Tutti i diritti di Iron Man vanno alla Marvel Comics.

BUONA LETTURA!

Il suo stesso cuore lo stava uccidendo. La stessa fonte di energia che lo aveva tenuto in vita negli ultimi mesi, per salvarlo da una ferita provocata da una sua arma. Ironica la vita, no?

Anthony Stark girava silenzioso e stranamente cupo sulla sedia dell’ufficio, il mento poggiato sulla mano. La luce blu si diffondeva dolcemente attorno al suo petto. Attorno al reattore si ramificava qualche corta linea blu, simile a una crepa dall’aspetto pericoloso e notevolmente dannoso. Con una smorfia fermò la sedia, e prese la bottiglia, piena di un intruglio nero in grado di attenuare, seppur in modo lieve, i sintomi dovuti alla troppa esposizione al palladio.

-Signore, quando ha intenzione di iniziare le ricerche?- chiese la voce robotica. – Subito, Jarvis. Fai un incrocio sulle possibili soluzioni che permettano di alimentare il reattore, ma che siano meno … mortali.-concluse con voce stanca finendo di sorseggiare dalla bottiglia.

Erano passati solo un paio di giorni dalla sua spiacevole scoperta sugli effetti collaterali del reattore Arc, eppure era già pronto ad arrendersi. Fino adesso l’unica cosa che era riuscito a concludere era quella sottospecie di bevanda che gli avrebbe guadagnato un po’ di tempo se presa costantemente.

Il suo interrogativo più grande era se dire tutto a Pepper. La donna gli era accanto da quasi dieci anni ormai, ed era l’unico vero affetto che gli rimasto, l’unica parvenza di normalità. Era l’unica a saperlo tenere in riga, l’unica ad avere abbastanza fegato da dirgli quando sbagliava, l’unica a fermarlo quando stava per compiere una sciocchezza. Non che ci riuscisse sempre. Dopotutto lui non era un genio per niente.

Eppure una parte del suo cuore non voleva comunicarle la brutta notizia. Negli ultimi mesi era stata la sola in grado di aiutarlo a superare la prigionia e il recente processo. Sentiva che questa volta non poteva semplicemente passarle il peso da portare. Era un suo problema. Lui aveva costruito l’arma che lo aveva quasi ucciso. Lui aveva costruito il reattore con il palladio. Lui stava morendo. Non lei. Lei non c’entrava niente. Era già stressata abbastanza, dovendo portare avanti un’azienda da sola, e dovendogli fare da babysitter.

E poi lui la amava. Lo sapeva da qualche tempo ormai. Come sapeva che lei aveva paura. Paura che sarebbe stata una delle tante. Paura di perdere il lavoro che gli dava tanta sicurezza. E così aveva deciso di aspettare. Aspettare e sperare che alla fine si sentisse a suo agio, che si fidasse abbastanza di lui.

E forse era per amore che decise che lei non doveva sapere. Anthony era innamorato e non voleva farla soffrire inutilmente.

Tony Stark era egoista. E la sua salute non rientrava nei compiti della sua assistente.

Per il mondo esisteva solo Tony.

A.N.

Salve a tutti! Questa è la mia prima fan fiction in questa sezione quindi siate clementi! (:
Guardando Iron Man, la cosa che mi è parso evidente che dietro a Tony Stark c’è un altro uomo: Anthony Stark. Uno è famoso, egoista, pieno di soldi e donne. L’altro è dolce, geniale ed innamorato. Uno prevale sull’altro, anche se non per sua scelta.

Ditemi cosa ne pensate e se vi sembra che le mie impressioni siano giuste.

Alla prossima,

Julyet M.