-Dai, giochiamo a nascondino..- urlò il ragazzino dai capelli corvini, che fin da piccolo era amato da tutti.
Io me ne stavo a pettinare la mia bambola, vicino alla mia maestra che mi osservava con occhio vigile, mentre il mio sguardo osservava quello che sarebbe diventato il mio principe.
C’era chi si lamentava, chi voleva giocare ad altro, poi c’era il gruppo di bambine che ogni volta che mi guardavano ridevano sempre, senza che io ne capissi il motivo reale.
Mamma diceva che era maleducazione fissare una persona, né era carino ridere di lei quando non si conosceva. Perché allora loro lo facevano? Forse la loro mamma non le aveva avvertite?
Tornai a guardare i capelli dorati della mia bambola, che sembravano brillare al sole, fino a quando quel luccichio fu coperto da un’ombra improvvisa.
Alzai la testa, strizzando un occhio visto che il sole mi infastidiva: sistemai gli occhiali sul naso ed osservai il bambino biondo di fronte a me in silenzio.
-Perché stai qui tutta sola?- chiese lui prima di sedersi davanti a me.
Mi strinsi nelle spalle e mi voltai verso la maestra che si era sporta leggermente verso di me.
-Rispondi al tuo nuovo amico Jamie..- disse la donna, sorridendomi rassicurante.
Tornai con lo sguardo sul bambino, che mi sorrise, mostrando la  finestrella causata dalla mancanza di un dente.
-Perché nessuno vuole giocare con me..- risposi io, sistemando la treccia su una spalla.
-Posso giocare io con te?- chiese lui, facendomi sorridere.
-Mi piacerebbe non stare da sola..Come ti chiami?-
-Niall, tu?-
-Jamie..-
-Posso essere tuo amico?- chiese lui alzandosi, tendendo la mano verso di me.
L’afferrai e mi limitai ad annuire, prima di alzarmi, stringendo sotto il braccio la mia adorata bambola.
Ci avviammo mano per mano alle altalene.
 

Lui è il mio migliore amico, e tiene la mia mano da ben 10 anni.