Quando ci rivedremo saremo in tre.

Guardo fuori dalla finestra.
La pioggia cade fitta, la gente corre al riparo.
- Eva, sono pronta...- Mi chiami dolcemente,
così come è dolce il mio nome.
Il tuo, Agnese, è più duro.
Forse è giusto così, tu sei più forte di me.
Anche se oggi a me tocca soffrire,
anche se oggi la dura devo farla io.
Il taxi è già sotto casa.
Tu dici il nome dell'ospedale, tu parli.
Tieni una mano sulla tua pancia,
mentre l'altra la stringo tra le mie sul mio di ventre.
Sto facendo la scelta giusta?
Stai facendo la scelta giusta?
Chi lo sa.
Continua a piovere, piove anche quando scendiamo e paghi.
Entriamo nell'ospedale sempre in silenzio.
Non chiediamo nulla a nessuno,
ci sono i cartelli e ci sappiamo orientare da noi.
Siamo gemelle, ognuna vale per due.
La ginecologia è al quinto piano.
Data la situazione prendiamo l'ascensore.
Mi continui a tenere la mano,
questa volta però niente ventre sotto.
Usciamo dalla cabina e ci troviamo davanti ad altri cartelli.
È giunto per noi il momento di separarci.
Da piccole pensavamo che valendo ognuna per due
insieme fossimo quattro.
In questo momento siamo quattro davvero.
Giri a sinistra verso l'ecografia.
Giro a destra verso la zona degli aborti terapeutici.
Quando ci rivedremo saremo in tre.

________Mi esquina. 
Sì, prometto di smettere di scrivere cose tristi. 
Davvero.
;Sunny.