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Autore: Directioner_Niall    09/11/2012    1 recensioni
'Mamma, quando arriviamo nella casa nuova posso uscire nel giardino?' le chiesi tranquillamente.
'Certo amore, basta che fai attenzione.' mi disse.
'Ma a cosa? Non c'è nessuno! E' una casa di campagna isolata da tutto e da tutti!' aggiunsi io.
'Lo so, ma bada bene a quello che farai.'
'Ok ok.. Uff, che noia, queste strade sono così isolate!' sbuffai.
'Amore, vedrai che ti ci abituerai con il tempo.. Questi sono posti dell'Irlanda molto tranquilli'
'Se lo dici tu.. MAMMA, ATTENTAAA!' urlai con tutta la voce che avevo in gola.
Non feci in tempo a chiudere gli occhi, avevo paura di morire. Un cervo corse in mezzo alla strada di fretta e furia e mamma per cercare di salvare la vita a quel povero animale, lesionò la nostra.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io e mamma ci trasferimmo in Irlanda. Subito quest'idea non mi stava molto a genio, ma visto che dovevo vivere con lei per sempre, mi ci dovetti abituare. Ero molto triste all'idea di non vedere più mia sorella, lei era tutto per me, e ora, per colpa di mio padre, io e lei dovevamo separarci. Papà non era mai a casa, o per motivi di lavoro, o per cene, e a me questo non andava molto giu. Un giorno si scoprì che lui tradiva mamma con la sua segretaria, perciò mamma non ebbe più il coraggio di guardarlo in faccia, e ce ne andammo. La separazione dei miei mi aveva cambiata molto: i miei voti si erano abbassati, e io ero molto studiosa, non uscivo più con le amiche, non ridevo più, e se lo facevo, era una risata forzata. Ero cambiata.

'Mamma, quando arriviamo nella casa nuova posso uscire nel giardino?' le chiesi tranquillamente.
'Certo amore, basta che fai attenzione.' mi disse.
'Ma a cosa? Non c'è nessuno! E' una casa di campagna isolata da tutto e da tutti!' aggiunsi io.
'Lo so, ma bada bene a quello che farai.'
'Ok ok.. Uff, che noia, queste strade sono così isolate!' sbuffai.
'Amore, vedrai che ti ci abituerai con il tempo.. Questi sono posti dell'Irlanda molto tranquilli' 
'Se lo dici tu.. MAMMA, ATTENTAAA!' urlai con tutta la voce che avevo in gola.
 
Non feci in tempo a chiudere gli occhi, avevo paura di morire. Un cervo corse in mezzo alla strada di fretta e furia e mamma per cercare di salvare la vita a quel povero animale, lesionò la nostra.

Mi svegliai in una stanza bianca, priva di emozioni o di divertimento, la cosa di cui ora avrei avuto assolutamente bisogno. L'unico rumore che percepivo, era il suono stridulo della macchina che segnava i miei battiti cardiaci. Provai ad alzarmi, ma il mio corpo sembrava immmobile. Feci altri tentativi, ma poi mi arresi, visto che il risultato era sempre lo stesso. Dopo un po' mi chiesi dove era mia madre, cominciai a chiamarla, ma nessuno veniva a vedere o rispondeva ai miei urli! Avevo un assoluto bisogno di lei, di averla con me.
Dovo vidi la porta della stanza aprirsi, era mio papà.

'Amore come stai? Tutto a posto?' mi chiese
'Si, ma  sono molto stanca.' dissi io con quella poca voce che avevo.
'Ok, allora riposati mentre io vado a vedere come sta gemma' Perchè? Che aveva gemma? E dov'era mamma?
'Aspetta! Dov'è mamma?' Gli dissi urlando.
'Mamma, mamma , si mamma è..' Balbettò.
'Dimmi subito dov'è!' Ordinai.
'Mamma, ... non c'è più. Non è sopravvissuta all'incidente, tu sei viva per miracolo. Mi dispiace Sophie, davvero.' Mi disse.
'VATTENE'  Urlai.

Cominciai a piangere, e fu così tutta la giornata. Soffrivo molto per la morte di mia madre. Mia veva lasciata, come avrei fatto io ora? Solo lei, e mia sorella, mi capiva. Mio padre non era neanche in grado di sapere cosa voleva dire la parola amore. Mi mancava già.

Il giorno dopo, il medico mi disse che avevo un andicap temporaneo alle gambe, perciò sarei dovuta stare in sedia a rotelle per un lasso di tempo non determinato. Bene, oltre alla morte di mia madre, si ci aggiungeva anche questo fatto. Il mondo mi stava crollando a dosso, non ce la facevo più! 

Dopo una settimana trascorsa in ospedale, Gemma e papà, mi venirono a prendere per portarmi nella nuova casa a Londra. Non ero molto felice all'idea di vivere con lui, perchè i nostri rapporti non erano dei migliori, solo mia sorella mi illuminava la giornata. Gemma ha 3 anni in meno di me, 13. 
Arrivammo, a casa, e lei mi spinse nella mia camera. Era stupenda! I muri rossi, del mio colore preferito,e le coperte rosa, l'amavo già! Dopo andammo in cucina per cenare, e visto che mio padre era troppo sfaticato per mettersi a cucinare, ordinammo una pizza. Il giorno dopo sarei dovuta andare nella nuova scuola, avevo paura di non essere accettata.

Mi sveglia ansiosa, mi vestii con l'aiuto di mia sorella, e poi papà ci portò a scuola.Gemma mi aiutò a sistemare i libri nell'armadietto , e poi andai nella mia classe. Mi sedetti in 3 fila, aspettando l'inizio della lezione.
Una ragazza si avvicnò a me.

'Ciao, posso sedermi qui?' mi chiese dolcemente.
'Certo, vieni pure.' risposi.
'Come ti chiami?'
'Sophie Pevency, te?' le chiesi.
'Io Giuly Horan.' rispose sorridendo.
'Ok, dai ora seguiamo la lezione, altrimenti il prof ci sgrida.'

Avevo trovato un'amica che mi accettava anche se ero in sedia a rotelle. Non ci potevo credere! Andai a casa felice per la giornata passata con Giuly, ma c'era qualcosa che mi turbava. Il giorno successivo sentivo sarebbe stato brutto. Studiai, poi andai a letto senza mangiare, avevo molta paura. I ragazzi di quella sucola mi inquietavano, erano alti e muscolosi, e io ero bassa e indifesa, su una stupida sedia a rotelle. Pensavo mi avessero potuto fare del male.


Ciaooo ragazzeei. Vi piace? E' la mia nuova storia:) Spero sia di votro gradimento! Ah, i One Direciton, arriveranno già dal prossimo capitolo, state tranquille. Però, ebbene si c'è un però, non saranno famosi:) Dai, scrivete qualche recensione, voglio sapere che ne pensate di questo primo capitolo! susu:D
Giada.


 
  
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