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Autore: KeyDavis_    08/11/2012    0 recensioni
Delusioni,nuovi amori, vecchi amori rinnovati, amicizia, musica....... ossa.
Bones è il continuo di ''no consequences'' quindi se volete capire di più leggete anche quello!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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Il suono della campanella era l’unico suono che volevo sentire mentre, annoiata, fingevo di stare attenta alla lezione di matematica, sul serio, non ci capivo nulla di nulla, avevo la mia sufficienza immeritata grazie a Lacey e John, che praticamente mi svolgevano i test. Non suonò fui la prima ad uscire. Fuori dalla porta mi aspettava Lacey, appoggiata agli armadietti. La divisa personalizzata la distingueva senz’altro dalle altre, anzi, forse i capelli rossi la distinguevano dalle altre, ma la sua caratteristica, quella che non riuscivi a trovare facilmente in nessuna sedicenne di Nashville era la fantastica espressività facciale con la quale praticamente comunicava. In quel momento la sua faccia mi diceva ‘’Sono impaziente di dirti una super cosa’’
Lacey era la persona che preferivo nell’intero istituto, e non perché mi faceva i compiti ma perché era proprio una persona fantastica, una di quelle con le quali non ti stanchi mai di niente, ecco.
‘’Isabelle, ore dodici, ha scopato con Chace, ore tre.’’ Mi girai a fissarlo, con estrema ingenuità e lei mi colpì per poi cercare qualcosa in borsa
‘’Ma sei cogliona? Non devi guardare nessuno senza questi’’ mi passò un paio di occhiali e li indossammo insieme ‘’Adesso, mi raccomando, sta ferma con la testa e muovi soltanto le pupille, ah e stai attenta alle tue espressioni, dopo sta notizia bomba che fa boom!’’ mimò tutto con un interpretazione quasi teatrale, era più scema di uno scemo
‘’Sto ferma. Ma tu sei scema, e poi sai una cosa? Non siamo delle spie, sei stupida’’
‘’Hanno scopato, per scommessa, e gli si è rotto il preservativo, e ora dirai ‘’Pillola del giorno dopo!’’ ma..c’è un ma.. il coglione ha solo pensato di controllare il preservativo sai quando? Tre giorni dopo! Ovviamente non sai nemmeno che Chace è il  ragazzo di Lily, migliore amica di Isabelle!’’
I suoi occhi erano coperti dagli occhiali ma guardarla, era uno spettacolo, le sopracciglia si alzavano, la bocca si contorceva in smorfie schifate  e il labbro inferiore si alzava quando considerava la situazione proprio una delle peggiori. Scoppiai a ridere aprendo il mio armadietto, mentre lei continuava a parlare di Chace Lily ed Isabelle, e io non l’ascoltavo nemmeno visto che non me ne importava, ma Lacey era così, sapeva tutto di tutti e poiché non le piaceva sputtanare in giro sputanava tutto e tutti con me, visto si fidava e sapeva che non l’avrei detto a nessuno. Aprendo l’armadietto posai i libri di Matematica, ma, qualcosa catturò la mia attenzione. Un bigliettino. Lo aprii e analizzai per prima cosa la scrittura. Era piccola, disordinata e molto arrotondata, sicuramente apparteneva a qualcuno con un carattere insicuro, indeciso, molto riservato e confuso, chi se non Jeremy? Lessi a voce alta : ‘’Sei una stupida cogliona, ti aspetto inunpostochesolonoiconosciamo’’  piegai il post-it giallo e lo conservai in tasca, salutai Lacey che ancora parlava e passai dall’edificio 3 all’edificio 5, con estrema indifferenza, sperando di passare inosservata. Mi sarei saltata la lezione di biologia.  Uscii dalla scuola e raggiunsi il nostro posto.
‘’Dovrebbero accorciarle, le gonne delle divise’’ Jeremy rimaneva di spalle, evidentemente mi aveva visto prima che io potessi vederlo, oppure era semplicemente pazzo e parlava da solo
‘’Ciao anche a te Jeremy’’ Sorrisi infilandogli delle piante nella maglietta, il nostro posto era una zona di un bosco, con tantissimi tipi di fiori e piante  e nel bel mezzo c’era una specie di laghetto, era schifoso, ma carino, infondo. Lui si girò infilandomi un fiore in bocca e ci ritrovammo, come sempre, intrecciati, l’uno sopra l’altra. ‘’Un ragno, Key! Un ragno, scappa!’’ iniziai a correre sul posto urlando, visto che avevo una paura  terribile dei ragni, così lui scoppio’ a ridere, poi mi prese mi tirò a se e  mi baciò.

E’ tutto un enorme sbaglio. Quando una persona fa parte del passato perché non se ne sta nel passato in santa pace, invece di ritornare e mandare tutto in confusione? Jeremy era il mio ragazzo alle scuole superiori. Conosciuto in un armadio di Katy alla sua festa, ci scambiammo i numeri mentre lei scopava con Jim sul letto dei suoi genitori, era una scena imbarazzante, così iniziammo a parlare del più e del meno e il giorno dopo eravamo già una mezza coppia. Forse il nostro sbaglio è stato il ‘’correre troppo’’, o forse il mio sbaglio è stato che mi sono fidata di uno dei più fighi della scuola –che poi ripensandoci è molto più bello adesso, Jeremy- fatto sta, che dopo quattro mesi, ci lasciammo perché non riuscivamo più a trovare un equilibrio e andò a piangere sulle spalle di Jessie con la quale stette un bel po’, e lei fino quest’estate aveva cercato, per l’ennesima volta, di rovinargli la vita. E qua, di nuovo, mi chiedo: Perché quando una persona fa parte del passano non se ne sta nel passato in santa pace, invece di ritornare e mandare tutto in confusione? Il mio problema,putroppo, e per fortuna, aggiungerei è che Jeremy non è una persona qualunque: Col tempo, dopo esserci lasciati, alle scuole superiori, me lo ritrovai in molti corsi, e avevamo deciso, per quieto vivere, di stare insieme come ottimi, ottimissimi amici, e da li iniziammo a diventare molto affiatati, e diventò il mio migliore amico, e il migliore amico di Chad,  uno delle persone fondamentali nella mia vita. Così, tutti e tre, diventammo un trio, e sono stati gli unici che mi hanno supportato sempre e comunque.  Finii di lavare i miei capelli lunghi, e con una forbice iniziai a sfoltire il ciuffo  e a guardare il risultato della decolorazione: Avevo schiarito molte ciocche, facendole diventare castano chiaro, solo per dare un po’ di luminosità al mio viso. Quando sono nervosa sfogo tutto sui miei capelli, combinano disastri, o a volte capolavori.Strizzai i capelli nella vasca da bagno per poi prendere una tovaglia. Prendendola mi ritrovai in mano uno scarafaggio finto, uno di quelli che usava Jeremy per farmi i suoi scherzi di cattivo gusto, lo lanciai e avvolsi la tovaglia ai capelli. Mi sedetti per il pavimento continuando a pensarlo, lui, il bacio, il fatto che era fidanzato e, a malincuore accettai che era tutto uno sbaglio, insomma lui è il mio migliore amico, capito? Sarebbe stato un casino, un putiferio, Sierra mi avrebbe ucciso, lui ci sarebe stato male, perché ama Sierra non me, il suo cuore appartiene a lei, non a me, purtroppo. E poi quello che ho provato baciarlo è stato diversissimo da quando avevo soltanto sedici anni, è stato un fuoco, che si è riacceso, e qualcuno dentro di me, cercava di spegnerlo soffiando, ma anche il più stupido dell’esercito sa che se soffi, la fiamma ingigantisce,ed ecco, combinato il guaio.
Qualcuno suonò al campanello, infilai una canottiera di Chad, che mi arrivava sino al ginocchio e andai ad aprire. Mi ritrovai Rebecca, bellissima come sempre, avvolta in una giacca bianca, con i capelli sciolti e gli occhiali da sole in testa. Le Vans ‘’rovinavano’’ l’eleganza che aveva anche non sforzandosi, entrò nonostante non le avevo fatto cenno, e si diresse in cucina a mangiare i miei cereali.
‘’Posso farti una domanda?’’
‘’anche due’’
Disse a bocca piena masticando
‘’perché se una persona fa parte del tuo passato, ritorna? Non puo starsene li in pace?’’
‘’In realtà’’
scese dalla mensola sulla quale era seduta dirigendosi verso il frigorifero pensando, io la fissai per tutto il tragitto, lei bevve facendomi segno di aspettare un minuto e riprese, posando il latte
 ‘’In realtà, non ritorna la persona vera e propria, ritornano i ricordi, le emozioni..i sentimenti, perché una persona non è mai la stessa del passato, si cambia,gli esseri umani cambiano da secondo a secondo, è così..’’
‘’Quindi tu non pensi che a me possa piacere il Jeremy di adesso ma solo il Jeremy del passato…no?’’
‘’Mai detto questo, ho solo risposto alla tua domanda, non entrando nello specifico, ma se vi siete baciati, un motivo c’è stato no? Quale?’’
‘’Ero..ubriaca’’
non riuscivo a trovare la motivazione esatta, mi stava scappando un ‘’perché mi piace’’ ma no. Qualora dicevo ciò che pensavo a voce, la cosa era ufficiale e non mi sarei potuta tirare indietro, e magari ero solo confusa, ripeto: Jeremy è il mio migliore amico. Rebecca mi guardò male cercando altro cibo ‘’Ci sono delle ciambelle nel microonde, ma sono state comprate ieri’’
‘’Ma mi piacciono lo stesso, nonostante tu le abbia comprate…in passato’’ Rebecca alzò due volte le sopracciglia. Voleva farmi capire che mi piaceva Jeremy, cioè lei aveva capito che io provavo qualcosa, nonostante tutto. ‘’Smettila, ti prego, insomma è il mio migliore amico, non deve succedere nulla, e poi..bho, non mi puo’...’’
‘’Piacere? Io dico che tu sei persa da quando hai lasciato Blake e non lo vuoi ammettere perché Sierra è tua amica e lui è il tuo migliore amico’’
aveva capito tutto.
‘’Puo’ anche darsi..comunque avevo pensato di stare da te qualche giorno, mi secca star qua, ci sono le sue cose, il suo profumo nel mio cuscino e io lo odio, davvero, tanto, troppo.’’ Gesticolai col telecomando in mano accendendo la tv per sbaglio in uno di quei canali di musica che, come per farmi un dispetto, mandò un documentario di Jonny Cash, passando, ovviamente, la canzone che mi dedicò Jeremy,
‘’Because you’re mine, I walk the line’’
Lanciai il telecomando contro la tv che si spense e Rebecca mi guardo allibita ‘’Vado a prendere le cose e andiamo’’
Fatte le valigie mi trasferii a casa di Rebecca, aveva un loft, tutto in legno, fantastico gli unici colori che entravano li dentro erano tutte le tonalità di Marrone, arancione e rosso. Era la casa dei miei sogni, quando la vidi praticamente urlai di regalarmela, e sicuramente sarebbe piaciuta tanto anche a Jeremy, ma cercai di non pensarlo non appena lo pensai.
I giorni a casa di Rebecca passarono in fretta, molto velocemente ed era l’unica che riusciva sul serio a distrarmi, a volte mi ritrovavo Chad in boxer passeggiare per casa, ci salutavamo, mi pregava di ritornare che la casa stava diventando un disastro io disapprovavo e lui mi minacciava dicendo che avrebbe scritto parolacce ovunque e intagliato personaggi di anime e manga sui nostri tavoli in legno, io gli rispondevo che se l’avrebbe fatto avrei portato Rebecca lontano da lui, così abbassava gli occhi e andava via.
Era stupendo vivere con la propria migliore amica, mangiavamo cinese, indiano, e italiano ogni volta che volevamo visto che i suoi zii avevano diverse catene di ristoranti, e poi era un ottimissima cuoca, e mi cucinava torte al cioccolato quando stavo male o semplicemente mi mancava ‘’qualcuno’’. Era strano, molto strano, come una fiamma riesce a mandarti a puttane l’intero sistema nervoso, e attribuisci a piccoli gesti mille significati, e non mi aiutava per niente.
‘’Cosa facciamo oggi, mon amour?’’ Urlava Rebecca dal bagno
‘’Andiamo al cinema?’’
‘’Preferirei andare a San Francisco!’’
‘’Sei malata!!’’

Cercai in cucina qualcosa da mangiare, oltre alle torte, e trovai delle crepes , che mangiai, poi preparai un cappuccino. Mentre bevevo un messaggio:
‘’Mittente: Jeremy
Key, ciao, come va? Qua tutto ok, Sierra mi ha appena fatto vedere delle foto di noi scattate di nascosto da qualche fan che pubblicò su tumblr, ne ho vista una fantastica: Tu e Sierra abbracciate,sorridenti, quando siete riuscite a buttare in piscina me e Chad e Blake che ride, non puoi capire, sto quasi piangendo. Vorrei tornare indietro. Mi manchi, scusa.’’
Tradotto: Io amo sierra, tu sei la mia migliore amica voglio tornare indietro nel tempo per fartelo capire meglio, ciao.
Posai l’iphone e mangiai un intera torta di mele, singhiozzando. Non appena Rebecca, avvolta in una tovaglia e con i capelli bagnati mi vide, saltò nel divano per abbracciarmi, e io bagnai lei con le lacrime, mentre lei bagnava me con i capelli.
Qualcosa dentro di me si stava spezzando, sentivo il rumore anche in mezzo la folla, dovemille persone sono insieme, e tu sei li, in piedi, con il tuo caffè e sola. Sola. Quando voresti avere accanto qualcuno, che non è una persona a caso, ma ovviamente, per rafforzare il fatto che una come me deve stare sola,quel qualcuno è fidanzato, e sempre quel qualcuno non ricambia.
Mi sentivo una merda.
L’unica cosa che volevo fare era scappare, da tutto, da tutti, probabilmente, se non avessi avuto Rebecca o Chad, stando sola avrei trovato qualcosa da fare, e non ci avrei pensato, e se ci avessi pensato, probabilmente mi sarei distratta facendo qualcos’altro.
‘’Dai, adesso ti fai una bella doccia, metti i vestiti che abbiamo comprato ieri e andiamo un po’ al parco, poi si mangia fuori, e si va a prendere un gelato, però per favore non star male,dai, potrei pure farti conoscere un mio amico’’
‘’Non voglio conoscere nessuno’’
‘’Però usciamo?’’

Annuii e mi recai in stanza. Aprii la valigia nera metalizzata, e cercai qualcosa da mettere, una volta trovato il mio preferito paio di jeans blu a vita alta lo tirai sul letto. Dopo di ciò uscii un cardigan lungo polacco a fantasie blu e bianche, sotto misi una canottiera bianca, e infilai con estrema facilità i miei piedi nelle mie dr martens bianche.  Col Phon, sistemai i capelli, notando le diverse tonalità di castano, mandai il ciuffo indietro  e laccai il tutto, passai un filo d’eyeliner, e l’unica cosa che non misi fu il profumo, poi uscii.
Salii in macchina con Rebecca,quando attivò lo stereo la voce di Sierra iniziò a cantare, e io lo spensi, sospirando
‘’Devo comprare un nuovo profumo’’
‘’perché? È tanto buono quello’’

‘’Non lo so, mi va di cambiarlo.. ‘’
‘’Ok andremo in profumeria’’
Mancavano le parole, sia a me che a Rebecca, non riuscivamo a parlare o a stabilire un argomento, così lei iniziò a scattarmi mille foto, una piu’ triste dell’altra,  mentre, a Chicago, stranamente il sole dominava la città io ero triste. Figo.
In macchina, sul tragitto di ritorno, decisi di dire a Rebecca di aver deciso di partire.
‘’Beck, domani ho il volo per nashville alle diciassette del pomeriggio, oggi dormo da te, e faccio le valigie, domani passiamo a casa mia prendo ipod e pc e mi accompagni all’aereoporto, so che potrebbe essere dura per te, ma mi dispiace, e non cercare di trattenermi o farmi perdere l’aereo..non ci riusciresti’’
Rebecca annuì senza fiatare.
  
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