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Autore: TheScarecrow    07/11/2012    2 recensioni
Con le dita seguì il contorno di quel viso bianco spostando i capelli neri dalla fronte, poi con le dita arrivò fino alle labbra sottili, le guardò ripensando alla prima volta che le aveva baciate.. In quel famoso concerto durante “Prison” , già..
Genere: Sentimentale, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

Sorry for the delay 

                    (Prison)                                                                    

 
- Questa sera voglio far impazzire il pubblico.
- Più del solito?
- Già Frank, più del solito. Voglio sperimentare cose nuove, preparati.
- E io cosa centro scusa?!
- Centri eccome Frank.
 
Era iniziato così il dialogo tra il cantante e il chitarrista del My Chemical Romance qualche ora prima di salire sul palco per l’ennesimo concerto nelle città degli Stati Uniti. 
Una controllata veloce al trucco ed ecco arrivato finalmente il momento di entrare in scena. Entusiasmo e agitazione a mille, proprio come la prima volta che salirono su un palco che non fosse quello di un pub ma che avesse davanti più di 10 mila (?) persone.
Avevano già eseguito gran parte delle canzoni segnate in scaletta, ora era il momento di “ You Know What They Do To Guys Like us in Prison ” una delle canzoni preferite dal loro pubblico.
 
“ To your room..
  What they ask of you..
  Will make you want to say, “so long..”
  Well, I don’t remember,
  Why remember … YOU? “
 
Gerard cantava a squarciagola camminando da una parte all’altra del palco, doveva solo trovare il momento giusto per “agire”, passò accanto a Frank stuzzicandolo mentre metteva l’anima per suonare la sua chitarra, fece un altro giro del palco passando davanti a Ray poi affrettò il passo ancora in direzione del chitarrista -che si era intanto portato al centro del palco- non ci pensò due volte e allontanando il microfono dalla bocca afferrò con la mano sinistra i capelli di Frank tirandoglieli all’indietro e affondando la lingua nella sua bocca lo costrinse a fare qualche passo all’indietro. 
Come primo impatto Frank rimase forse un po’ sorpreso, poi quando si rese conto di quello che stava succedendo allontanò le mani dalla sua chitarra per portarle ai fianchi di Gerard che dopo qualche secondo si staccò dalle sue labbra -forse a malincuore- spingendolo via con una mano in faccia e riprese a cantare e l’altro a suonare.
 
“ Do you have the keys to the hotel?!
  Cause’ I’m gonna string this motherfucker on fire! “

Aveva ragione Gerard a voler far impazzire il pubblico, e ci era riuscito. Migliaia di ragazze -in maggior parte- che urlavano durante e dopo quella scena ma loro sembravano non farci caso, o forse Gerard aveva sorriso? 
 
Questo episodio era stato solo il prima di tanti altri momenti “Frerard” -nome inventato dalle fan per ogni tipo di effusione tra Frank e Gerard- , c’erano stati molti abbracci, sguardi, carezze, baci, leccate e toccate di ogni tipo ed entrambi sembravano d’accordo con la “genialata” di Gerard, perfino nelle interviste dicevano che non c’era niente di male nel baciarsi.
Una sera dopo un’intervista e una piccola esibizione, Gerard e Frank si erano recati a casa del più grande:
- Frank, ricordi che prima una ragazza mi ha chiesto se potevamo baciarci come la prima sera e io ho detto che non era possibile?
- Certo che mi ricordo, è stato meno di 20 minuti fa!
- Beh ecco..mi è dispiaciuto dirle di no, io avrei voluto accontentarla.
- Gerard, ti prego.. Non siamo più in pubblico, puoi smetterla con questa tua invenzione.
- Invenzione? Ma di cosa parli Frank?
- Massi Gerard, lo sai! Di quando mi hai detto che volevi far impazzire il pubblico e da lì abbiamo iniziato e baciarci e a fare certe cose sul palco.
- Oh sì, ho capito.
- Fingere che tra di noi ci sia qualcosa, ecco!
- Fingere?! Quindi tu hai finto tutto fin’adesso??
- Io si.. Tu no, Gee?
- Ma ti sembro uno che va a baciare il primo che capita? Certo che no! Ho inventato questa cosa per far impazzire sì il pubblico ma anche per starti più “vicino”, tu mi piaci Frank, ma non l’hai capito?
- Gerard mi sa che hai capito male, io sono stato al tuo gioco e basta, è vero.. Forse ho avuto una piccola cotta per te in passato ma niente di più.
- Ma come.. E le carezze, i baci, i cartelli con su scritto che mi amavi, era tutto finto?!
- Il primo bacio era vero, inaspettato ma vero.. Poi con il tempo la cosa è diventata pesante, le fan troppo insistenti.. Pretendono sempre un bacio o altro e non si interessano più alla nostra musica, non sopporto più tutto questo.
 
Gerard era rimasto letteralmente sconcertato e allo stesso tempo sorpreso da tutte le rivelazioni che gli aveva fatto Frank, si era illuso che il suo chitarrista -nonché la persona che amava- ricambiasse i suoi sentimenti.
 
- Se magari fosse stato in un altro contesto, magari in un altro momento sarebbe potuto anche funzionare tra di noi..
- Ma allora proviamoci in privato! Senza farlo sapere al pubblico, dai Frank possiamo farlo!
- No che non possiamo. Era una cosa passeggera, io non ti amo.
- Ma io sì Frank! Non conta questo?
- Non abbastanza Gee.. Mi dispiace.
 
Quella sera Frank se n’era andato da casa Way lasciando il cantante seduto sul divano a fissare un punto nel vuoto con gli occhi colmi di lacrime che sfogò appena il più piccolo si richiuse la porta alle spalle.
I mesi successivi furono strazianti per Gerard, si rifiutava di mangiare regolarmente e per questo era visibilmente dimagrito e sciupato, si era anche dato di nuovo all’alcool -proprio come quando era morta sua nonna Helena- .
Lui e Frank si parlavano a malapena, il più piccolo aveva assunto un comportamento distaccato e freddo nei suoi confronti dopo il dialogo a casa Way e il cantante stava iniziando a pensare che sarebbe stato meglio sciogliere il gruppo se tra lui e Frank non ci fosse stato nessun tipo di comunicazione verbale, ma poi pensava che senza il suo gruppo e la sua musica non sarebbe riuscito ad andare avanti quindi eliminava ogni tipo di pensiero riguardante lo scioglimento dei My Chemical Romance.
 
A volte nelle interviste rimaneva spesso incantato a guardare Frank mentre parlava, amava tutto di lui, i suoi occhi verdi, il suo sorriso splendente, il suo piercing al naso che lo faceva apparire più sexy -a detta di Gerard- , il suo modo di gesticolare, la sua voce. Quando sentiva la sua voce gli si illuminavano gli occhi. La sua risata sempre contagiosa, ma la cosa che gli girava nella mente quando rimaneva incantato a guardare Frank era che gli mancavano i suoi morbidi baci. Non poteva più baciarlo nei concerti -e nemmeno in privato- , ogni volta che tentava anche solo di fargli una carezza lui si spostava e lo pregava di smettere e Gerard ovviamente non poteva accettare un rifiuto da parte sua, quindi si incazzava e per non sfogarsi su Frank, sfogava la sua rabbia bevendo dalla mattina alla sera, era capitato anche che salisse sul palco completamente sbronzo e non era una cosa piacevole da vedere e da sentire.
 
Era da un po’ di settimane che Gerard pensava seriamente al suicidio, “ Se non posso stare con la persona che amo che senso ha vivere? ” pensava quasi ogni giorno guardandosi riflesso nello specchio del bagno. 
Un pomeriggio si decise. 
 
“Ho deciso di farla finita, non riuscirai a impedirmelo.
  Addio Frank, Ti ho sempre amato.“ 
 
Prima di inviarlo a Frank fece un bel respiro, 1..2..3..bene, INVIA. 
Era fatta, ora doveva solo passare ai fatti.
Andò in bagno chiudendo la porta a chiave, aprì l’armadietto del bagno e prese la lametta che sembrava aspettarlo da giorni, la avvicinò al polso sinistro, alzò lo sguardo per guardarsi un’ultima volta negli occhi colmi di malinconia e di solitudine, riposò lo sguardo suo polso poi sulla lametta, premette leggermente con il dito indice la lama contro le vene del suo polso tracciando una linea sottile sfiorando appena le vene, si fermò quando sentì il cellulare nella stanza accanto suonare ininterrottamente. 
- Sarebbe dovuto essere già qui se ci teneva. 
Si disse sottovoce per poi fare un respiro profondo, chiuse gli occhi e questa volta incise un taglio più profondo facendo uscire un’abbondante quantità di sangue rosso carico. Strinse i denti dal dolore e sentendosi girare la testa si lasciò cadere a terra appoggiando la schiena contro il muro e lasciando cadere la testa in avanti. Aveva perso i sensi, ora non poteva più sentire il dolore, non poteva più soffrire.
 
Frank non tardò tanto ad arrivare, trovando la porta di casa aperta - non chiusa a chiave- si precipitò subito alla porta del bagno chiamando continuamente l’amico senza ricevere risposta, batté forte i pugni contro il legno poi prese la rincorsa e diede una spallata alla porta riuscendo così a sfondarla -anche se minuto di corporatura- , cadde a terra ma si rialzò subito non badando al dolore e si fiondò sul corpo di Gerard, lo prese fra le braccia scuotendolo tentando di rianimarlo. Solo dopo qualche minuto si convinse che Gerard non gli avrebbe più risposto, non avrebbe più sentito la sua voce e non avrebbe più rivisto i suoi occhi verdi scrutarlo curioso. Scoppiò a piangere disperato incolpandosi di essere arrivato troppo tardi e di averlo lasciato morire solo per un malinteso. 
Sì, c’era stato un malinteso. 
Frank in verità amava Gerard ma lo aveva capito troppo tardi, solo dopo averlo davvero perso per sempre se n’era reso conto e per questo era arrivato a casa Way così velocemente -ma non in tempo per salvarlo- , perché poco prima che quest’ultimo gli mandasse l’sms per dirgli addio, si stava già dirigendo a casa sua per spiegargli davvero quali erano i suoi sentimenti nei suoi confronti ma anche essendo già in strada verso casa Way -e quindi più vantaggiato- non fece comunque in tempo ad arrivare prima che Gerard lo abbandonasse per sempre.
Quando Frank sentì il cellulare squillarli sollevò la testa dalla felpa bagnata di lacrime di Gerard e guardò il display e vide la scritta “Ray”, decise di non rispondere.. Gli avrebbe raccontato tutto più tardi, ora voleva rimanere solo con la persona che amava, anche se avrebbe preferito stringere a sé Gerard vivo e non il suo corpo freddo e pallido. 
Con le dita seguì il contorno di quel viso bianco spostando i capelli neri dalla fronte, poi con le dita arrivò fino alle labbra sottili ormai violacee e non più color rosso acceso le guardò ripensando alla prima volta che le aveva baciate.. In quel famoso concerto durante “Prison” , già.. 
 
“ To your room..
  What they ask of you..
  Will make you want to say, “so long..”
  Well, I don’t remember,
  Why remember … YOU? “
 
Cantò sottovoce queste parole continuando ad abbracciarlo a sé come per proteggerlo. Erano le parole che aveva cantato Gerard prima di afferrarlo per la testa e di far incontrare così le loro lingue gioiose. 
 
- Scusa per il ritardo Gee, Ti Amo anch’io. 
 
 
 
 
 
 
  

Saaaalve!!  
Questa storia è nata paragonando Gerard a Kurt Cobain.. non chiedetemi il perchè ma non so nemmeno io da dove mi sia uscita una simile idea!! Sorry..
Sapete, è da tanto che pensavo di scrivere una One-Shot il problema è che se io mi metto a scrivere poi non smetto più (I miei papiri..xD) quindi mi  sono un po' trattenuta a scrivere questa storia anche se è venuta più lunga del previsto.. beh, speeero che vi piaccia, fatemi sapere la vostra opinione tramite una recensione se avete tempo e voglia di farla (Lo spero!!).
Vi saluto, alla prossima :))

  
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