Per Tsunayoshi Sawada il giorno in cui accadde quella cosa era uno qualunque.
Erano le 22:00 di sera, stava tornando a casa dopo un compito di punizione. Perchè glielo avessero assegnato così tardi era per lui un mistero, ma aveva deciso di non indagare.
Per le strade non c'era nessuno.
Era completamente solo.
Tsuna, sentendo dei rumori dietro di lui affrettò il passo, spaventato. Qualcuno lo stava seguendo.
Ne era certo.
Voleva arrivare il prima possibile a casa sua.
Sua madre non poteva certo lasciare la casa incustodita per venire a prendere lui. Chi li guardava Lambo e I-Pin, Bianchi forse? Quella donna era capace di avvelenarli, altroché!
Il ragazzo si maledì per non aver accettato la proposta di Yamamoto e Gokudera. Non voleva scomodarli, a quell'ora poi!
Ma Tsuna se ne stava amaramente pentendo. Più camminava veloce più i passi dietro di se si affrettavano.
Quella persona ce l'aveva con lui.
Svoltò un angolo. Non sentiva più i passi dietro di lui.
Bene.
All'improvviso una mano gli coprì la bocca con forza, impedendogli di parlare.
Ma non l'aveva seminato?
Il quattordicenne provò a liberarsi, in preda al panico, ma l'altra mano dello sconosciuto gli prese i polsi e glieli tenne fermi dietro la schiena.
Si era fatto immobilizzare come uno stupido!
<< Non ti conviene agitarti tanto Decimo Vongola. Ho messo dei miei uomini a sorvegliare tutti i tuoi Guardiani. Se ti ribellerai verranno tutti uccisi >>.
Tsuna sgranò gli occhi, immobilizzandosi subito.
<< Bene, ora seguimi, non fare movimenti bruschi >>.
Il ragazzo seguì l'uomo davanti a lui. Cosa poteva fare? Non voleva rischiare la vita dei suoi amici.
L'avrebbe seguito.
Si fermarono in un portone di una casa disabitata. << Ti osservo da molto Decimo Vongola. Ti trovo molto attraente...>> Tsunayoshi rabbrividì di terrore quando sentì una mano dell'uomo che si insinuava sotto la maglietta. Provò a scrollarselo di dosso, ma poi gli vennero in mente i suoi compagni e si fermò.
Man mano che l'uomo lo spogliava il terrore del castano aumentava. Sentì gli occhi riempirsi di lacrime.
Quello che venne dopo fu una delle cose più umilianti e dolorose della sua vita.
Un'ora dopo il corpo del ragazzo fu trovato da un poliziotto di ronda, steso, pieno di lividi e ferite, fortunatamente ancora vivo.
Accanto a esso c'era solo un mucchio di cenere.