ROCK ME.

Sats.

Un nome davvero senza significato, ma è cosi che io e le mie amiche avevamo deciso di chiamare il nostro gruppo un paio di anni fa. Esattamente quattro anni fa; quando ancora cantavamo all'interno del garage di Penelope. 

Quando ancora nessuno ci conosceva. 

Quando speravamo di realizzare tutti i nostri sogni.

Un bel giorno prendemmo coraggio a andammo a fare un provino, che ovviamente andò male. 

Non ci buttamo giù. Credevamo in quello che stavamo facendo e soprattutto ci piaceva. 

Cantare era il mio sogno; era anche quello di Leigh, Emily, Penelope e Ashley.

Insomma delle Sats. 

Quindi, continuammo a tentare e a tentare finché, durante una performance, non entrò una signora sulla trentina, capelli rossi, ricci indomabili, molto alta. 

Ci fece cantare pezzi impossibili. 

Solo dopo scoprimmo essere serviti a testare le nostre qualità vocali e interpretative.

Non fu una passeggiata; ricordo solo che a Emily si ruppero le corde della chitarra ben due volte , ad Ashley cadde il microfono causando un rumore assordante, mentre a me sudavano le mani. 

Ma tutto andò alla grande. Ma che dico, eravamo andate una bomba! 

Quella donna, si chiamava Mollie Haley, fu la nostra fortuna. 

Ci chiamò per firmare con la sua casa discografica. 

Esattamente il 17 luglio.

Finalmente il nostro sogno si era realizzato.

 

Cinque ragazze, molto diverse tra loro. 

Emily, castana e occhi marroni, stronza e sensuale, non aveva un gran passato con gli uomini. 

Leigh, bionda, taglio corto rasato a un lato, occhi verdi, il suo passato problematico l'aveva portata a un comportamento lascivo e poco raccomandabile.

Penelope, mora con un preciso caschetto, occhi azzuri come il mare, sensibile e fragile come pochi ma grintosa come nessuno.

Ashley, indecifrabile colore di capelli, un misto tra biondo e castano chiaro, ed occhi marroni, di una tonalità che non avevo mai visto. Una vera e propria rompi palle ma di una dolcezza infinita.

E poi io: Blair. Bionda, occhi marroni, testarda ed orgogliosa proprio come il padre ma sincera e gentile come la madre.

Erano passati quattro anni ormai ed eravamo cresciute tutte.

Era un giorno piovoso quando Mollie ci venne ad avvisare che presto nella nostra casa ci sarebbero stati nuovi arrivi. 

Una band, idoli delle ragazze. 

Ne avevo sentito parlare, qualche volta, ma niente di più. 

Mi sembra si chiamassero One Direction. Mah, che nome!

 

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