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Autore: Gokychan    24/05/2007    16 recensioni
Ma mentre pensava alle infinite e più crudeli torture da infliggere al professore di pozioni, qualcosa attirò la sua attenzione: nella scrivania di Gazza, un cassetto con attaccato un biglietto con su scritto “ Pericolo: oggetti non ancora identificati”, era stato lasciato imprudentemente socchiuso. Per chiunque, quel biglietto sarebbe stato un avvertimento più che sufficiente e si sarebbe tenuto alla larga da quel cassetto. Ma in quel momento, in quella “stanza” non c’era “qualcuno” ma Harry Potter in persona,che,si sa, possiede,come direbbe Piton,il bruttissimo vizio di ficcare il naso negli affaracci che non lo riguardano. Con lo sguardo che brillava, Harry si diresse verso al cassetto e,aprendolo del tutto,trovò(anche se con un filino di delusione) un ciondolo con un pendente a forma di serpente con degli occhi fatti con piccolissimi rubini. Harry lo guardò interessato,quando, ad un tratto, gli occhi del serpente cominciarono a brillare. Harry guardò basito il serpente crescere sempre di più e attorcigliarglisi attorno al braccio in una presa d’acciaio. Gli occhi del rettile sembravano tizzoni incandescenti e il corpo sinuoso era del colore dell’argento con leggere striature azzurrine. D'un tratto, cominciò a sibilare. “Che la vendetta ssssssi compia”.
Genere: Romantico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Lucius Malfoy, Severus Piton
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: nessuno
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LA VENDETTA DEL SERPENTE.

 


CAP 1


IL CIONDOLO


Era l’ora di pozioni e, come al solito, Grifondoro e Serpeverde stavano lavorando insieme.
Harry era nel pallone.
Avrebbero dovuto preparare una pozione restringente,ma il ragazzo dubitava fortemente che la poltiglia grigiastra,grumosa e dall’odore pestilenziale che stava sobbollendo in maniera minacciosa nel suo paiolo fosse la pozione giusta.
“Bè” pensò Harry amaramente “Speriamo che Piton abbia finito la sua scorta di veleni mortali,così magari si prende questa schifezza e mi dà un voto decente “.
Però, a quanto pare, la più che famosa sfiga del ragazzo sopravvissuto,doveva farsi sentire ancora.
In quel momento Piton, che stava passando per i banchi,si fermò di fronte a lui e, con un ghigno malevolo,prese con un mestolino un po’ della brodaglia di Harry per poi farla  ricadere nel calderone con un sonoro quanto schifoso “ SPLASH”.
“Bene, bene, signor Potter” disse mellifluo “Ma che cosa abbiamo qui? Dall’odore direi niente di buono” affermò con un sorrisino.
Con un colpo di bacchetta fece sparire la sbobba di un quanto depresso Harry Potter, più che consapevole di essersi preso l’ennesima T.
Quel giorno Piton sembrava di cattivo umore perché continuò imperterrito a stuzzicare Harry.
“E’ incredibile quanto lei assomigli a suo padre Potter” affermò con una smorfia maligna sul volto.
Harry cominciò a contare mentalmente fino a dieci come gli aveva insegnato la sua amica Hermione.
“ Avete lo stesso atteggiamento borioso e superbo,neanche foste i padroni della scuola”
“ 1…2…3…4…” Harry contava lentamente,con attenzione,sforzandosi di non ribattere,consapevole che avrebbe soltanto peggiorato la situazione.
“E poi , il vostro atteggiamento tronfio…disgustoso…vi credete i migliori solo perché avete un discreto talento a Quiddich”
“ 5…6…7…8…9…”
Piton si fermò lì. Guardando soddisfatto Harry che tremava di rabbia repressa.
Si voltò per andarsene e Harry tirò un sospiro di sollievo e frustrazione.
Quando ad un tratto Piton si rigirò e disse con un sorrisino malevolo
“Per non parlare di quella sporca mezzosangue di vostra madre…”
Ma non ebbe nemmeno il tempo di finire che Harry esplose.
“ Sempre meglio di voi che vi comportate come un bambino. Mio padre è morto ma voi continuate a sfogare la vostra rabbia da represso su di me che sono suo figlio. Molto maturo, davvero.” Mugugnò tra i denti, infuriato come mai in vita sua.
Nell’aula piombò il silenzio.
Il viso di Piton era una maschera.
Ron aveva gli occhi strabuzzati.
Hermione si era fermata a metà dal movimento di mettere l’ennesimo ingrediente nella sua pozione perfetta.
Il tempo sembrò scorrere di nuovo quando Piton disse con voce carezzevole
“ 50 punti in meno a Grifondoro e punizione per Potter”.
E poi,con espressione soddisfatta, si diresse verso la cattedra e cominciò a correggere i compiti di alcuni alunni del secondo anno,seminando D a destra e a manca.
Harry tremava di rabbia…come si permetteva…come aveva osato…
“Bel colpo sfregiato!” gli arrivò alle orecchie la voce beffarda e strascicata di Draco Malfoy.
Harry si girò così velocemente verso di lui da farsi male al collo.
Il sorrisino sparì dalle labbra di Malfoy quando vide sul volto dello sfregiato un’espressione così assassina,da fargli venire il buon senso di girarsi dall’altra parte e continuare la sua pozione,con i brividi di paura che gli percorrevano la schiena.
Harry si rigirò soddisfatto. Almeno questa piccola rivincita se l’era presa.
Quando arrivò la fine della lezione Piton chiamò Harry e consegnò un rotolo di pergamena.
“ Lì sopra c’è scritta la sua punizione Potter”disse con un ghigno “Consegnala a Gazza. Lui saprà come “utilizzarti”.
Disse l’ultima parola con espressione talmente sadica che Harry cominciò a sudare freddo.
Che cosa intendeva?.







Harry sbuffò.
Lui e Piton non andavano assolutamente d’accordo.
Anzi!!! Si potrebbe benissimo dire che tra loro scorre un odio purissimo da almeno 6000 carati.
m-ma quello…ERA DAVVERO TROPPO!!!”
Harry in un attacco di stizza lanciò lo straccio sudicio contro il muro.
Avrebbe accettato qualunque altra punizione, persino andare di fronte a Malfoy e di fronte a tutta la sala grande chiedergli di sposarlo.
Ma pulire la lurida tana di Gazza ( che aveva pure la sfrontata faccia tosta di chiamarlo ufficio) era davvero la goccia che faceva traboccare il vaso.
La stanza avrà avuto almeno 5 centimetri di polvere e sporcizia varia incrostata su ogni oggetto presente.
Harry emise un ringhio di frustrazione.
Ma mentre pensava alle infinite e più crudeli torture da infliggere al professore di pozioni qualcosa attirò la sua attenzione:
Nella scrivania di Gazza un cassetto con attaccato un biglietto con su scritto “ pericolo oggetti non ancora identificati” era stato lasciato imprudentemente socchiuso.
Per chiunque quel biglietto sarebbe stato un avvertimento più che sufficiente e si sarebbe tenuto alla larga da quel cassetto.
Ma in quel momento in quella “stanza” non c’era “qualcuno” ma Harry Potter in persona,che,si sa, possiede,come direbbe Piton,il bruttissimo vizio di ficcare il naso negli affaracci che non lo riguardano.
Con lo sguardo che brillava Harry si diresse verso al cassetto e,aprendolo del tutto,trovò(anche se con un filino di delusione) un ciondolo con un pendente a forma di serpente con degli occhi fatti con piccolissimi rubini.
Harry lo guardò interessato,quando ad un tratto gli occhi del serpente cominciarono a brillare.
Harry guardò basito il serpente crescere sempre di più e attorcigliarglisi attorno al braccio in una presa d’acciaio.
Gli occhi del rettile sembravano tizzoni incandescenti e il corpo sinuoso era del colore dell’argento con leggere striature azzurrine.
D’un tratto cominciò a sibilare.
“ Che la vendetta ssssssi compia”.

In quel momento entrò Piton che sbarrò gli occhi nel vedersi di fronte quella scena irreale.
Ma prima che Harry potesse pronunciare anche una sola parola,la stanza cominciò a vorticare e Piton sparì con essa.
Nel frattempo il serpente era tornato un semplice ciondolo e si era posizionato al collo del ragazzo.
D’un tratto tutto si fermò.
Harry sbattè gli occhi, confuso.
Era nella foresta proibita…ma come cavolo c’era finito?!.
Che quel ciondolo fosse una passaporta?.
Ma prima che potesse fare qualunque altro tipo di pensieri la voce sgradevole di Gazza lo fece sobbalzare.
“ Guarda, guarda…salve signor Potter. Che cosa la porta qui nella foresta proibita a quest’ora, quando dovrebbe essere a cena? Scommetto che si è dato un altro appuntamento con una di quelle ochette delle sue ammiratrici” disse disgustato.
Agguantò un Harry assolutamente confuso per la collottola.
“Ma che sta succedendo?!”pensò Harry assolutamente sconvolto mentre Gazza aveva già raggiunto il castello e si apprestava ad entrare nella sala grande dove tutti gli studenti stavano cenando allegramente.
“Signor preside!!!” gridò un ansimante Gazza con un espressione trionfale in viso “ Ho sorpreso il signor James Potter a gironzolare nella foresta proibita”.
Un Silente molto più giovane si girò a guardare un Harry totalmente shokkato.
Harry sentì delle risatine e girandosi per poco non gli prese un ictus!!!.
Dei Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus sedicenni lo stavano guardando ridacchianti.
“Signor Potter, che dobbiamo fare con lei?!” disse Silente con voce dura anche se il suo sguardo era più divertito che mai.
Harry era a bocca aperta,incapace di dire qualsiasi cosa, troppo shokkato.
Ad un tratto, dall’ingresso della Sala Grande, spuntò un James Potter più scarmigliato e giovane che mai.
“ ALLORA BELLA GENTE CHE SI DICE???” urlò James tutto gasato dalla sveltina che si era appena fatto con una Corvonero davvero niente male.
Nella sala scese un silenzio tombale; ora Harry non era il solo ad essere sotto shock.
I Malandrini avevano gli occhi fuori dalle orbite così come tutta la sala.
James ed Harry si guardarono con gli occhi sbarrati incapaci di dire alcun chè.
Harry si riprese per primo e sussurrò “Papà…”
James, se possibile, sgranò ancora di più gli occhi e, senza preavviso, i due Potter, accumulato il limite massimo di stress, si accasciarono a terra, svenuti.
  
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