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Autore: notmeanymore    07/11/2012    1 recensioni
"se solo fossi l’Harry Styles ancora sedicenne..."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And i remember when i met her… It was so clear that she was the only one for me.

Per molti viaggiare è una via di fuga, per me solo un lavoro.
Passare da un continente all’altro nel giro di dodici ore, sentire centinaia di lingue diverse, non riuscire a dormire per via del fuso orario.
Questi sono i problemi che ho, se solo non fossi la persona che sono, se solo fosso l’Harry Styles ancora sedicenne, se solo potessi far cazzate senza finire su un giornale di gossip, le farei, eccome se le farei.
Non fraintendetemi, amo la mia vita, sono riuscito a realizzare il mio sogno e sembrerei uno stupido a lamentarmene visto che anche ora lo sto vivendo. Nel migliore dei modi.
Mio padre mi diceva che quando si viaggia bisogna lasciare tutti i pesi inutili e forse è per questo che quando se né andato ha lasciato me e mia madre, ma questa è un'altra storia.
O forse no, io viaggio continuamente e l’unica cosa che mi porto sono due valige e quattro ragazzi. Non sono pesi inutili, non per me. Non avrò neanche tra un secolo le palle di lasciarli, come ha fatto mio padre.
Dicevamo, il lato positivo di visitate tutti quei paesi sono le fan,  che ci sostengono sempre, a meno che non esca la catastrofica notizia che uno di noi si è fidanzato, ma le capisco, per alcune siamo tutto quello che le rende felici. Chi c’è dall’inizio, chi non c’è stato dal primo momento e chi ci sosterrà fino alla fine. Abbiamo bisogno solo di loro. E di una ragazza ma questo è un dettaglio superficiale.
‘Oggi abbiamo un meeting sbrigati’ mi urla Jawaad in un orecchio.
Non ne ho voglia, son sincero, ma ci devo andare, è un'altra occasione per ringraziare tutte quelle ragazze che ci aiutano a vedere il lato migliore del successo. Fortunatamente siamo in Inghilterra, Londra, la mia Londra, così mi piace chiamarla, la città che mi ha permesso di realizzare i miei sogni.
‘In viaggio bisogna essere autosufficienti, bisogna arrangiarsi, non farsi condizionare’ diceva il mio vecchio.
Un urlo ci travolge, il mio nome rimbomba nelle mie orecchie. Quando finalmente tutto si calma noto una ragazza infondo alla stanza.
Mi sorride, così il mio volto si fa felice. Nessuna ragazza mi avrebbe mai sorriso, mi sarebbe saltata addosso o mi avrebbe chiesto il numero di cellulare.
Piano, piano mi avvicino a lei, indossa un paio di pantaloncini neri a vita alta con una maglia color pesca. Porta i capelli, lunghi, biondi, legati in una treccia che le cade sulla spalla. Un fiocco azzurro, che risalta il colore dei suoi occhi, le sorregge delicatamente il ciuffo che altrimenti le coprirebbe il viso. Bellissima. Sto per arrivare da lei quando un'altra ragazza mi si mette sotto il naso, mi chiede un autografo, l’accontento, mi volto e la ragazza bionda ora sta parlando con Niall.
Mi avvicino saluto il mio amico e gli dico all’orecchio ‘mi piace’ così lui si tira indietro, inventa una scusa e prima di andarsene mi fa un occhiolino.

‘Lindsay’ mi dice senza che io le abbia chiesto niente.

  
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