Perché
Weasley è il nostro re...
Avviso:
I personaggi di questa one-shot appartengono tutti all’autrice J.K. Rowling. Io li ho utilizzati
solamente per divertirmi e far divertire chi leggerà questo breve racconto
auto-conclussivo. I fatti narrati di seguito non sono mai avvenuti nella saga
di Harry Potter.
Questo racconto è
stato scritto con nessun intenzione di lucro, quindi,
si ritiene che nessun diritto di copyright sia stato violato.
Buona lettura
Angéle
Perché
Weasley è il nostro re
Ogni due
ne manca tre
Così noi
cantiam perché
Perché
Weasley è il nostro re
Weasley
è nato in un bidon
Ha la
testa nel pallon
vinceremo noi perché
Perché
Weasley è il nostro re
Ron
curvò, infelicemente, le labbra rosse e screpolate dal freddo vento che aveva
iniziato a soffiare dopo l’orrenda e memorabile partita dei Grifondoro contro i
Serpeverde.
La sua prima ed
orrida partita come nuovo portiere della squadra della sua coraggiosa Casa.
Guardò
nostalgico il lago nero che veniva increspato dalla
fredda brezza serale.
Avevano
vinto.
Eppure lui non gioiva. Era triste come se la sua
squadra avesse perso.
-Buona fortuna, Ron...- aveva sentito
quella mattina prima che un paio di labbra soffici e vellutate si appoggiassero delicatamente sulla sua guancia.
Lui,
come un perfetto idiota, era rimasto lì a sfiorarsi la parte che Hermione aveva
baciato così... dolcemente.
Sospirò
mentre ancora una volta un’ondata di caldo gli saliva
dal cuore fino ad affiorare in superficie, sulle sue guance.
L’erba
ghiacciata scricchiolava sinistra sotto il suo peso.
Aveva
ancora indosso la divisa da portiere oro-rossa. I capelli amaranti erano
disordinati e arruffati ancora di più dal freddo vento che soffiava quel giorno
su Hogwarts. Guardò ancora verso il campo di Quidditch. Non poté evitare ad un
moto di vergogna di impadronirsi del suo cuore,
rattristandolo ancora di più.
Finalmente
raggiunse la sua meta del tanto vagabondare.
La
Grande quercia secolare che si stagliava severa contro
il lago nero.
Si
accomodò delicatamente sulla radice che spuntava dal terreno gelato.
Si
portò una mano al labbro provando immediatamente una fitta dolorosa.
Una
piccola goccia di sangue scivolò silenziosamente giù dalla sua bocca vermiglia.
Si
asciugò distrattamente con la manica della divisa.
Non
ricordava di essersi fatto male alle labbra.
Si
portò scocciato una mano inguantata tra i capelli. In quel momento, una sola persona
avrebbe potuto consolarlo e tirargli su il morale. Peccato che quella ragazza
fosse sicuramente impegnata a festeggiare la vincita della squadra di
Grifondoro e non avesse affatto notato la sua assenza impegnata com’era a
celebrare il suo grande eroe, nonché migliore amico,
Harry Potter.
-Pensavi
che nessuno si sarebbe accorto dell’assenza del portiere?!-
La
voce dolce e tremendamente squillante di Hermione lo fece risvegliare dai suoi
profondi pensieri autodistruttivi.
Ron
si voltò lentamente verso di lei mentre silenziosamente continuava a strappare
piccoli fili di erba congelata.
Mai
come in quella occasione gli sembrò bella.
I
lunghi capelli boccolosi erano raccolti elegantemente in una Gigliola
dietro il capo, le guance arrossate dal vento. La grande
sciarpa dei grifondoro legata velocemente attorno al suo collo aggraziato.
Gli occhi ambrati e tremendamente grandi erano lucidi e vivi. La gonna della
divisa veniva sospinta docilmente dalla brezza serale
facendo intravedere, di tanto in tanto, le lunghe gambe affusolate.
Ron
arrossì mentre ancora una volta si perdeva in pensieri proibiti sulla sua
migliore amica.
-Non
sono stato certo fondamentale... anzi se abbiamo vinto non è proprio per la mia
performance da grande portiere navigato!- le spiegò
tornando a guardare il grande lago scuro.
Sentì
il profumo delicato di Hermione avvicinarsi. Una leggera
pressione contro la sua schiena.
La
bruna si era accomodata elegantemente sulla radice accanto a lui. I lunghi
boccoli scuri ricadevano sparpagliati un po’ sulle spalle del rosso un po’
sulle proprie.
Non
gli disse niente; rimase in silenzio mentre delicatamente iniziava a
giocherellare con i lunghi fili d’erba.
-Sei
congelato...- irruppe all’improvviso voltando appena il viso per poterlo guardare
meglio.
Ron
si limitò a stringersi nelle spalle mentre una strana sensazione di calore
prendeva a salirgli dal cuore fino ad affiorare di nuovo in superficie a
colorare le belle guance.
Sentiva
i suoi occhi grandi ed ambrati puntati sul suo profilo.
-Mi
dispiace...- mormorò gettando un sassolino in acqua.
Hermione
si appoggiò meglio alla sua schiena cercando, forse, di trasmettergli un attimo
di calore.
-Di
cosa?!- chiese Hermione alzandosi e parandosi davanti a lui.
La
sua figura alta e slanciata fece arrossire ancora maggiormente Weasley che non
poté evitare al suo sguardo di cadere sulle gambe della ragazza.
-Di
aver pensato di poter giocare a Quidditch!- esclamò cercando di mandare in
dietro quei pensieri troppo compromettenti. –domani mattina mi dimetto...-
Ron
non si accorse della mano di Hermione che si alzava e bruscamente si abbatteva
sulla sua guancia arrossata.
-Sei
sciocco, quando fai questi ragionamenti!- sibilò a
denti stretti la bruna incrociando le braccia sul petto.
Ron
inarcò un sopracciglio mentre incredulo si toccò dove Hermione l’aveva
schiaffeggiato.
-Non
sono sciocco... sono... sono solo realista.- biascicò
mantenendo gli occhi sul terreno.
Hermione
sentì l’irrefrenabile impulso di colpirlo di nuovo.
-Sei sciocco, invece...- ribatté dura guardandolo negli
occhi e pentendosi subito dopo di averlo fatto.
Quelle
pozze di azzurro erano sempre capaci di farla sentire
stupida e immensamente felice.
-Grazie...-
bofonchiò gettando un altro sasso nell’acqua.
Hermione
respirò rumorosamente.
-Quello
che intendevo dire, Ronald... e che tu, ti lasci abbattere per un nonnulla. E’
stata la tua prima partita, nessuno ha mai giocato bene la prima partita...-
cercò di dirgli prima che il rosso si infervorasse,
all’improvviso.
-Nessuno
tranne, Harry...- sibilò ritornando a
puntare i suoi occhi su di lei.
Hermione
sentì l’ossigeno mancarle al cervello.
-Cosa
centra adesso Harry?! Stiamo parlando di te, non di lui!- ribatté
pestando un piede a terra.
Ron
sorrise, un sorriso amaro vacuo. Un sorriso che non gli
apparteneva.
-Lui
centra sempre... ogni volta che
parliamo di me, tu lo tiri in ballo!- esclamò Ron
alzandosi all’improvviso.
Hermione
indietreggiò di qualche passo.
Non
aveva mai visto il ragazzo così arrabbiato. Gli occhi blue erano ridotti a due
fessure mentre i pugni iniziavano a tremare.
-Harry
ha fatto questo,Harry ha detto quello! Ron perché non
fai come Harry, Ron non cercare di imitare Harry, Harry, Harry, Harry, sempre è
solo HARRY! Sai mi dispiace di non essere bravo, bello e perfetto come lui...
ma non ci posso far niente! Mi dispiace che a te, Harry piaccia tanto e che
vorresti che tutte le persone che incontrassi fossero come
lui, ma, mia cara Hermione, non è così!-
I
pugni di Ron vibravano ancora lungo i fianchi mentre Hermione indietreggiava
tremando di qualche passo.
Il
respiro affannoso e irregolare del rosso era l’unica cosa che interrompeva quel
silenzio straziante.
Ron
si sentì immediatamente lo “Stronzo” della situazione. Vide le calde lacrime
della bruna scendere silenziose lungo le guance morbide. Gli occhi grandi ed
ambrati terribilmente tristi e dispiaciuti.
-Scusami...-
bisbigliò avvicinandosi di qualche passo ad Hermione
che rimaneva immobile con i capelli mossi dal vento.
La bruna scosse la testa mentre
silenziosamente si asciugava i goccioloni che avevano preso a scendere dalle
sue iridi color cioccolato. Senza un grande risultato.
-Mi
dispiace Ron!- esclamò con tutta la sua disperazione.
Il
rosso rimase immobile quando Hermione abbassò la testa. I lunghi boccoli le
ricadevano mogiamente sulle esili spalle ammantate di
nero.
-Sono
una stupida... stupida. Ero venuta qui per cercare di
tirarti su di morale ed invece mi metto a parlare della partite e ti faccio
pensare ad Harry... A me non piace tanto Harry... e forse l’unico motivo per
cui io ti paragono sempre a lui e perché... perché nonostante tu sia un
irrimediabile testa dura,nonché polemico,
pasticcione, spesso e volentieri insensibile e rompipalle... beh, Ron,
ecco il punto è... che io non riesco a pensare a nessun altro... Oh, Ron...
quello che voglio dire è... che... che tu mi piaci! Molto più
di Harry, molto più dell’intera squadra dei Grifondoro messa insieme...-
Hermione
non riuscì a terminare il suo discorso perché le labbra di Ron si erano
impossessate prepotentemente della sua bocca.
Le
braccia del rosso si erano avviluppate saldamente intorno alla sua vita
sollevandola di qualche centimetro dal suolo freddo.
Hermione
si era sentita morire quando dolcemente Ron aveva reso quel contatto più
profondo.
All’improvviso
aveva sentito la necessità di aggrapparsi alle spalle del ragazzo attirandolo
maggiormente a sé.
Aveva
risposto a quel bacio con la stessa intensità in cui Ron la stava abbracciando.
-Cosa
stavi dicendo?!- le chiese il rosso quando aveva
dovuto distaccarsi da quelle labbra che davano di fragola per riprendere fiato.
Hermione
aveva ancora gli occhi socchiusi e l’espressione svampita mentre dolcemente si
passava la lingua sulle labbra.
Ron
appoggiò la sua fronte su quella di lei e immediatamente la bruna aprì gli occhi.
-Stavo
dicendo... che.. tu...-
Ron
non riuscì a trattenere un dolce sorriso.
-Ti
piaccio!- la prese in giro portandosi sulle ginocchia,
in modo da guardarla negli occhi.
Hermione
arrossì furiosamente mentre gli schiaffeggiava un braccio.
-Piantala...
o mi rimangio quello che ho detto!- esclamò la bruna
rimanendo con le braccia appoggiate sul collo di Ron.
-Non
provarci...- le intimò lui avvicinandosi di nuovo alla sua bocca.
Hermione
si ritrasse.
-Che cosa c’è?!- chiese il roso stringendola maggiormente a sé.
La
bruna inarcò un sopraciglio.
-Io
ti piaccio?!- gli domandò.
Ron
sorrise beffardamente si avvicinò al suo orecchio e le bisbigliò.
-Ogni
volta che ti vedo non riesco a non
pensare alle tue labbra ciliegia che si posano sulle mie...-
Hermione
divenne rossa.
Ron
si allontanò dal suo orecchio guardandola negli occhi scuri.
-Mi
piaci...- le disse iniziando a riavvicinarsi alla sua
bocca.
Hermione
socchiusegli occhi. Attese in vano quel dolcissimo contatto.
Sollevò
nuovamente le palpebre.
-Ti
piaccio più dei tuoi libri?!-
Hermione ci rifletté un attimo su, prima di
alzarsi velocemente sulla punta dei piedi ed eliminare nuovamente quella poca
distanza che era rimasta tra loro.
Va bene, va bene...
Lo so! Non è bella come la prima ma rispetto alla seconda già mi piace
di più!
Volete sapere come
mi è venuta in mente... Bene, bene.
Avete a portata di
mano il V libro?! “Harry Potter e l’ordine della fenice”.
Ok. Scorrete con le
vostre belle dita fino a raggiungere la pagina 398 del
XIX chap “Il serpente e il leone” leggete
un attimo quelle poche righe e ritroverete alcune battute interessanti
che mi hanno ispirato. Spero che questa piacerà di più de “Il
primo giorno d’estate”.
Mi raccomando non
esagerate con gli ortaggi, perché vicino a casa mia c’è un ottimo
ortofrutticolo!
Beh, io vi lascio!
Fatemi sapere che cosa ne pensate!
Un bacio ^_^
AngéleJ
|
|
|
|
| Lasciatemi una
recensione *__*
|
|
|
|
|
|
|
|
V