo corpo esistesse; quei capelli che da piccolo le intrecciavo nelle matite, divertendomi a giocare con i suoi ricci mentre lei giocava con il mio Game Boy facendomi perdere tutte le sfide… quei tempi in cui lei sorrideva sempre e i nostri corpi, i nostri volti, i nostri cuori si lasciavano solo per tornare a casa a dormire ma che il mattino seguente come due innocui bambini si rincontravano e si riunivano nuovamente e che dalle 8, dall’inizio del suono della campanella fino alle 7 di sera fino a quando sua madre non venivano a prenderla restavano insieme, crescevano insieme.
Ora tutto è cambiato, lei è cambiata, io sono cambiato. Sophie e il suo corpo sono mutati, non è più la bambina perfetta che era un tempo, ora è più rotonda ma comunque bella, il suo viso è sempre lo stesso, i suoi occhi non si sono spenti e la sua bocca carnosa e rosea ha ricominciato a sorridere ma non più grazie a me, ora ha i suoi compagni di classe che ama più di qualsiasi altra cosa, con cui mi ha scordato e non la biasimo per questo, anche io ho fatto lo stesso ma ha differenza di lei non ho dimenticato, ho solo fatto finta che lei per me non esistesse, che non facesse male per me la sua assenza ma che era solo un autoconvinzione. Ora siamo lontani e divisi, anche se a separarci, ora come ora sono pochi metri, metri che sembrano migliaia di chilometri e che probabilmente non riusciranno mai a farci riunire e sorridere assieme.
Lei è lì ignara del fatto che io la stia osservando, è seduta sul solito masso quella pietra su cui qualche anno fa avevamo inciso le nostre iniziali, non come fidanzati, non come innamorati ma come migliori amici, tutte le volte che è nervosa viene quassù, è il suo rifugio, il nostro rifugio, ultimamente è sempre quassù a disegnare forse è in ansia per qualcosa ma il solo pensiero di prendere forza e parlarle mi blocca e non riesco più a muovere un muscolo, così ogni volta resto qua, nascosto ad osservarla sapendo che soffre e io non posso fare niente però lei per me c’è sempre stata.
SPAZIO NARRATRICE
ok ragazze questa è l'introduzione di una storia appassionante
e difficile tra due migliori amici, ma non ci saranno solo loro,
quindi fate attenzione e seguite ù-ù
Succederanno taaaaanta cosine interessanti!! :D
Recensire è GRATIS ;) fatemi sapere che ne pensate!!
BACI
-anita