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Autore: Himeno    08/11/2012    8 recensioni
Due ragazzi che non conoscono ancora l'amore e che sono uno il contrario dell'altro, possono innamorarsi? Angelo e Diavolo. Il loro amore potrebbe nascere a causa di un gioco? la mia prima ff su questo cartone favoloso! Leggete e ditemi che ne pensate^^ kiss
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love Game'
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Capitolo 21

 

E senti sul petto come un macigno che ti impedisce di respirare,

ti fa soffocare,

ti sembra quasi di morire.

Fa troppo male, non lo posso sopportare.

E’ realmente questo il significato di Amare?

Se questo è, io non voglio soffrire.

 

 

-Raf aspetta!-

Lo sentivo chiamare dietro di me ma in quel momento non volevo proprio fermarmi. Volevo fuggire e scappare il più lontano possibile da quei due. Soprattutto da lui.

E’ doloroso. Non ho mai provato in vita mia un dolore del genere. Come se qualcosa di tagliente mi trafiggesse il cuore. Peggiore delle fitte che ultimamente sento nel petto. Fitte dovute alla gelosia. Non posso più negarlo e sono stanca di convincermi del contrario. Sono gelosa di Sulfus.

Mentre correvo nei corridoi verso la mia stanza, questa consapevolezza mi arrivo con la violenza di uno schiaffo. Non saprei come spiegarlo altrimenti un simile comportamento da parte mia nel vedere quei due a letto.

Ho cercato in tutti i modi di odiarlo, di provare disprezzo per lui ma è stato inutile. Quel sorriso che è stato capace di mostrare prima nella stanza stellata mi è rimasto impresso nella mente. Ha provocato qualcosa in me e mi convinse che in fondo anche Sulfus Zolfanelli ha un cuore che batte.

Possibile che poco fa fosse tutta una menzogna? Una recita? Cavolo! Mi stava per baciare e se non fosse stato per Marcus...

Mi tocco le labbra arrossendo. Alla fine il mio primo bacio l’ho dato alla persona che mi piace, solo che non me ne ero resa conto allora. Solo adesso l’ho compreso. Adesso che mi rinchiudo a chiave nella mia stanza per proteggermi da lui e dal dolore che mi ha provocato. Finalmente posso far uscire le lacrime.

Con Gabi non avrei corso il rischio. Lui non mi avrebbe mai fatto soffrire, mi sarebbe stato fedele e mi avrebbe amato. Ma non è di lui che io sono innamorata.

Da quando Sulfus mi ha portato a casa sua, tra me e Gabi era palese che il fidanzamento fosse rotto.

Perché? Gabi è un ragazzo d’oro, carino e gentile proprio come un principe delle fiabe. Molte ragazze mi hanno invidiato perché ero la sua promessa sposa eppure non sono mai riuscita ad amarlo come dovevo. Gli volevo bene ma come fratello maggiore. Il sentimento che provo per Sulfus è tutta un'altra cosa. C’è passione. Con Gabi non ho mai desiderato con tanto ardore un suo bacio, una sua carezza…

Sentii il padrone di casa bussare alla porta con forza, come se volesse abbatterla.

-Raf, ti prego, apri-

“Ti prego” ha detto? Mio dio! Da quando è così… carino?

-VATTENE! NON TI VOGLIO VEDERE!- gli urlaii.

-Ma perché reagisci così? Kabalè stava solo facendo la stronza, non ci ho fatto niente-

Sì certo. Con una ragazza a cavalcioni su di te non ci hai fatto nulla. Pensai sarcastica.

-Ti ho detto vattene! Vai dalla tua amante. A quanto pare lei è stata subito felice di riprendere l’”amicizia” con te- gli disse con tono meno forte di prima ma con astio.

-Quante volte devo ripeterlo che Kabalè non è la mia amante e che è tutto finito tra noi? Ora smettiamola di discutere così. Fammi entrare che ti spiegherò tutto-

Rimasi in silenzio. Non so che fare.

-Non farti ingannare dalle apparenze, Raf. Lasciami entrare e ascolta tutto quello che ho da dire. Dammi 5 minuti, ti chiedo solo questo poi potrai anche cacciarmi dalla stanza-

Proposta allettante. Almeno avrei la soddisfazione di buttarlo fuori a calci nel sedere. Però c’è un problema. Appena entrerà, vedrà subito che ho pianto. Oh al diavolo! Tanto ormai, con una simile fuga, la mia dignità è già andata persa.

Aprii la porta e senza guardarlo in faccia, lo feci entrare. Si fermò in mezzo alla stanza per poi girarsi verso di me.

-Lo so che è difficile credere a un coglione bugiardo come me però ti assicuro che stavolta non mento. Mi ero addormentato un attimo e quando mi sono risvegliato me la sono trovata sopra a baciarmi-

-Bella storia. Peccato che la parte dell’innocente non ti si addice-

-Oh insomma! Non capisco perché mi dovrei giustificare proprio con te. Non siamo fidanzati. Io non ho motivo di difendermi e tu di comportarti come se fossi gelosa- si spazientì. Adesso anche lui è arrabbiato. Bene, così siamo in due.

-Infatti! Me lo chiedo anch’io perché ci troviamo in questa situazione. Io non ti ho chiesto niente-

-Perché sei scappata a quel modo?- mi disse, come se non avessi parlato. Sempre diretto lui. E ora che gli rispondo? “Sono scappata perché sono stragelosa di te e di quella puttana, Sulfus”. No. Direi proprio che non posso dirgli questo se no è la fine.  Abbiamo una scommessa in atto. Il primo che si innamora è spacciato. Voglio tornare a casa e parlare con papà di quanto è successo. E’ troppo importante, per questo non posso perdere. Devo vincere il love game per poter tornare a casa Serafini.

-Pe-perché… è stata una cosa improvvisa e inaspettata. Mi so-sono sentita i-imbarazzata- mentii.

Lui rimase a guardarmi inespressivo. Ora cosa penserà di me?

-Fammi capire bene. Sei fuggita perché ti sei sentita in imbarazzo nel vedere me e Kabalè a letto- ripeté incredulo.

-Già, è quello che ho detto-

-Non ti facevo così delicata. In questo caso ti chiedo scusa- disse chiaramente arrabbiato.

-Per cosa?-

-Per averti mostrato una scena troppo scioccante per una bambina-

-Io non sono una bambina. Solo che non tutti siamo dei pervertiti come te-

-Quello non è essere perversi. Il sesso è una cosa naturale nella vita di ogni persona. Pensi di essere nata grazie alla cicogna?- mi prese in giro. Ma come si permette?

-Non osare prendermi in giro!-

-E tu smettila di dire cazzate!- urlò di rimando e di scatto mi prese il viso tra le mani e mi baciò con forza.

Questo ragazzo sarà la mia rovina, me lo sento.

 

*************************************************

 

La differenza tra l'impossibile e il possibile

sta nella determinazione della persona.

 

Mi sono stancato di sentire le sue parole. Era ovvio che non era per imbarazzo che lei è scappata a quel modo. Sarà pure una puritana ma non fino a questo punto. So riconoscere una donna gelosa quando la vedo e Raf lo era sicuramente. Quello che mi chiedo infatti è perché provare gelosia per una persona che non ama? Possibile che lei… naaa non è possibile. Come può una come Raf interessarsi a uno come me. Se fosse così, avrei già vinto il nostro love game. Pensandoci, dev’essere proprio il love game ha farle negare la realtà. Se uno dei due dichiara i suoi sentimenti all’altro, è finito. Dovrà diventare schiavo del vincitore. A questo punto, è deciso. Devo essere più determinato nel conquistarla. La spingerò a dichiararsi, così sarà mia. Non so il motivo ma la voglio. La voglio al mio fianco e di nessun’altro.

La bacio con forza come se volessi marchiarla. Come se volessi lasciarle un segno indelebile.

Premo di più le labbra, introduco la lingua nella sua bocca e la incoraggio a fare altrettanto. Voglio che mi assapori come io sto assaporando lei. Vorrei che il mondo si fermasse adesso.

Sono sicuramente impazzito per pensare questo. Non ho mai voluto trascorrere molto tempo con una ragazza. Massimo un paio d’ore di piacere al giorno e basta. Però con Raf è diverso. Lei sa mandarmi il cervello in tilt con un solo sguardo e non riesco a stancarmi di lei. Prima di lei pensavo che il solo modo di divertirsi fosse fare a casino e scopare. Che fine ha fatto il vecchio Sulfus, quel Devil che non perdeva occasione di pestare a sangue qualcuno e che si faceva ogni donna che voleva? Merda! Non può essere sparito nel nulla. E’ ancora dentro di me che non vede l’ora di ritornare. Ma finchè Raf starà qui, non succederà.

Stacco le labbra di un centimetro dalle sue e le succhiò il labbro inferiore facendola gemere. Al diavolo, se non mi separò da lei adesso, non saprò più resistere dal non toccarla. Non voglio, non fino a che non sarà lei a volermi. Prenderla mi sembrerebbe come se trascinassi nell’oscurità un angelo puro e innocente. Sarebbe orribile per lei entrare nel mio mondo nero. Eppure il diavolo in me mi spinge a toccarla e a prendere il suo corpo dalla prima volta che l’ho incontrata.

La scanso da me e la guardo. Ha il viso tutto rosso e le labbra gonfie e turgide per i miei baci. Che visione eccitante. No, devo resistere!

-Devo andare. Gli ospiti mi staranno aspettando- dissi e la lascio lì senza altre parole. Di sotto c’è in corso la mia festa di compleanno e devo proprio andare. Anche se ne ho pochissima voglia.

 

Come previsto, mi sto facendo due palle. Conversare con ricchi decrepiti, ammaliare le figlie, chiacchierare con alcuni damerini… non ne posso più! Non capisco perché dentro questa casa insistono nel farmi la festa di compleanno. Non le sopporto le feste eleganti. Sono un adolescente e preferisco di gran lunga una serata in discoteca con magari una bella bionda vestita da coniglietta che esce dalla torta.

Rimango a conversare ancora con un collega dell’azienda e con lo sguardo vado a notare Kabalè dall’altra parte della sala circondata da molti uomini. La solita zoccola. Fa bene a starmi alla larga. Ora come ora non mi tratterei dallo strangolarla.

Poi giro la testa e riesco a scorgere Raf al buffet che parla amichevolmente con una matrona. Cosa mi è saltato in mente prima di baciarla? Forse volevo solo zittirla viste le cazzate che diceva. Mhà!

-Vi state divertendo, signorino?- mi chiese Marcus poggiando un vassoio vuoto sul tavolo.

-Come non mai- dissi sarcastico.

-Mi dispiace ma è necessario. Siete l’erede di un importante azienda ed è normale organizzare feste sontuose in vostro onore-

-Sì, lo so- sbuffai.

Quanto detesto quando mi da del voi. Ma purtroppo deve farlo quando siamo con ospiti. Lui mi ha sempre ripetuto che la servitù deve sempre rivolgersi al padrone con tono formale. Tranne quando siamo da soli o tra persone fidate, abbiamo deciso di lasciare da parte le formalità. Dopotutto Marcus per me è come un nonno. Tutt’altra pasta rispetto al mio vero nonno. Il padre di mia madre era un vero stronzo. Non mi meraviglio che sua figlia sia divenuta una tale arpia.   

Di mio padre invece non so niente e nemmeno mi interessa. Lascio che i pettegoli pensino quello che vogliono.

-Sentite, avrei una notizia da darvi-

Come mai è così titubante? Cosa sarà mai?

-Dimmi pure, Marcus-

-Ecco… domani ritornerà vostra madre a casa-

Oh cazzo! Vado a pensare al diavolo e spuntano le corna.

 

Continua…

 

Sarò ripetitiva ma vi chiedo ancora scusa per il ritardo! Ho avuto come al solito mancanza di ispirazione e ho partorito a fatica questo capitolo XP Spero che vi sia piaciuto e che continuerete a seguire Love Game! Alla prossima!

 

p.s. Dedico questo capitolo alla mia sore Lory a cui voglio tanto tanto bene =*

   
 
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