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Autore: Eerin    26/06/2004    8 recensioni
Molto spesso le mie fic parlano di sentimenti e mi ispiro a quello che provo io nel momento in cui le scrivo. Questa è diversa: non è che è ispirata, è esattamente ciò che provo. Ciò che vorrei dire e che direttamente non avrò mai il coraggio di fare, proverò a passarlo attarverso una fan fic. La pubblico qua perchè so che la persona interessata non verrà mai a leggerla, non saprà mai della sua esistenza. Ad ogni modo, se per caso leggesse... Ti voglio bene Neny.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Questa lettera la sto scrivendo al Mondo. E per Mondo intendo tutte le persone, tutte le cose, tutte musiche e le melodie, tutti i profumi, tutti i sapori, tutti i paesaggi e tutti i colori. Sto scrivendo al vento e alla tempesta, perché possano soffiare le mie parole con forza e dolcezza. Sto scrivendo al cielo e alle stelle, perché possano sussurrare i miei pensieri nelle mattine d’inverno e nelle notti d’estate. Scrivo alla pioggia, che ogni goccia che cade sia una mia parola. Scrivo alla neve, che ogni fiocco candido sia un segno d’interpunzione. Sto scrivendo alla terra: ogni filo d’erba che cresce ricordi ciò che ho detto, ogni foglia che cade rammenti ciò che ho scritto. E ora scrivo alle persone, scrivo a tutti voi e forse a nessuno, scrivo di Irene.
Irene è una mia amica. Certo, voi non la conoscete, quasi certamente non la conoscerete mai. Ma ascoltatemi lo stesso, perché la mia Irene potrebbe essere una vostra Angela, Giulia, Cristina. Potrebbe anche essere un vostro Matteo, Samuele o Filippo. E se siete così fortunati nel non ritrovare la mia storia in nessuna delle vostre… avrete sprecato soltanto qualche minuto ad ascoltare il vento.
Io non lo so quanto conta per voi l’amicizia, per me conta tanto. Ci sono amici per i quali io darei tutta me stessa, farei qualsiasi cosa. Ci sono amici per cui ci sono sempre, che stimo, che ammiro. Non sono tanti, ma grazie al cielo ci sono. Quelle persone a cui non rinunceresti mai, quelle persone a cui ti senti legata da qualcosa di forte e di eterno, qualcosa che non si spezzerà mai. Così era Irene per me. Ecco, ora lo so, queste sono parole infantili. Quante volte crediamo che qualcosa sia destinato a non spezzarsi mai? E quante volte, di colpo, il vetro delle nostre certezze va in frantumi davanti ai nostri occhi? Ogni singola scheggia dei mille pezzi di quel vetro ti colpisce al cuore. Ogni singola scheggia ti ferisce dentro. Ogni singola scheggia lascia un segno indelebile dentro di te. Il problema è questo: le persone cambiano. Per i motivi più svariati, motivi esterni, interni, volontari, involontari. Cambiano in fretta o piano piano, cambiano in meglio e, qualche volta, in peggio. Irene cambiò lentamente, ma divenne un'altra persona.
Io ero amica di Irene, ma l’Irene mia amica non coincideva con l’Irene che ormai mi trovavo davanti ogni giorno. Cominciarono i litigi, e i chiarimenti. Poi arrivammo a un compromesso implicito: niente più discussioni, solo finzione. Credetemi, era meglio il litigio. Fingiamo che non sia successo nulla, cancelliamo un anno di cambiamenti dalla nostra vita. Fingiamo che sia tutto come prima, continuiamo ad illuderci. E allora parliamo, ridiamo, scherziamo. Ma è diverso. Io parlo a una conoscente, non a un amica. E i nostri discorsi sono sempre piacevoli, ma non sono nemmeno l’ombra di quelli di un tempo. I nostri sono sguardi vuoti: non c’è nessuna complicità. Gli abbracci non sono affetto, soltanto convenzione. Lo so che a lei va bene così. Alla nuova Irene, l’Irene egoista e superficiale, l’Irene che si accontenta, l’Irene senza ambizione, l’Irene materialista, l’Irene vuota, l’Irene, tutto sommato, stupida. Ok, l’ho scritto. E’ già un passo avanti. Prima o poi riuscirò a dirlo ad alta voce. Dirlo ad alta voce significa renderlo reale. Per ora posso illudermi che sia solo un pensiero nella mia testa. Sarò stupida, ma è così. Sapete, se dovete dare della stupida, vuota ed egoista alla tizia della porta accanto che non sopportate è facile. Provate a dover ammettere che l’egoista, la persona vuota, è proprio quella persona che tu consideravi così importante e fondamentale. Non è proprio facile vero? A dir la verità, è più semplice fingere. O dire che in fondo, forse non è lei a essere cambiata, ma sei tu ad aver sbagliato qualcosa. D’altro canto, grazie al cielo la vita va avanti. Di amicizie ne ho altre. Di persone nuove ne conosco. Ma sapete, è come se ti rubassero il tassello di un puzzle: puoi trovarne altri e continuare a comporlo come ti pare, ma dove il pezzo manca resterà sempre un buco. Un altro tassello uguale non lo potrai trovare mai. Lei io l’ho persa: l’ho persa spiritualmente da molto tempo… e ora che si è trasferita, l’ho persa anche fisicamente. Ed è per questo che, Mondo, ti sto scrivendo questa lettera: perché ora Irene è un tassello diverso, riverniciato. Ma io voglio che il Mondo sappia di quant’era bello il tassello di prima. Lo so, purtroppo la vita non è una fiaba: non c’è sempre lieto fine. E non è nemmeno un videogame: non puoi tornare indietro al vecchio salvataggio. Nella vita, quando arrivi a un certo punto, non puoi più tornarci, indietro. Ma io voglio che le stelle, mentre la osservano dall’alto diventare ogni giorno più vuota, possano dire a chi le sta fianco che non è vero, lei non è così. Voglio che il vento le scompigli i capelli e le sbatta in faccia la realtà di quel che sta diventando e di quello che era. Voglio le foglie cadendo scarabocchino nell’aria “Irene era una persona stupenda.” Voglio che sulla neve bianca qualcuno veda il suo sorriso, quello di un tempo, quello che solo a guardarla ti sentivi meglio. Voglio che le gocce di pioggia urlino silenziose al Mondo che le voglio bene. E voglio che tutti, parlando di lei, possano dire “ Irene è un’amica meravigliosa”. Che tutti abbiamo la possibilità di avere un’amica così e la fortuna di non vederla andare via.
Perché se il Mondo deve essere privato di quel piccolo tassello, allora voglio almeno che venga ricordato sempre che c’era, quel tassello, e che era uno dei più belli del puzzle.

*****

Ciao Neny. Tu questa lettera non la leggerai mai. Non saprai mai della sua esistenza. Probabilmente, anche se l’avessi letta, te ne dimenticheresti in fretta, tutta presa dalla tua nuova vita egoistica e superficiale. In questa vita d’illusioni che ti stai costruendo purtroppo io non posso più interferire. Posso solo augurarti buona fortuna. Ti voglio bene.
Eri
  
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